Al fine di delineare gli accorgimenti da adottare per fornire ai consumatori prodotti agricoli a buon prezzo e garantire agli imprenditori agricoli una giusta remunerazione, specialmente per coloro i quali esercitano l’agricoltura biologica o in generale un’ agricoltura sostenibile, cioè che adottano sistemi di coltivazione che fanno un uso più oculato di concimi e di pesticidi, l’assessore provinciale all’agricoltura Nicola Montepaone ha promosso un tavolo agroalimentare. Alla vertice, che si svolto nella sala della giunta provinciale, oltre all’assessore Montepaone, hanno preso parte Francesco Maria Lucia, in rappresentanza della Cia ( Confederazione Italiana degli Agricoltori); Salvatore Caparra, in rappresentanza della Concoperative Calabria; Vincenzo Mazzei, in rappresentanza dell’ Uncem(Unione comunità montane); Daniele Gualtieri, in rappresentanza della Cisl; Vito Giorgio, in rappresentanza della Uil regionale; Enrico Cassadonte in rappresentanza del Collegio Interprovinciale Agrotecnici. L’Assessore Montepaone, nell’introdurre i lavori ha fatto presente anche l’esistenza di una Legge Regionale la 29 del 14 agosto 2008, che rappresenta uno strumento per promuovere la valorizzazione delle produzioni agricole regionali, favorendone il consumo e la commercializzazione, nonché assicurandone una capillare informazione ai consumatori sull’origine e la specificità di tali prodotti. Mentre il dirigente della struttura dell’assessorato provinciale all’agricoltura , Tommaso Di Girolamo ha evidenziato i tanti accorgimenti che si possono mettere in atto al fine di risparmiare sulla spesa e quindi tutelare il potere di acquisto delle famiglie, e tra questi, per esempio: preferire i banchi degli ortolani, che vendono i propri prodotti, specialmente quelli che ne espongono pochi. Oppure comprare frutta e verdura nei mercati rionali nella tarda mattinata, in quanto i prezzi scendono, dovuti al fatto che i prodotti rischiano di appassirsi. Un altro accorgimento è rappresentato, ha spiegato Di Girolamo, dall’utilizzare ortofrutticoli di Categoria B, perché poca e la differenza con quelli di A o Extra. Gli interventi da attuare sono diversi e tra questi, per esempio: definire con gli operatori di genere alimentare o ortofrutta dei panieri Provinciali; istituire degli spazi vendita nei supermercati, gestiti direttamente dai produttori, sul modello americano dei farmer market, con lo scopo di calmierare i prezzi e ridurre i costi di produzione, abbassandone anche gli oneri sociali ed eliminando la tassa (accisa) per gasolio. Tutti, in ultima analisi, sono stati concordi nella creazione di filiere corte o “prodotti a chilometro zero”, cioè dal produttore direttamente al consumatore. Tutto ciò “nella necessità – ha sottolineato l’assessore Montepaone – di caratterizzare le varie aree della Provincia e sfruttare le eccellenze che si producono e creare delle filiere trainanti anche per gli altri prodotti meno conosciuti dal grande pubblico”. Nel corso dell’incontri si è discusso, anche, dell’opportunità che offrono i Piar ( progetti integrati per le aree rurali) e delle politiche da attuare anche per la montagna, al fine di evitare lo spopolamento e quindi per meglio presidiare il territorio, soprattutto, dagli incendi. Allo scopo di consentire a chi non ha potuto partecipare ai lavori, e facenti parte del Tavolo Agroalimentare, di portare il loro contributo, lo stesso tavolo si riunirà, nella stessa sede il 20 di Ottobre prossimo venturo.
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