Ma che c’entra Scopelliti con i Bronzi di Riace?

riceviamo e pubblichiamo

Catanzaro – Ma i Bronzi di Riace sono una proprietà esclusiva del sindaco reggino Scopelliti? A sentire i toni e le argomentazioni che lo stesso usa  sembrerebbe di sì. Ma in realtà è risaputo che le famose statue, alla stregua di qualsiasi altra opera d’arte, non possono appartenere ad un sindaco, né ad una singola città, bensì alla Soprintendenza dunque allo Stato. Eppure la discussione nata in seguito alla richiesta di Berlusconi di poter ospitare i Bronzi alla Maddalena durante i lavori del G8 sta suscitando un vespaio di polemiche nella città di Reggio. Già in altre occasioni i reperti custoditi nel museo reggino erano stati richiesti per essere esibiti in altri luoghi, e la reazione da parte del sindaco Scopelliti fu pronta a bloccare che questo avvenisse, salvo poi “barattare” qualcos’altro a favore di Reggio (come accaduto in occasione di un trasferimento a di Mantova).  E’ notizia di queste ore che Scopelliti incontrerà il ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, giovedi’ mattina. ”Solo dopo -ha precisato- riferiro’ alla citta’ e insieme alla citta’ decideremo sul futuro della scelta di portare i bronzi di Riace alla Maddalena in occasione del G8”.  E chi lo dice che deve decidere Scopelliti? C’è un po’ di arroganza in questo atteggiamento, una sorta di presunzione nel credere di poter esercitare vincoli e dettare legge. E’ lo stesso atteggiamento che il primo cittadino reggino mostra ogni qualvolta tenta di assegnare alla sua città compiti e funzioni che a quella città non appartengono.
Sui Bronzi deve decidere il Ministero dei Beni Culturali supportata dalla locale Soprintendenza.  Ovviamente è lodevole che un sindaco abbia a cuore il patrimonio artistico custodito nella propria città, ma questo non significa arrogarsi il diritto di vincolare scelte che non gli appartengono. Non è una vicenda reggina questa! Scopelliti ha diritto di intervenire nello stesso modo in cui ce l’hanno gli altri amministratori calabresi. Il ministro Bondi è decisamente gentile e sensibile se decide di incontrare Scopelliti, ma forse sarebbe stato più logico interfacciarsi col governatore della regione e con il direttore della Soprintendenza.  Non vorremmo che con la scusa dei Bronzi si “barattino” altre cose a vantaggio della sola città dello stretto e non dell’intera Calabria. Già con il famoso “decreto Reggio” vi è una sproporzione di finanziamenti e di soldi destinati a un solo territorio. E mentre le altre città calabresi annaspano per non sforare il patto di stabilità, Reggio spende e spande. Negli ultimi anni, con la scusa dei piagnistei e dei problemi, Reggio ha ottenuto molto più delle altre località calabresi, sia in termini di finanziamenti sia in termini di funzioni scippate al capoluogo di regione. Forse sarebbe il caso che la vicenda dei Bronzi aprisse gli occhi sull’arroganza con cui qualcuno esercita l’azione politica. Forse è il momento che si ragioni seriamente su alcune anomalie presenti in Calabria.

Autore

Redazione

Dal 2002 il portale più letto e amato dai tifosi giallorossi del Catanzaro

Scrivi un commento