Si delineano i valori in campionato. Forse è ancora presto per tracciare linee guida. La prudenza in questi casi non è mai troppa e la storia insegna. Ma questa crisalide che ha dovuto sopportare difficoltà di ogni genere, sembra si stia schiudendo…
“Problema” Stadio Ceravolo, budget dichiaratamente risicato, infermeria stracolma ed un tecnico, Mister Provenza, pochi distintivi/chiacchere, molti fatti (punti in classifica).
Si, quei fatti che da quando opera la “cover” F.C. e anche l’ “originale” U.S. nella vecchia C2, non si erano mai visti. Molti si accingeranno a palpare i “gioielli di famiglia” al fine di scongiurare affrettate valutazioni, ma gente motivata come Iannelli, Mangiacasale o Caputo, Berardi o SuperZaminga (solo per citarne alcuni) & C. stanno lavorando bene. Certo è che il gioco ancora può e deve migliorare soprattutto quando c’è da gestire la palla, ma ancora si è all’inizio di un campionato che potrebbe dare molte soddisfazioni ai tifosi giallorossi.
Dopo avere esorcizzato tarantelle e gestualità a ricordare l’ombrello…in quel di Lamezia, zitto zitto (si fa per dire in quanto Provenza dopo il gol di Caputo è letteralmente esploso) : 1 a zero per il Catanzaro contro una Scafatese mai doma, in zona Cesarini e tutti sotto le docce.
Mister Provenza, come è giusto, veste i panni del pompiere e sembra quasi godere della “calma” che circonda i suoi atleti. Lo status di “normalità” acquisita e di quella situazione di tranquillità nel lavorare che sono stati i veri latitanti negli scorsi campionati, sono un catalizzatore importante per le Aquile che vogliono dimostrare, senza nessun assillo, di che pasta sono fatte…
Bisogna a questo punto dare atto alla Società di avere bene operato in una situazione che avrebbe spezzato le gambe a chiunque. Il comunicato stampa diramato dall’F.C. però suona come un allarme in un momento delicato in cui per la prima volta dopo anni e anni si riacquista un minimo di dignità grazie ad un allenatore ed ai suoi volenterosi ragazzi che hanno dato dimostrazione di attaccamento alla maglia e rispetto nei confronti dei tifosi che a fatica e tra mille risapute difficoltà, popolano il Ceravolo.
Situazione economica della Società e avanzamento dei lavori di adeguamento del “Nicola Ceravolo”, sono argomenti che stridono con la situazione di classifica delle Aquile e con le rinate speranze della tifoseria. Chi scrive è certo che il “grido” di allarme lanciato dalla Società non sia uno sparo “a salve”, ma finalizzato a prevenire ciò che (ahinoi) puntualmente si è sempre verificato nel periodo pre-natalizio. Piccola o grande imprenditoria “made in Catanzaro” sono chiamate a dare un contributo, anche minimo. Un vecchio detto calabrese di cui faceva tesoro un certo Nicola Ceravolo, potrebbe rappresentare una soluzione reale:” a cocciu, a cocciu si cogghianu l’alivi” (le olive si raccolgono ad una, ad una…per produrre l’olio), il tutto sostanziato nella disponibilità finanziaria anche di piccole somme che unite potrebbero costituire un importante aiuto per la Società di Bove e Soluri. La tifoseria giallorossa, ne siamo certi, saprebbe ripagare più che proporzionalmente la buona volontà dei “salvatori della patria”.
E’ giunta l’ora dei fatti da affiancare alla buona volontà della squadra e dei quadri tecnici.
Non vorremmo che il 17 novembre 2008 “qualcuno”… ricominciasse a fare il Pilato della situazione spogliandosi delle proprie responsabilità in ordine alla consegna dei lavori del Nicola Ceravolo. Ci saranno ulteriori ritardi? In questi casi meglio prevenire che curare. Chi di competenza si preoccupasse sin d’ora ad effettuare eventuali azioni preventive perché questa tifoseria ha già “pagato” (in tutti i sensi…) troppo.
In terra di Puglia, in quel di Monopoli, domenica prossima si presenterà una squadra che ha “caputo”… quali siano i propri mezzi e che ha dimostrato di avere la voglia e la rabbia giusta che costituiscono un patrimonio prezioso che per nessuna ragione al mondo dovrà essere smarrito (soprattutto se dovessero intervenire cause esterne di cui gli atleti e mister Provenza non hanno nessuna colpa/responsabilità).
Giuseppe Mangialavori