Il Meetup degli “Amici di Beppe Grillo” di Catanzaro apprende con stupore e sdegno l’iniziativa promossa dalla Fondazione ONLUS “Don Francesco Caporale”, dal titolo “I Giornata Nazionale dei Testimoni di Giustizia”, svoltasi sabato 10 gennaio presso l’Auditorium Casalinuovo di Catanzaro che ha avuto, tra l’altro, ampia eco su tv e giornali anche nazionali.
Lo stupore deriva dalla presa d’atto che quella andata in scena sabato rappresenta l’ennesima iniziativa fine a se stessa. Si continuano a promuovere manifestazioni, invitando nomi altisonanti, con lo scopo esclusivo di promuovere le fondazioni, le associazioni e i centri studi che li organizzano, prima d’ora mai sentiti nominare.
Il paradosso è che questa volta è stato scelto come tema quello dei testimoni di giustizia e come palcoscenico del convegno la città di Catanzaro dove aveva sede l’attività imprenditoriale del testimone di giustizia Pino Masciari (che si trova da 11 anni in esilio, in una località segreta per aver denunciato i suoi estorsori e sta pagando sulla propria pelle la scelta di ribellarsi alla ‘ndrangheta) che sta ricevendo la cittadinanza onoraria in tutte le città del nord Italia ma che viene puntualmente ignorato proprio nella sua città (quando non censurato).
Allo stupore, dicevamo, si unisce lo sdegno che scaturisce dalla presa d’atto che queste iniziative vengono allestite a spese dei contribuenti con tanto di logo del Consiglio Regionale, del Comune di Catanzaro, della Comunità Montana della Presila Catanzarese, della Presidenza della Regione Calabria. Quando, nell’ottobre del 2007, il Meetup di Catanzaro organizzò il “Pino Masciari Day” a Copanello di Stalettì, per puntare i riflettori su una delle ingiustizie più grandi che si stanno consumando in questo Paese a spese di una famiglia che ha il solo torto di avere fatto il proprio dovere di cittadini, le istituzioni locali latitarono, nonostante gli inviti, così come la maggior parte delle associazioni “antimafia”. Quella fu un’iniziativa spontanea, organizzata a spese nostre, con l’unica finalità di fare informazione. Crediamo dunque che sia giunta l’ora di porre fine ai “convegnifici” utili solo a chi li organizza.
Apprendiamo, infine, dell’esistenza nella città di Catanzaro di un assessore alla legalità pertanto chiediamo un incontro allo stesso per conoscere quali iniziative concrete ha in cantiere il Comune per aiutare i testimoni di giustizia, ed in particolare quelli che lavoravano nella città capoluogo prima di essere costretti ad abbandonarla per non mettere in pericolo la propria incolumità e quella della propria famiglia. Loro non molleranno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Lo stupore deriva dalla presa d’atto che quella andata in scena sabato rappresenta l’ennesima iniziativa fine a se stessa. Si continuano a promuovere manifestazioni, invitando nomi altisonanti, con lo scopo esclusivo di promuovere le fondazioni, le associazioni e i centri studi che li organizzano, prima d’ora mai sentiti nominare.
Il paradosso è che questa volta è stato scelto come tema quello dei testimoni di giustizia e come palcoscenico del convegno la città di Catanzaro dove aveva sede l’attività imprenditoriale del testimone di giustizia Pino Masciari (che si trova da 11 anni in esilio, in una località segreta per aver denunciato i suoi estorsori e sta pagando sulla propria pelle la scelta di ribellarsi alla ‘ndrangheta) che sta ricevendo la cittadinanza onoraria in tutte le città del nord Italia ma che viene puntualmente ignorato proprio nella sua città (quando non censurato).
Allo stupore, dicevamo, si unisce lo sdegno che scaturisce dalla presa d’atto che queste iniziative vengono allestite a spese dei contribuenti con tanto di logo del Consiglio Regionale, del Comune di Catanzaro, della Comunità Montana della Presila Catanzarese, della Presidenza della Regione Calabria. Quando, nell’ottobre del 2007, il Meetup di Catanzaro organizzò il “Pino Masciari Day” a Copanello di Stalettì, per puntare i riflettori su una delle ingiustizie più grandi che si stanno consumando in questo Paese a spese di una famiglia che ha il solo torto di avere fatto il proprio dovere di cittadini, le istituzioni locali latitarono, nonostante gli inviti, così come la maggior parte delle associazioni “antimafia”. Quella fu un’iniziativa spontanea, organizzata a spese nostre, con l’unica finalità di fare informazione. Crediamo dunque che sia giunta l’ora di porre fine ai “convegnifici” utili solo a chi li organizza.
Apprendiamo, infine, dell’esistenza nella città di Catanzaro di un assessore alla legalità pertanto chiediamo un incontro allo stesso per conoscere quali iniziative concrete ha in cantiere il Comune per aiutare i testimoni di giustizia, ed in particolare quelli che lavoravano nella città capoluogo prima di essere costretti ad abbandonarla per non mettere in pericolo la propria incolumità e quella della propria famiglia. Loro non molleranno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Gli Amici di Beppe Grillo di Catanzaro