Partiamo innanzi tutto dai numeri: cinquantanove punti, trentanove reti segnate e ventitré subite costituiscono un bel biglietto da visita per questo Catanzaro proiettato oramai nei play off.
A campionato finito possiamo dirlo, Provenza ha fatto un buon lavoro e i numeri di cui sopra sono stati conquistati grazie al gioco e all’abnegazione di tutti i singoli atleti, ma ora inizia un altro campionato che deve essere affrontato senza alcuna preoccupazione, se il Catanzaro gioca come sa, non ha rivali.
La partita di oggi si è svolta davanti a duemila spettatori circa, prima di addentrarci sulle questioni tecniche (poche a dire il vero) è giusto segnalare e denunciare che il “Nicola Ceravolo” che sta subendo un maquillage per essere più accogliente agli occhi degli spettatori presenti, oggi, definirlo un porcile è più che un complimento.
Sui gradoni e sui seggiolini della curva e della tribuna c’era di tutto, cicche, gomme carte, cartacce, animaletti e quant’altro, depositate e lasciate dall’ultimo derby con il Cosenza.
La manutenzione e la pulizia dovrebbero spettare alla società, il tifoso che paga ha il diritto di assistere a uno spettacolo in condizioni igieniche normali, oggi sembrava di essere a fianco di una discarica.
Miglioratevi, questa con le altre.
Serviva un punto e ne sono arrivati tre, meglio così, vincere è sempre la migliore medicina. Come previsto alla vigilia il tecnico giallorosso manda in campo i calciatori che in questo campionato hanno giocato di meno, la stessa identica cosa la fa Zecchini tecnico dell’Isola Liri, ma obiettivamente anche con le cosiddette seconde linee il Catanzaro sin da subito dimostra di essere una spanna superiore ai laziali che propongono alcuni elementi in campo, specie in difesa, che definirli calciatori è un azzardo.
Nella prima mezzora succede poco, c’è qualche tentativo casuale dei ciociari che si spegne subito, non appena il Catanzaro affonda i limiti difensivi degli avversari sono evidenti e se non fosse che Diarrà spesso si fa beccare in fuorigioco (a proposito, con tutto il rispetto per il colored, ma preferirlo a Frisenda ci sembra esagerato) il Catanzaro avrebbe sbloccato il risultato molto prima.
Il destino vuole che sia proprio l’oggetto misterioso Nicola Falomi a sbloccare il risultato presentatosi solo davanti al portiere avversario dopo aver beffato il difensore Brunetti.
E’ il 27° del primo tempo, neanche sette minuti e il Catanzaro raddoppia ancora con l’ex aretino. E’ un goal da “mai dire goal” il portiere sognerà la notte quel pallone che lascia passare e che Falomi deve solo spingere in rete.
Lasciateci dire due parole su Nicola Falomi.
Il centravanti arrivato a gennaio ha deluso le attese, però dal punto di vista umano questo ragazzo va elogiato per come si è sempre ben comportato dimostrando un attaccamento alla maglia non indifferente e per uno che non gioca, è tanto.
Chi ha seguito il Catanzaro in campo e in trasferta può confermare che il primo a esultare dalla panchina e abbracciare i compagni è sempre lui, viene a saltellare sotto la curva come fanno i titolari, sarò un romantico ma è questo il calcio che sogno io, sono questi i calciatori che vorrei indossassero la maglia del Catanzaro.
“Scusate il ritardo” la maglietta mostrata dopo il primo goal, è stato un gesto bello e simpatico che conferma l’umiltà di un ragazzo che sa benissimo di aver deluso e che poteva dare di più ma ancora ci sono altre due battaglie (speriamo quattro) e chissà, ricordiamoci che il pallone è rotondo.
Anche la terza marcatura è il giusto premio per un calciatore arrivato come “pacco” cioè “improsato” nell’affare A.Montella.
Il fratello meno famoso su azione d’angolo staccava imperiosamente di testa e portava a tre le reti del Catanzaro.
L’ex difensore di Ciccio Graziani è stato forse la più lieta sorpresa di questo campionato, ha tenuto la fascia destra con autorevolezza e se riuscisse a perfezionarsi nel posizionamento tattico, potrebbe essere un valore aggiunto per il Catanzaro anche in un prossimo futuro.
Al primo tempo è seguita una ripresa che aveva poco da dire, c’è stato l’ingresso in campo di Rino Frisenda, ripetiamo che relegarlo anche dopo Diarrà non ci sembra una giusta scelta, ma è successo poco o niente, tranne due occasioni dell’ex igeano, una finita al lato dopo un bel sinistro e un’altra sciupata banalmente davanti al portiere. Infine c’è anche spazio per il secondo Parise, gloria per tutti oggi.
Ebbene la griglia play off è pronta, Signori e Signori ci aspettano subito le prime due battaglie contro il Pescina, la prima in terra d’Abruzzo, quanti saremo?
Spero in tanti, a proposito, io ci sarò…con la “purmina”!
SF
Il Tabellino:
CATANZARO (4-4-2): Mancinelli ( 65′ Parisi), F. Montella, Pippa, Di Meglio, Di Maio (48′ De Franco), Benincasa, Corapi ( 60′ Frisenda), Bruno, Falomi, Sorrentino, Diarra.
A disposizione: Ciano, Cardascio, Gaglione, Iannelli. Allenatore: Nicola Provenza
ISOLA LIRI (4-4-2): Fiorini, Brunetti, Bombara, Mollo, Dolcemascolo, Matrisciano( 46′ Sannibale), La Cava (46′ Tortori) , D’ Alessandro, Cori ( 46′ Ranalli) , D’Imporzano, Mastrantoni
A disposizione: Tomei, Buitkus, Luciani, Rugo. Allenatore: Luciano Zecchini
Arbitro: Soricaro di Barletta
Assistenti: Drago di Caltanissetta – Roccasalvo di Catania
Ammoniti: Falomi (Cat),
Corner: 5-3 a favore del Catanzaro
Recupero: 0′ pt; 1′ st.
Marcatori: 27′, 33′ Falomi – 42′ F. Montella.
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