Facendo seguito ai servizi di exit LA7 su sprechi del mondo militare:
Nome: Comando Interregionale Carabinieri Pastrengo. Giurisdizione: Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta (circa 20mila uomini). Funzione: alta direzione, coordinamento e controllo nei confronti dei comandi regionali. Sede: via Marcora, 1 Milano. Organico: 60 tra ufficiali, sottufficiali e carabinieri. Tra questi 4 generali e 3 colonnelli.
“E’ la Casta dei generali. Un vero e proprio spreco – tuona un ufficiale superiore che chiede l’anonimato – che non può più essere tollerato in una istituzione che sta ai vertici del gradimento dei cittadini italiani”.
II comando Interregionale Pastrengo è un pezzo di storia dell’Arma. Quando si chiamava “Divisione Pastrengo” al suo vertice ci fu per due anni il mitico generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Nella struttura attuale della Benemerita – i comandi interregionali sono 5 – la caserma di via Marcora ricopre ancora un ruolo strategico.
Da li (maggio 2004) è uscito il primo comandante generale dei Carabinieri dell’era moderna, il generale Luciano Gottardo, e poi (luglio 2006) il generale Gianfrancesco Siazzu, attuale comandante generale. Insomma un posto-chiave per chi ambisce ad essere in numero uno dell’Arma.
“Con tutto il rispetto per l’istituzione Arma – dice ancora l’alto ufficiale – il comando interregionale è del tutto anacronistico ed è uno spreco di denaro pubblico che in tempi di crisi una nazione seria non può più permettersi”. L’analisi è spietata ed è destinata a create malumori e polemiche all’interno dei carabinieri.
Svela l’ufficiale: “Oggi la struttura è così composta: sessanta uomini, una quindicina di ufficiali tra cui quattro generali e tre colonnelli. Al vertice il generale di corpo d’armata Carlo Gualdi, poi il suo vice, il generale di divisione Massimo ladanza, poi il capo di stato maggiore, il generale di brigata Rosario Cali. Ma non è finita: per un’altra stranezza dell’Arma che andrebbe cambiata, da pochi giorni al comando Interregionale è arrivato il generale di brigata Emanuele Garelli che è a disposizione del comandante. Il generale Garelli era il vice del generale Antonio Girone, l ‘ ex comandante Regionale dei carabinieri (10mila in Lombardia) andato alla Dia. Garelli ha dovuto lasciare l’incarico perché il nuovo arrivato in via Moscova, il generale di brigata Marco Scursatone, è più giovane di lui. Tra non molto arriverà un altro generale alla Regione come vice».
Insomma una situazione già di per sè surreale, aggravata dal fatto che un generale di corpo d’armata guadagna circa 6.500 euro netti al mese, quello di divisione 5.000, quelli di brigata 4.500. “Ovviamente questo è quello che c’è scritto in busta paga – rimarca l’ufficiale anonimo – ma poi ci sono appartamento, auto di servizio, autista e una serie infinita di benefit legati al grado. Tutto ciò in una struttura prettamente burocratica dove tutto è concentrato nelle mani del comandate interregionale. Gli altri non si logorano di certo per il lavoro che svolgono”.
Per sottolineare l’assurdità di questa struttura (le direzioni interregionali della polizia sono già state chiuse) va detto che i generali sono “supportati” da tre colonnelli a tre stelle, il capo ufficio personale Giuseppe Di Iulio, il capo ufficio OAIO Gaetano Guastafierro e il capo ufficio logistico Cosimo Lupo. “Stipendi da 3500 euro al mese più gli straordinari. Questa e la vera Casta. Situazioni analoghe ci sono in tutta Italia, dice ancora “gola profonda”.