CATANZARO (4-4-2) – Mancinelli, F. Montella, Armenise (90’ Diarra), Gimmelli, Di Maio; Zaminga, Cardascio (60’ Bruno), Berardi, Falomi, Caputo, Tomi (60’ Iannelli). A disposizione: Parisi, Di Meglio, Pippa, Benincasa, Bruno. All. Provenza.
VIBONESE (4-5-1) – Amabile, Sgambato, Orefice, Pirrone (21’ Falco, 87’ Kulentiran), Bianciardi, Ranellucci, Ruscio, Genesio (56’ Marangon), Iadaresta, Di Mauro, Polito. A disposizione: Bastiera, Di Franco, Oudira, Melis. All. Galfano.
Ammoniti: Genesio, Di Mauro, Marangon, Orefice (Vibonese) Armenise, Zaminga (Catanzaro)
Angoli: 7-1. Recupero: 4’ primo tempo, 6’ secondo tempo.
Note: Spettatori 2.000 circa. Terreno in pessime condizioni a causa della pioggia.
CATANZARO – Ancora due punti persi per le Aquile di Provenza, che conservano il primato di imbattibilità ma vedono progressivamente aumentare il distacco dal Cosenza capolista del campionato. Potrebbe dirsi che anche nel recupero contro la Vibonese si è confermato il cliché di una squadra che in casa appare poco determinata e priva di grinta. In realtà è difficile non concordare con mister Provenza, che a fine gara denuncia: “Sul manto erboso del Ceravolo è impossibile giocare a calcio”. E in effetti alle 14,30 il campo di gioco è un acquitrino. La forte pioggia che per tutta la notte si è scatenata sulla città dei Tre colli ha messo in evidenza la totale inadeguatezza del sistema di drenaggio del vecchio Comunale. Come sempre ad essere penalizzata è stata la squadra con il tasso tecnico più elevato. Una Vibonese ben messa in campo dal tecnico Galfano che ha badato più che altro a difendere la porta di un Amabile oggi in gran forma e un arbitraggio che certamente non ha favorito la squadra di casa, hanno reso quasi scontato il nulla di fatto. Oggi non è arrivata la prodezza di Caputo a sbloccare il risultato, né Falomi e Iannelli hanno dimostrato di avere l’istinto dei killer d’area di rigore. In mezzo al campo da segnalare la straordinaria partita di Berardi, che più volte ha tentato bene la conclusione ma ha trovato un Amabile insuperabile che gli ha negato la gioia del gol.
Veniamo alla cronaca. Quando le squadre scendono in campo ha smesso di piovere, ma un vento gelido spazza il Ceravolo. Il Catanzaro attacca verso la Est, gli ospiti verso la “Capraro”. Scarso il pubblico sugli spalti: non più di 2500 persone, appena una ventina da Vibo.
Prima del fischio d’inizio le squadre osservano un minuto di silenzio per ricordare Danilo Orlando e Nicola Pariano, rimasti uccisi da una frana sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. Gli Ultras espongono uno striscione: “Cordoglio e rabbia per le ennesime vittime del fango e della vergogna. Danilo e Nicola sempre presenti nei nostri cuori”. Più avanti un altro striscione di ringraziamento verrà indirizzato ai tifosi rossoblù che domenica scorsa avevano reso omaggio ai due catanzaresi: “Rivali sempre… la Ovest ringrazia le curve di Cosenza”. Grande prova di sportività da parte di entrambe le tifoserie.
Si parte ed è subito la Vibonese a portarsi in avanti, con Ruscio che crossa in area per Polito ma la difesa giallorossa spazza. E’ solo una fiammata, poi il Catanzaro prende le redini del gioco e prova ad affondare con Francesco Montella che viene fermato in fuorigioco. Arriva al 4’ un nuovo tentativo di affondo della Vibonese con Genesio che però non è pericoloso. All’11’ punizione di Cardascio dal vertice dell’area avversaria sul lato destro del fronte d’attacco: il pallone attraversa tutta l’area, ci prova Caputo di testa ma non colpisce, la sfera carambola sui piedi di Di Maio che tocca piano per la facile presa del portiere. Un minuto dopo punizione dallo stesso punto del campo: parte il sinistro di Caputo, il portiere incerto sull’uscita blocca in due tempi. Il Catanzaro tenta di rendersi pericoloso sui calci piazzati. Al 14’ punizione di Caputo dalla trequarti: palla deliziosa per Tomi il cui tiro però si perde sul fondo. Un minuto dopo occasione per Iadaresta: lento e macchinoso l’attaccante ospite, che si trova solo al vertice dell’area sinistra ma temporeggia troppo e anziché tentare l’incursione verso la porta perde il tempo della battuta e consente a Mancinelli di recuperare. Al 16’ ghiotta occasione di Caputo che servito davanti all’area di rigore scivola e colpisce male il pallone. Pochi secondi dopo ancora una palla gol sui piedi di Caputo che spreca ancora, probabilmente condizionato dalle condizioni improponibili del terreno di gioco. Al 20’ l’occasione più ghiotta per gli ospiti: tiro pericolosissimo di Ruscio da fuori area, parabola insidiosa e palla che sfiora di pochi centimetri la traversa. Al 21’ sostituzione per la Vibonese, Falco rileva Pirrone. Un minuto dopo la Vibonese conquista il primo calcio d’angolo della gara: batte Di Mauro ma Berardi riesce a liberare. Capovolgimento di fronte e il Catanzaro pareggia subito il conto dei corner: battuta corta di Caputo e sugli sviluppi Zaminga fa partire un bel tiro dal limite dell’area che costringe Amabile a parare in due tempi. Fa salire il ritmo il Catanzaro: al 25’ bel lancio di Caputo da centrocampo a servire Tomi, che si invola verso la porta ma al momento del tiro viene anticipato in uscita da Amabile; due minuti dopo ci prova Falomi che lanciato in area viene però bloccato agevolmente dalla difesa rossoblu. Al 30’ è Tomi a tentare una pericolosa incursione in area ma al momento di andare alla conclusione viene bloccato da Di Mauro. Pericoloso corner del Catanzaro al 32’: Tomi batte dall’angolo sinistro, palla buona per Di Maio che però non ci arriva e consente al portiere di recuperare la sfera. C’è solo il Catanzaro in campo. Punizione di Caputo al 33’: delizioso pallonetto che spiove al centro dell’area ma non trova nessun giallorosso pronto alla conclusione. Sugli sviluppi prova un bel cross Armenise ma il bunker vibonese è impenetrabile. Allora Berardi decide che è il caso di provare la conclusione dalla trequarti: dal suo destro parte un tiro straordinario che trova però Amabile pronto a una grande respinta che salva il risultato. Il Catanzaro prova il forcing, la Vibonese serra le fila in difesa e si affida alle prodezze di Amabile che si supera ancora su una punizione di Cardascio dal limite dell’area. Due calci d’angolo consecutivi per il Catanzaro non impensieriscono la difesa ospite. Anzi la Vibonese si fa coraggio e al 39’ prova ad attaccare prima con Di Mauro e poi con Falco, che trovano però pronta la difesa giallorossa. Prima di andare negli spogliatoi c’è il tempo per un tentativo di Falomi, che con la palla al piede in area avversaria perde il tempo per la battuta, poi per un bel tiro di Armenise da 30 metri che viene bloccato a terra dal portiere. Durante il lungo recupero della prima frazione si fa male Tomi che lascia il campo in barella. Si torna negli spogliatoi con la sensazione che il 4-4-2 messo in campo da Provenza non sia particolarmente micidiale sul fronte avanzato, con Caputo costretto a indietreggiare spesso per prendere palla, e Falomi troppo isolato in avanti e facilmente controllato dalla difesa vibonese.
Il secondo tempo inizia sotto una forte pioggia. Al 2’ una punizione di Di Mauro si perde sul fondo. Le squadre continuano a non sembrare troppo agguerrite e gli schemi di gioco si risolvono in lanci lunghi che servono anche a evitare ampie porzioni del campo del tutto impraticabili. Al 5’ tentativo del Catanzaro: Tomi serve una buona palla al centro dell’area ma non trova compagni pronti alla battuta. E’ il preludio a una seria occasione da gol: cross di Caputo che trova la testa di Berardi, ma il centrocampista colpisce in maniera debole per la facile presa di Amabile. E’ forse il miglior momento per il Catanzaro: al 7’ tiro angolatissimo di Berardi dal limite dall’area e Amabile salva in calcio d’angolo alla propria sinistra. Dalla bandierina batte Caputo ma Amabile intercetta. Un minuto dopo Armenise lancia Caputo, che tenta di entrare in area, poi serve Tomi che crossa dal fondo ma viene fermato in fuorigioco. Mister Galfano butta nella mischia Marangon, ma il copione non cambia: Catanzaro di nuovo vicino al gol con un gran tiro di Berardi dal limite (15’) e Amabile che sfodera un’altra bella parata. Provenza toglie Cardascio e Tomi e inserisce Bruno e Iannelli. Sulla carta aumenta il potenziale offensivo ma i risultati non si vedono. Appena entrato Iannelli prova il tiro (17’) ma la palla finisce abbondantemente a lato. Si fa vedere la Vibonese: cross del nuovo entrato Marangon e Montella rinvia pericolosamente al centro dell’area. Nuova occasione per Marangon sugli sviluppi ma la difesa catanzarese riesce a liberare. Al 24’ l’occasione che avrebbe potuto sbloccare il risultato: Falomi entra in area e viene evidentemente trattenuto, ma l’arbitro non concede il rigore e scatena le proteste del pubblico. Galfano toglie Falco (entrato a metà del primo tempo) e fa entrare Kulentiran. Il Catanzaro prova a farsi pericoloso. Al 33’ punizione di Caputo dal vertice destro dell’area: il pubblico pregusta la solita prodezza ma il bomber catanzarese non ha fortuna e la palla sfiora il palo alla sinistra del portiere. Due minuti dopo un bel cross di Berardi dal fondo viene respinto da Amabile. Un minuto dopo brutto fallo su Caputo di Orefice che viene ammonito: calcio di punizione e pericoloso cross in area di Zaminga che costringe la Vibonese a salvarsi in angolo. Altra azione pericolosa al 39’: un rimpallo in area favorisce Berardi ma il portiere salva ancora il risultato. Le occasioni per le Aquile si susseguono: al 42’ cross di Armenise e la difesa vibonese si salva in angolo, sulla battuta dello stesso Armenise rinvia Amabile. All’ultimo minuto occasione sprecata da Iannelli, che viene ben servito spalle alla porta, l’attaccante riesce a girarsi ma il tiro poco pericoloso viene respinto. L’arbitro alza due mani per indicare sei minuti di recupero. Provenza toglie Armenise e fa entrare Dierra che si propone subito con un bel cross rasoterra respinto in fallo laterale. Sugli sviluppi ancora un buon tentativo di Dierra che serve in area ma l’attacco giallorosso non è bravo a sfruttare l’occasione. Ultima occasione per Falomi al 49’: bel cross in area di Zaminga, l’attaccante ci arriva di testa ma colpisce malissimo e spedisce la palla a lato.
Finisce 0-0 e il risultato accontenta la squadra di Galfano, che conquista il primo punto del 2009, mentre il Catanzaro è costretto ad aggiornare il conto delle occasioni sprecate al Ceravolo.
Antonio Capria