La fissazione dell’udienza prevista per il prossimo 28 gennaio in merito ai ricorsi avanzati presso il TAR del Lazio sulla vicenda della Scuola Superiore della Magistratura sia uno stimolo per la classe politica catanzarese e calabrese a riappropriarsi e a incidere positivamente su questa sacrosanta battaglia.
Pur nello sconforto di dover vedere il capoluogo di regione costantemente alle prese con la carta bollata e con le aule dei Tribunali per far valere i suoi diritti ed il suo status, riteniamo importante non mollare la presa e perseguire un obiettivo di giustizia in seguito al vergognoso scippo attuato dall’ex ministro Clemente Mastella che, come tutti ormai sanno, ha rapinato la Calabria nel momento in cui – nel novembre del 2006 – ha dirottato nella sua città di Benevento la sede meridionale del prestigioso Istituto di alta formazione.
Non vorremmo che l’assuefazione, la pigrizia o eventuali compromessi politici stabiliti a Roma facciano dimenticare alla nostra rappresentanza presso i due rami del Parlamento quanto sia stata vergognosa l’azione di Mastella e quanto doveroso sia restituire a Catanzaro la Scuola. Pertanto ci attendiamo un segnale pesante e coerente da tutti i senatori e i deputati eletti in Calabria. Ci attendiamo un loro intervento deciso ed incisivo presso il Governo Berlusconi affinché sia ripristinato lo status quo ante, ovvero la ridefinizione delle tre sedi nazionali della Scuola secondo quanto originariamente stabilito agli inizi del 2006 dagli allora ministri berlusoconiani Tremonti e Castelli.
Il tempo, fra l’altro, ha messo alla luce tutte le menzogne e la cattiveria con cui l’ex guardasigilli ci ha scippato di questa grande opportunità di crescita sociale e culturale. Abbiamo avuto abbondanti prove che le motivazioni presentate da Mastella poggiavano sul nulla. Dunque questo dovrebbe essere un elemento di uteriore incitamento e incoraggiamento ai nostri politici affinché possano chiedere con maggiore contezza e credibilità al ministro Alfano ed al premier Berlusconi di riportare a Catanzaro quanto a Catanzaro fu giustamente dato e, successivamente, vergognosamente tolto.
Attendiamo perciò segnali di attivismo e orgoglio da parte dell’intera deputazione calabrese, per avere almeno un po’ di fiducia nell’azione politica. E’ un invito che rivolgiamo a quanti, presidente della provincia e della regione, ognuno dalle loro postazioni, abbiamo la possibilità di investire i rispettivi vertici romani della faccenda. Ci si adoperi con passione. Quella della Scuola di Magistratura è senz’altro una delle più brutte pagine della politica nazionale per come l’abbiamo percepita. Pertanto ci aspettiamo che l’impegno politico, quello serio e coerente, possa ora essere concretizzato. In caso contrario, dovremmo davvero tutti rassegnarci a vivere invocando non già il doveroso impegno dei rappresentanti politici ma la buona sorte.
Associazione culturale “NuovaMente”