Comunicato stampa in merito alla gara tra Gasperina-Kennedy dell’1 marzo scorso
La S.s.d. Kennedy J.F. 1965 dopo aver preso atto del referto arbitrale relativo al match di campionato Gasperina-Kennedy valida per la sesta giornata del campionato di terza categoria girone G, intende comunicare il proprio disappunto dinnanzi a quanto accaduto sul campo di Gasperina lo scorso turno datato 1 marzo 2009. Il match è stato sospeso nei minuti di recupero a seguito di un fallo di gioco, che ha scatenato l’ira dei giocatori di casa, quando il punteggio era fermo sull’1-1. Successivamente il direttore di gara su invito dell’allenatore della Kennedy, viste le fasi concitate e preoccupanti della gara, ha deciso di decretare la fine della partita, dando la partita vinta per 2-1 alla formazione del Gasperina, con l’intento di riportare la calma. Il 2-1 è stato poi omologato dall’arbitro, senza precisare il perché di questa decisione sul referto, senza, peraltro, evitare i gravissimi episodi verificatisi al termine della partita. Giocatori della Kennedy vittime degli insulti, di sputi e violenza per tutto l’arco dei novanta minuti, e, soprattutto a fine gara, nel quale è stato coinvolto un nostro dirigente, reo di aver cercato di difendere i suoi ragazzi. Il tutto è avvenuto mentre la squadra della Kennedy, rassicurata dai dirigenti di casa, accingendosi ad abbandonare gli spogliatoi per raggiungere le proprie autovetture, è stata letteralmente assalita da alcuni giocatori del Gasperina e soprattutto da numerosi sostenitori, sotto gli occhi del direttore di gara, che ha difatti verbalizzato il tutto sul referto di gara. Sin dalle prime battute di gioco si è capito che non si sarebbe trattato di una giornata tranquilla: numerosi gli interventi pericolosi, minacce di ogni tipo, giocatori della Kennedy a terra infortunati, e la squadra di casa, sollecitata dalla panchina dai propri dirigenti, che continuava a giocare ignorando la presenza a terra dei giocatori avversari e costringendo di fatto l’arbitro a sospendere temporaneamente il gioco per consentire il soccorso. Tutto questo ovviamente è in linea con il regolamento, ma di certo fuori da ogni logica di fair play. D’altronde la scorsa domenica l’unico vincitore in campo è stata l’antisportività, che ha fatto una vittima illustre, la Kennedy, vincitrice negli ultimi anni sportivi di numerosi trofei disciplina. Episodi assolutamente censurabili all’interno dei campi sportivi, soprattutto dopo lo scossone che il mondo calcistico dilettantistico calabrese subì due anni addietro a seguito dell’omicidio di Ermanno Licursi, dirigente della Sammartinese colpito violentemente durante una rissa scoppiata al termine della gara Cancellese-Sammarinese. Vicenda così grave da riempire tutti i rotocalchi nazionali, e che sembrava potesse essere crocevia di una nuova stagione sportiva all’insegna della lealtà e della correttezza, ove l’unico protagonista indiscusso dovesse essere lo sport in ogni sua accezione. Purtroppo però lo sport, e nel caso specifico il calcio dilettantistico calabrese, si è dovuto ancora una volta inginocchiare dinnanzi a tali scelleratezze ed ignoranza dei pochi. Negli episodi deplorevoli consumatisi lo scorso 1 marzo nel quale oltre alla assoluta antisportività mostrata dai giocatori del Gasperina, sono emersi la violenza e l‘irruenza di una sparuta rappresentanza dei sostenitori di casa, offendendo a nostro avviso la tradizione e la correttezza di una realtà sociale e di un intero comprensorio dalle solide radici storiche come Gasperina, che in toto certamente avrà preso le distanze da certi episodi.
Da parte nostra occorre ribadire in aggiunta che le vicende accadute al termine della gara si sono verificate senza la presenza di alcuna rappresentanza delle forze dell’ordine, che, dopo ripetute sollecitazioni da parte dei nostri dirigenti, promettendo di intervenire sul posto, non ha fatto la sua comparsa, facilitando le suddette aggressioni a fine gara.
In virtù di quanto espresso la società S.s.d. Kennedy J.F. 1965 condanna assolutamente quanto accaduto e richiama all’attenzione l’intero popolo del calcio dilettantistico, con l’intento di sedare gli animi in vista del rush finale di campionato e, soprattutto, in prospettiva futura, affinché il calcio vero e lo sport siano gli unici protagonisti all’interno degli impianti sportivi, richiamando ad un profondo senso di responsabilità ogni organo competente, dalle società in primis, passando per la lega calcio, a finire alle forze dell’ordine.
S.s.d. Kennedy J.F. 1965