Il Catanzaro di Provenza chiude imbattuto il girone d’andata uscendo indenne da un campo che pur non avendo un pubblico eccezionale per colori e calore è il classico campetto con le caratteristiche classiche dell’ultima categoria dei campionati professionistici.
Campo stretto e spalti a ridosso del terreno di giuoco, spettatori in tribuna che aggrediscono la nostra panchina e un giornalista della nostra testata, poi metteteci pure un arbitro che consente agli avversari di picchiare liberamente i nostri calciatori e questi ultimi assatanati come se stessero giocando una finale di champion, ed ecco spiegatovi il terzo pareggio consecutivo del Catanzaro che chiude questo girone d’andata imbattuto e che si appresta ad affrontare il girone di ritorno in pole insieme a Cosenza e Gela (che “tarallucci” ieri) per la vittoria finale del campionato.
Alla stadio Nazareth i tifosi giallorossi sono in duecento, sono giunti da Catanzaro, dalla provincia e dalla vicina Roma, ci sono gli Ultras come sempre presenti che prima della partita dispensano cori d’incitamento a Provenza e al Presidente Bove.
Il Catanzaro si presenta in campo con il 4-3-3 frutto delle assenze maturate in settimana, mancano cinque uomini e l’unica sorpresa rispetto alla formazione annunciato è lo spostamento di Cardascio a sinistra.
I biancorossi dell’Isola scendono in campo con il classico 4 – 4 – 2.
Passano pochi minuti e si capisce subito il perché della differenza dei 18 punti in classifica fra le due squadre, il Catanzaro, malgrado il campo stretto cerca d’imbastire la manovra e pur non potendo sfruttare appieno le fasce per le ridotte misure del terreno di gioco, riesce a sovrastare gli avversari in ogni zona del campo.
I due centrali avversari, Sannibale e il capitano Matrisciano soffrono le pene dell’inferno a contenere Montella che da solo mette in apprensione tutto il pacchetto arretrato dei biancorossi, ogni palla in profondità data all’ex attaccante del’Igea Virtus per i difensori avversari diventa un incubo.
Un arbitro mediocre consente ai calciatori dell’Isola di arrangiarsi come possono, il gioco è maschio e ai limiti del regolamento grazie a un arbitro che lo applica in un modo tutto suo e solo a lui congeniale; un fallo da ultimo uomo risulterà impunito, una gomitata in pieno volto, sempre a Montella, avrà come risultato l’ammonizione dell’attaccante giallorosso per simulazione e la successiva espulsione (probabilmente per qualche parola detta dopo i tanti falli subiti) risulterà decisiva ai fini del risultato.
E’ inutile spiegarvi quale delle due squadre ci ha rimesso nel giocare in dieci senza Montella e senza il difensore Risi che subito dopo l’espulsione correva negli spogliatoi (si fa per dire) per fare gli “auguri” di Natale a Montella Senior che aveva avuto l’unico torto , per dirla alla catanzarese “ma c’iazzicca a palla inta l’oricchi”.
Come dicevamo sopra, nella prima mezzora si era visto un bel Catanzaro che aveva sfiorato il goal più volte e con Berardi su invito dell’evanescente Cardascio aveva colto anche un palo.
Alla mezz’ora avveniva ciò che nel calcio è quasi legge; una disattenzione difensiva (ancora su un calcio piazzato) consentiva all’Isola di Liri di passare inaspettatamente in vantaggio con Pignalosa che sfruttava un servizio limite dopo uno schema “studiato”, (si fa per dire visto che l’assist è stato casuale).
Senza punti di riferimento in avanti il Catanzaro era costretto a cambiare radicalmente l’impostazione in campo e ad inizio di ripresa il Catanzaro si presentava con l’ariete Marchano che nulla dava in più (anzi dava tanto in meno…e mannaia), entrava anche Frisenda che ancora non è il vero bomber che tanto avevamo apprezzato
In campo ormai era solo battaglia, di gioco neanche a parlarne, era Di Maio che su azione d’angolo riusciva a ristabilire il risultato di parità, poi il Catanzaro vuoi per la stanchezza (vedi crampi nei minuti finali di alcuni calciatori), vuoi per l’impostazione di non gioco della ripresa non riusciva più ad affondare i colpi, ma alla fine bisogna essere contenti per come è andata.
Provenza e la squadra venivano sotto di noi per salutarci, applausi per tutti i giallorossi e arrivederci fra sette giorni a Giovino per la ripresa e per affrontare questo girone di ritorno.
Per capire cosa vorrà fare e dove vorrà arrivare questo Catanzaro bisognerà aspettare i primi dell’anno, ci sarà un mercato, aspettiamo qualche dichiarazione della società e solo allora capiremo.
A Isola Liri cominciano a calare le prime ombre della sera, e dopo gli auguri di Natale un tifoso giallorosso ricordandosi di ciò che era successo nei 90° minuti di giuoco in campo e sugli spalti rammenta ad alta voce a dirigenti, calciatori e spettatori della cittadina laziale: “CA AVITI SULU NA CAZZA E FIUMARA”.
Buon Natale.
Sf