ANDRIA – La scomparsa della gloriosa Fidelis non è ancora digerita. Un po’ come l’US Catanzaro. La nuova Andria BAT non riesce ancora a trovare la sua dimensione. Dopo il fallimento di 3 anni fa, il lodo Petrucci e il ritorno in sella del giovanissimo presidente Attimonelli, la società pugliese ha ottenuto il ripescaggio estivo in C2, dopo aver perso di un soffio la finale play-out dello scorso anno contro la Vibonese, al termine di una stagione rocambolesca. In estate la ricostruzione: il ritorno come DS di Gianluca Torma; Nicola Di Leo, ex portiere dell’Avellino, in panchina; nuovo vigore ad un progetto di rinascita più volte abortito post-fallimento.
POST-FALLIMENTO – Il tecnico ha dovuto rifondare una squadra pronta per la serie D ed improvvisamente catapultata di nuovo tra i professionisti. Lo Stadio “Degli Ulivi” fatica a riempirsi come ai bei tempi: la disillusione è ormai di casa ad Andria. I risultati, però, stanno arrivando. Le sofferenze dovrebbero essere limitate, almeno per quanto riguarda l’obiettivo salvezza. Gli azzurri hanno iniziato abbastanza bene la stagione. L’eliminazione in Coppa Italia e la sconfitta casalinga all’esordio in campionato nel derby col Manfredonia sono state brillantemente assorbite grazie a due vittorie consecutive contro Igea e Monopoli. L’inizio di una stagione per ora altalenante che ha mostrato finora solo una profonda allergia per i pareggi (solo uno contro il Barletta in trasferta). L’Andria staziona a metà classifica agganciata alla zona play-off.
UNA ROSA EQUILIBRATA – La squadra costruita in fretta è venuta bene. Non ci sono picchi qualitativi, ma un’ottima intelaiatura e discreti ricambi. In porta è arrivato dal Pescara il 21enne Amadio. La difesa è molto esperta. Sulla destra spinge Goisis, ex terzino del Martina col vizietto del gol arrivato da Lumezzane. La coppia centrale è di sicuro affidamento dopo la conferma di Sportillo (ex Messina) e l’arrivo di capitan Sgarra da Marcianise. A sinistra è tornato ad Andria Di Simone. Un altro cavallo di ritorno è il centravanti Cavaliere, l’anno scorso 8 gol a Monopoli, bomber andriese in questo avvio di stagione con 3 reti. Al suo fianco ruotano il più affidabile Menichini, acquistato dalla Sangiovannese, e il giovane Lattanzio in prestito dalla Fiorentina. In mezzo al campo confermato De Santis, sono arrivati Cazzarò (alla nona squadra diversa in 9 stagioni) e Iennaco dalla Cisco Roma. Una buona scelta anche sulle fasce, con Romito e il senegalese Sy (giovane del Perugia) per la fascia destra, l’ex igeano Doumbia e il trequartista di scuola Inter Rebecchi per l’ala sinistra.
4-4-2 COMPATTO – Dopo un inizio di stagione all’insegna del 4-3-3, Di Leo ha rinculato per un 4-4-2 più equilibrato, anche se in fascia sinistra Rebecchi è un giocatore offensivo che svaria molto e si accentra spesso per cercare la posizione preferita, dietro le punte. L’infermeria sta dando una mano agli azzurri, garantendo al tecnico ampia possibilità di scelta. Contro il Catanzaro la rosa è completamente a disposizione. Di Leo dovrebbe confermare l’undici che domenica scorsa ha battuto nella ripresa l’Isola Liri. Sy e Rebecchi sono i favoriti sulle fasce, mentre qualche dubbio persiste per il ruolo di mediano da affiancare a Iennaco (De Santis favorito su Cazzarò). In attacco ballottaggio tra Lattanzio e Menichini, anche se non è da trascurare l’avanzamento di Rebecchi con Doumbia, inserito sulla fascia sinistra.
CAVALIERE CI RIPROVA – L’anno scorso al “Degli Ulivi” Falconieri pareggiò il rigore di Pasca per un 1-1 senza brividi. L’anno precedente, invece, la sfida inutile in terra pugliese chiuse il primo campionato dell’FC Catanzaro: vinsero gli azzurri 1-0 proprio con un gol di Cavaliere. L’ultima vittoria giallo-rossa risale al 2003 grazie a un gol di Falco.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Amadio; Goisis, Sgarra, Sportillo, Di Simone; Sy, De Santis (Cazzarò), Iennaco, Rebecchi (Doumbia); Cavaliere, Lattanzio (Menichini). All.: Di Leo.