Comune non abbandonerà lavoratori cliniche private

Testo integrale della dichiarazione del capogruppo di Nuova Alleanza, Franco Cimino.

“Villa Puca e Villa Nuccia non sono delle abitazioni di lusso con grande parco annesso. E la San Vincenzo non è la statua del Santo da portare in processione nella sua ricorrenza festosa. Sono, invece, le tre cliniche che  operavano  in Città da circa un  trentennio e che da qualche mese, tra riforme della psichiatria e ristrutturazione   del  sistema sanitario regionale, sono scomparse dalla scena cittadina. Il danno per la Città, che aveva costruito intorno alle sue cliniche private e ai suoi due ospedali una sorta di modello originale da copiare e un punto di  riferimento per l’intera Calabria, è grande ed irreparabile. Incide sull’economia, ancorché troppo debole, sulla qualità della vita dei cittadini, sul prestigio, sempre più indebolito, sulle prospettive , sempre più incerte della  Città e sul ruolo stesso di Capoluogo di Regione. Le battaglie che abbiamo fatto per difendere queste strutture sono state inutili.
Il motivo  va da ricercarsi negli errori di valutazione e  nella mancanza di senso politico della classe dirigente della Città. Di tutti   i colori e di tutte le  istituzioni. E di tutte le categorie, specialmente di quelle produttive.
Le Città vivono, prosperano e si difendono sul terreno della difesa e della  valorizzazione propria identità. La progressiva  nostra debolezza, che  cammina sulla pelle della Città in questi  anni, deriva non soltanto dalla mancanza di idee nuove, ma anche dalla mancata difesa delle grandi ricchezze e dello loro specificità  anticamente presenti nel territorio.
Lungo e ben noto è l’elenco di realtà istituzionali ed economiche che sono andate perdute, per insipienza o ruberia altrui.
Tuttavia, la vicenda della chiusura delle tre cliniche, assume un carattere diverso e più drammatico.
Non è in gioco più la tenuta di un modello, ma il lavoro di circa duecento persone e la  sicurezza di altrettante famiglie. Ben consapevole che la questione lavoro  e  quella dei lavoratori licenziati dal settore sanità dipende dalla Regione, il Comune non può restare a guardare.
La questione sociale che si è aperta, dura ed inquietante, è cosa che riguarda l’Amministrazione comunale Essa, in tutta  la sua interezza, deve stare accanto ai lavoratori e sostenerli con forza e determinazione nel confronto durissimo che  si è aperto con il Governo regionale.

Su questa vertenza “politica”, come su tutte le altre già aperte o che si apriranno sul territorio comunale, il Comune dovrà rappresentare il difensore “civico”, che non abbandonerà il campo fino a  quando anche un solo posto di lavoro non venisse garantito e chi degnamente lo ricopriva”.

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Redazione

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