Lâimminente discussione in consiglio comunale sulle quattro richieste di realizzazione di impianti eolici sul territorio comunale, ci spaventa, e non poco. Questa nuova fonte di energia âpulitaâ, dai dubbi benefici ambientali ma dai certi benefici economici di pochi, potrebbe quindi cominciare a devastare anche la nostra città , dopo aver fatto scempio di tutta la regione. Ci appelliamo quindi al Sindaco Olivo ed ai Consiglieri tutti affinché almeno Catanzaro non ceda alle chimere di chi vorrebbe vedere le grosse pale ruotare anche sulle meravigliose colline di Barone, di Santa Maria, del Corvo, dellâAranceto o sui monti della presila.
Di dati tecnici che mettono in dubbio lâeffettiva utilità ambientale dei parchi eolici, ne sono stati esposti tanti e già da tempo, ma quello che a noi preme maggiormente è soprattutto il danno paesaggistico che questi enormi impianti provocano.
Basta guardare i bellissimi monti che sovrastano Girifalco o ancora San Vito sullo Ionio, o ancora quelli che dominano Lamezia. Sembra di vedere tanti âcimiteri degli elefantiâ, dove al posto degli alberi spuntano le pale eoliche.
Nello specifico, la nostra Regione ha una legislazione, voluta dalla precedente amministrazione regionale di centrodestra, tra le più permissive al mondo e la sregolata proliferazione degli impianti eolici, che sta colonizzando ampi e preziosi settori del paesaggio naturale, giustifica serie perplessità . Colpisce lâinnegabile sproporzione tra il grave danno ambientale, causato dalle selve degli aerogeneratori e il loro contributo, del tutto marginale, alla soluzione del problema energetico. Al danno sociale, culturale ed economico, arrecato al paesaggio dal proliferare selvaggio ed incontrollato delle centrali eoliche, va aggiunto anche quello provocato agli ambienti naturali, alla fauna, alla flora, allâassetto idrogeologico di vasti territori, in molti casi, di grande valore ambientale, pervenuti, fino ad oggi, in condizioni di integrità .
Gli impianti eolici appartengono ad una tipologia di sistemi di produzione di energia rinnovabile che non può essere semplicemente adottata senza alcuna considerazione preliminare, tenendo ben presente che, per stessa ammissione di Società del Settore âLâeolico attualmente rappresenta lâunica grossa possibilità di aumentare lâenergia elettrica prodotta dalle fonti rinnovabili, entro i prossimi 10-15 anni almeno.â Come dire che, già adesso, viene sancita la provvisorietà dellâeolico per la soluzione dei problemi energetici e lo scarso apporto di cui è capace un tale sistema di generazione.
Ma, come dicevamo in premessa, è lâimpatto sul paesaggio da un punto di vista visivo che provoca il danno maggiore, dato che gli aerogeneratori sono costituiti da torri metalliche disposte sul territorio distanziate tra loro di 150-200 metri., la cui altezza può raggiungere i 50 metri ed arrivare fino a 120, per intercettare ogni più piccolo alito di vento, con, alla sommità , pale del diametro di 20-25 metri. Impianti di questo tipo sono infatti visibili da distanze di diecine di chilometri (!).
Ma sembra anche opportuna, e qui ci rivolgiamo al Presidente Loiero, una attenta e approfondita rivisitazione della legge regionale in materia, che come dicevamo è tra le più permissive al mondo. Tante nuove centrali in attesa di autorizzazione proprio da parte dellâente regionale, addirittura in Sila (sembra che i comuni di Taverna e Parenti, ad esempio, stiano per ottenerla).
Câè poi il discorso delle speculazioni che si fanno attorno allâeolico, basti pensare al filone ad esso dedicato nellâinchiesta âWhy Notâ, che proprio ieri ha visto lâarresto di una decina di persone.
Ci appelliamo infine alle associazioni ambientaliste calabresi, che davvero sono state finora a guardare. Fermiamo insieme questo scempio ambientale, la Calabria ha bisogno di ben altro per il proprio sviluppo.
IL PRESIDENTE
Claudio Pileggi