Continua la “carrellata” di interviste con gli ex calciatori giallorossi dei bei tempi andati e che oggi stanno cercando, con molto entusiasmo e personalità, di affermarsi anche nel difficile mondo dei mister.
E’ certamente questo il caso di Enrico Piccioni, ex centrocampista che ha vestito la maglia del Catanzaro nel biennio 1985- 87 e che oggi allena la Sambenedettese in Prima Divisione della Lega Pro.
La vittoria ottenuta domenica scorsa in rimonta contro la Pro Sesto pare abbia allontanato lo spettro dell’esonero del baffo:
<<Come è mia abitudine, non tengo molto conto dei rumors visto che ho l’abitudine di parlare con il presidente quotidianamente.
Nel momento in cui mi accorgessi che la fiducia della società venisse meno, sarei io stesso ad andarmene immediatamente.
Da parte della proprietà c’è ( e c’è stata sempre) stima nei miei confronti e quindi io continuo a lavorare con il massimo impegno >>.
Quindi mister, si può dire tranqullamente che non si sente neanche in discussione?
<< Se non mi sentissi in discussione sarei un presuntuoso; tuttavia sono sempre più convinto che basta un risultato positivo per far ripartire la mia squadra.
Ogni settimana, dall’inzio del campionato, ho dovuto fare i conti con infortuni e squalifiche.
Spero che la vittoria di domenica ci possa dare quella spinta definitiva per evitare ai nostri tifosi patemi di ogni genere>>
Parliamo ovviamente di Catanzaro. Cosa ricorda di quell’esperienza?
<< Io arrivai a Catanzaro nella stagione 1985- 86, alla fine della quale purtroppo siamo retrocessi.
Quella è stata una annata sfortunata, dove si sono succeduti ben tre mister.
Nonostante tutto alla fine del campionato arrivammo a soli tre punti dalla zona salvezza ( n.d.c. dal Pescara, squadra che alla fine si salvò >>.
E nonostante la retrocessione, Piccioni decise di rimanere anche per la stagione successiva ?
<< Il progetto di rilancio della società mi convinse subito.
Ricordo che dopo un inizio balbettante, nel quale fummo sconfitti all’esordio a Salerno ed alla seconda in casa contro il Foggia di Zeman, ci riprendemmo solo alla quinta giornata.
In quell’occasione battemmo il Sorrento fuori casa e poi il Benevento in casa nella gara successiva con goal di Massimo Palanca che, come credo ricordino tutti dalle vostre parti, quell’anno fu davvero decisivo per la nostra promozione.
Non potrò mai dimenticare la festa dei tanti tifosi presenti a Barletta alla penultima giornata a promozione conquistata e la festa allo stadio nell’ultima gara contro la Casertana >>.
Ci sono alcune analogie di quel Catanzaro con l’attuale squadra di mister Provenza?
<< Questo non lo so perché, ad essere sincero, non ho ancora avuto modo di vedere la squadra giallorossa all’opera.
Mi chiede un’ analogia con la nostra squadra dell’epoca? Più che un’analogia posso fare un augurio; quell’anno noi vincemmo a Cosenza nel derby per 3- 1, come credo ancora tutta la gente di Catanzaro ricorda.
Se non sbaglio lo stesso derby si giocherà tra pochi giorni… >>.
Esatto. Il prossimo 8 dicembre in posticipo ed in diretta televisiva
<< Sarà allora l’occasione giusta per vedere la squadra giallorossa all’opera; io, chiaramente, tiferò per il Catanzaro>>.
L’anno dopo però, con la serie B nuovamente acquisita, la società giallorossa pensò di effettuare uno scambio alla pari con la Cremonese; a Catanzaro giunse Gabriele Bongiorni, mentre lei andò a Cremona.
<< All’epoca ci rimasi un po’ male perchè avrei voluto far parte di quel Catanzaro, bellissimo e sfortunato, che sfiorò la promozione in serie A e poter riscattare la mia prima esperienza giallorossa in cadetteria dove, comunque, alla fine collezionai ben 28 presenze.
La serie B la disputai a Cremona e lì conquistai anche la massima serie.
Da quella cessione si può dire che sia cambiata la mia vita professionale; a Catanzaro e di Catanzaro ho ancora ottimi ricordi ma gli anni di Cremona sono stati per me bellissimi visto che, dal 1987 al 1992, ho avuto la fortuna di far parte di un gruppo storico dal quale poi sono emersi moltissimi calciatori importanti: da Favalli a Rampulla, da Bonomi a Lombardo, Marcolin, Alviero Chiorri e Nicoletti.
E poi con quella maglia ho marcato i vari Maradona, Gullit, Van Basten>>.
Quindici giorni fa, quale le sue sensazioni di sedere sulla panchina della Cremonese da “avversario”?
<< E’ stata davvero una sensazione particolare.
Abbiamo perso 2- 1 ma con molti rammarichi.
Tuttavia la Cremonese è una squadra costruita per vincere il campionato e alla quale non manca nulla.
Ha avuto qualche difficoltà, ma sono certo che starà sempre lì in alto alla classifica.
Noi della Samb dobbiamo pensare alla salvezza! >>.
Sambenedettese salva, Catanzaro e Cremonese promossi. Cosa le sembra di questo quadro?
<< Sarei davvero molto contento se andasse così; lo spero tanto anche perchè sono tre piazze imoportanti che meritano di riconquistare palcoscenici più consoni alla loro storia >>.
Così parlò….il baffo.
E’ certamente questo il caso di Enrico Piccioni, ex centrocampista che ha vestito la maglia del Catanzaro nel biennio 1985- 87 e che oggi allena la Sambenedettese in Prima Divisione della Lega Pro.
La vittoria ottenuta domenica scorsa in rimonta contro la Pro Sesto pare abbia allontanato lo spettro dell’esonero del baffo:
<<Come è mia abitudine, non tengo molto conto dei rumors visto che ho l’abitudine di parlare con il presidente quotidianamente.
Nel momento in cui mi accorgessi che la fiducia della società venisse meno, sarei io stesso ad andarmene immediatamente.
Da parte della proprietà c’è ( e c’è stata sempre) stima nei miei confronti e quindi io continuo a lavorare con il massimo impegno >>.
Quindi mister, si può dire tranqullamente che non si sente neanche in discussione?
<< Se non mi sentissi in discussione sarei un presuntuoso; tuttavia sono sempre più convinto che basta un risultato positivo per far ripartire la mia squadra.
Ogni settimana, dall’inzio del campionato, ho dovuto fare i conti con infortuni e squalifiche.
Spero che la vittoria di domenica ci possa dare quella spinta definitiva per evitare ai nostri tifosi patemi di ogni genere>>
Parliamo ovviamente di Catanzaro. Cosa ricorda di quell’esperienza?
<< Io arrivai a Catanzaro nella stagione 1985- 86, alla fine della quale purtroppo siamo retrocessi.
Quella è stata una annata sfortunata, dove si sono succeduti ben tre mister.
Nonostante tutto alla fine del campionato arrivammo a soli tre punti dalla zona salvezza ( n.d.c. dal Pescara, squadra che alla fine si salvò >>.
E nonostante la retrocessione, Piccioni decise di rimanere anche per la stagione successiva ?
<< Il progetto di rilancio della società mi convinse subito.
Ricordo che dopo un inizio balbettante, nel quale fummo sconfitti all’esordio a Salerno ed alla seconda in casa contro il Foggia di Zeman, ci riprendemmo solo alla quinta giornata.
In quell’occasione battemmo il Sorrento fuori casa e poi il Benevento in casa nella gara successiva con goal di Massimo Palanca che, come credo ricordino tutti dalle vostre parti, quell’anno fu davvero decisivo per la nostra promozione.
Non potrò mai dimenticare la festa dei tanti tifosi presenti a Barletta alla penultima giornata a promozione conquistata e la festa allo stadio nell’ultima gara contro la Casertana >>.
Ci sono alcune analogie di quel Catanzaro con l’attuale squadra di mister Provenza?
<< Questo non lo so perché, ad essere sincero, non ho ancora avuto modo di vedere la squadra giallorossa all’opera.
Mi chiede un’ analogia con la nostra squadra dell’epoca? Più che un’analogia posso fare un augurio; quell’anno noi vincemmo a Cosenza nel derby per 3- 1, come credo ancora tutta la gente di Catanzaro ricorda.
Se non sbaglio lo stesso derby si giocherà tra pochi giorni… >>.
Esatto. Il prossimo 8 dicembre in posticipo ed in diretta televisiva
<< Sarà allora l’occasione giusta per vedere la squadra giallorossa all’opera; io, chiaramente, tiferò per il Catanzaro>>.
L’anno dopo però, con la serie B nuovamente acquisita, la società giallorossa pensò di effettuare uno scambio alla pari con la Cremonese; a Catanzaro giunse Gabriele Bongiorni, mentre lei andò a Cremona.
<< All’epoca ci rimasi un po’ male perchè avrei voluto far parte di quel Catanzaro, bellissimo e sfortunato, che sfiorò la promozione in serie A e poter riscattare la mia prima esperienza giallorossa in cadetteria dove, comunque, alla fine collezionai ben 28 presenze.
La serie B la disputai a Cremona e lì conquistai anche la massima serie.
Da quella cessione si può dire che sia cambiata la mia vita professionale; a Catanzaro e di Catanzaro ho ancora ottimi ricordi ma gli anni di Cremona sono stati per me bellissimi visto che, dal 1987 al 1992, ho avuto la fortuna di far parte di un gruppo storico dal quale poi sono emersi moltissimi calciatori importanti: da Favalli a Rampulla, da Bonomi a Lombardo, Marcolin, Alviero Chiorri e Nicoletti.
E poi con quella maglia ho marcato i vari Maradona, Gullit, Van Basten>>.
Quindici giorni fa, quale le sue sensazioni di sedere sulla panchina della Cremonese da “avversario”?
<< E’ stata davvero una sensazione particolare.
Abbiamo perso 2- 1 ma con molti rammarichi.
Tuttavia la Cremonese è una squadra costruita per vincere il campionato e alla quale non manca nulla.
Ha avuto qualche difficoltà, ma sono certo che starà sempre lì in alto alla classifica.
Noi della Samb dobbiamo pensare alla salvezza! >>.
Sambenedettese salva, Catanzaro e Cremonese promossi. Cosa le sembra di questo quadro?
<< Sarei davvero molto contento se andasse così; lo spero tanto anche perchè sono tre piazze imoportanti che meritano di riconquistare palcoscenici più consoni alla loro storia >>.
Così parlò….il baffo.
Alessandro Gallo