Esprimiamo grande preoccupazione e stupore per la decisione di ridimensionare in maniera significativa le scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina dell’Ateneo Magna Graecia.
Il Decreto Ministeriale del 31 marzo 2009 che, di fatto, accorpa 16 scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia alle Università di Bari e Napoli, rappresenta un fatto grave e censurabile.
Nel caso specifico, si rischia oltre che il grave depotenziamento della nostra Facoltà, la fuga di giovani, costretti, loro malgrado a trasferirsi fuori regione, con aggravio di costi e problemi di carattere logistico per le famiglie, certamente non indifferente.
Condividiamo la reazione dei docenti, degli studenti e del mondo universitario tutto. E’ una vicenda che interessa tutta la comunità calabrese ed è, per questa ragione, che non possiamo e non dobbiamo tacere.
Lo sviluppo dell’Università e dei Centri d’eccellenza deve essere al centro di ogni iniziativa di progetto per la crescita economica e sociale del territorio. La politica e le istituzioni non devono rimanere inermi davanti all’ennesimo tentativo di mantenere la nostra terra nel degrado e nell’abbandono, cercando di non valorizzare ed incentivare le potenzialità di crescita.
Dobbiamo sforzarci di provocare un forte, ma necessario, cambio di rotta. E’ necessario, quindi, tutti insieme, istituzioni, politica e parti sociali, porre in essere tutte quelle iniziative e quelle attività necessarie per far sì che si possa ottenere un ripensamento al Ministro Gelmini, consentendo, nell’attuale momento storico, di mantenere in vita gli investimenti in ricerca e sviluppo al fine di garantire nuove prospettive alle generazioni future, generando quel necessario clima di fiducia e speranza, necessario per affrontare le attuali sfide.
La ricerca e l’innovazione rappresentano condizioni propedeutiche per la competitività del territorio, generando conoscenze ed energie per un rilancio del tessuto economico e, contestualmente, configurandosi quali fattori di attrazione per investimenti produttivi.
A tal fine, auspichiamo un forte coinvolgimento istituzionale per individuare ogni soluzione idonea a scongiurare tale ennesima spoliazione.
Catanzaro 8 aprile 2009