Pertanto l’idea è quella di offrire un’Avemaria giornaliera, magari quella che già si fa durante le normali preghiere, per Eluana, coinvolgendo anche amici, parenti, bambini, colleghi e perché no, anche amici di convinzioni diverse e non credenti. In quest’Avemaria mettiamo anche l’amore che vogliamo esprimere alla famiglia di Eluana e in particolare al papà Beppino. Infatti lo spirito non deve essere di giudizio o tanto meno di condanna, ma di comprensione e di condivisione del dolore, al di là della scelta, pur terribile, che questo papà ha deciso di compiere.
C’è quindi una terza via che possiamo percorrere. Tra coloro che condannano e tra coloro che assolvono possiamo, da cristiani, chiedere all’Eterno Padre un miracolo. Un miracolo che possa contribuire anche a frenare l’imperante ideologia dell’efficientismo e del funzionalismo a tutti i costi, e che vede come un peso, e non come una preziosità sociale, anziani, ammalati cronici, disabili, ecc. Se condividete questo che può essere un percorso nuovo (anche se la preghiera condivisa è antica quanto la stessa Scrittura) e che si avvele dei moderni mezzi di comunicazione (e-mail, sms, trasmissioni TV, ecc.) possiamo far girare questa breve frase:”Un Avemaria al giorno per Eluana. Chiediamo il miracolo.”
Un caro saluto a tutti e tutte
Franco Gallelli