Celebrato a Catanzaro il 3° convegno ecclesiale nazionale del Movimento Apostolico
Dal capoluogo di regione è partito un messaggio di speranza
Si è celebrato dal 25 al 27 settembre nel teatro Politeama di Catanzaro il terzo convegno ecclesiale nazionale del Movimento Apostolico.
Un’assise di fedeli e di autorità civili, militari e religiose giunti da più parti d’Italia e anche dall’estero per riflettere sul tema “Nella Speranza siamo stati salvati”, alla luce della lettera enciclica di Papa Benedetto XVI “Spe Salvi”.
I lavori, moderati da don Francesco Brancaccio, da don Giovanni Scarpino e da don Gesualdo De Luca, hanno visto come relatori nelle due prime serate l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Mons. Antonio Ciliberti, che si è soffermato su: “La speranza che nasce dal Vangelo”; e l’arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, Mons. Salvatore Nunnari, che ha approfondito il tema su “La Chiesa porta della speranza”.
Ambedue i relatori, accolti dai saluti della presidente del Movimento Apostolico, Cettina Marraffa, e dell’assistente ecclesiastico centrale del sodalizio, Mons. Costantino Di Bruno, hanno ribadito come “la sete vera dell’uomo solo Cristo può colmarla, nessun altro al mondo, poiché Cristo è la speranza viva ed efficace, che parla ancor oggi all’umanità attraverso la sua Parola di salvezza”.
L’ultima serata è stata caratterizzata dalla presenza del Segretario per la Congregazione del Clero, l’Arcivescovo Mons. Mauro Piacenza.
Nel dare una lettura la storia passata e presente che caratterizza anche il cammino della Chiesa, il Presule ha delineato come il cristiano deve essere portatore di speranza.
“Se guardiamo con realismo alla situazione culturale, sociale, politica ed economica del nostro tempo – ha detto il Presule -, scorgiamo immediatamente come, quell’ottimismo, carico di speranza, tipico del secolo passato, risulti praticamente dissolto. Esso, in realtà, era eco remota di un certo positivismo filosofico-scientista di matrice ottocentesca, ed eco prossima dell’entusiasmo dell’umanità, immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale, per lo “scampato pericolo”. Il grande sviluppo economico dell’Occidente e l’inimmaginabile progresso tecnologico dei decenni seguenti, hanno favorito e sostenuto, pur nelle difficoltà legate alla divisione del mondo in due “aree geo-politiche”, la crescita di una speranza tutta umana, troppo spesso dimentica di Dio e, per conseguenza, destinata ad infrangersi contro l’esperienza del limite”.
Per Mons. Piacenza tutti noi battezzati “dobbiamo saper cogliere i veri “segni dei tempi” quelli che oggi ci indica lo Spirito: giovani che cercano maestri di preghiera e padri spirituali, vocazioni che desiderano la radicalità evangelica, che comprendono molto bene la differenza tra il “pensare secondo Cristo” ed il “pensare secondo il mondo”. Sono questi i segni che oggi dobbiamo imparare a leggere. E dobbiamo rispondere adeguatamente!”
Un impegno costante di speranza che il Movimento Apostolico, nato a Catanzaro il 3 novembre del 1979, tramite Maria Marino, cerca in ogni modo e con tante forme nuove di annunciare “ricordando la Parola del Signore al mondo che l’ha dimenticata”.
“Noi – ha detto ancora Mons. Piacenza – speriamo nella Provvidenza, speriamo nella Grazia, speriamo perché vogliamo tuffarci nella realtà della comunione dei Santi. In questa comunione si radica la missione; comunione che si alimenta quotidianamente con un profondo spirito di orazione, con un’autentica pietà eucaristica, che vede nella compagnia del Dio-con-noi, presente nell’Eucaristia, nell’adorazione e nel culto pubblico del Santissimo Sacramento, un suo momento privilegiato ed irrinunciabile”.
Infine Mons. Piacenza ha invitato i presenti ad essere “testimoni di questo Regno, di questa speranza!” “Siatelo con gioia e convinzione – ha detto -, con umiltà e fervore, con autentica pietà cristiana e generosità di servizio, in obbedienza ai Sacri Pastori e fedele ascolto quotidiano del magistero del Santo Padre”.
E’ stato poi l’arcivescovo Ciliberti a ringraziare a nome di tutti i presenti Mons. Piacenza. La serata è stata arricchita dalla presenza della corale “Mater Redemptionis”, diretta da don Biagio Maimone, e dai giovani del Movimento Apostolico che hanno rappresentato alcune scene tratte dai musical di Cettina Marraffa.
Un’assise di fedeli e di autorità civili, militari e religiose giunti da più parti d’Italia e anche dall’estero per riflettere sul tema “Nella Speranza siamo stati salvati”, alla luce della lettera enciclica di Papa Benedetto XVI “Spe Salvi”.
I lavori, moderati da don Francesco Brancaccio, da don Giovanni Scarpino e da don Gesualdo De Luca, hanno visto come relatori nelle due prime serate l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Mons. Antonio Ciliberti, che si è soffermato su: “La speranza che nasce dal Vangelo”; e l’arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano, Mons. Salvatore Nunnari, che ha approfondito il tema su “La Chiesa porta della speranza”.
Ambedue i relatori, accolti dai saluti della presidente del Movimento Apostolico, Cettina Marraffa, e dell’assistente ecclesiastico centrale del sodalizio, Mons. Costantino Di Bruno, hanno ribadito come “la sete vera dell’uomo solo Cristo può colmarla, nessun altro al mondo, poiché Cristo è la speranza viva ed efficace, che parla ancor oggi all’umanità attraverso la sua Parola di salvezza”.
L’ultima serata è stata caratterizzata dalla presenza del Segretario per la Congregazione del Clero, l’Arcivescovo Mons. Mauro Piacenza.
Nel dare una lettura la storia passata e presente che caratterizza anche il cammino della Chiesa, il Presule ha delineato come il cristiano deve essere portatore di speranza.
“Se guardiamo con realismo alla situazione culturale, sociale, politica ed economica del nostro tempo – ha detto il Presule -, scorgiamo immediatamente come, quell’ottimismo, carico di speranza, tipico del secolo passato, risulti praticamente dissolto. Esso, in realtà, era eco remota di un certo positivismo filosofico-scientista di matrice ottocentesca, ed eco prossima dell’entusiasmo dell’umanità, immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale, per lo “scampato pericolo”. Il grande sviluppo economico dell’Occidente e l’inimmaginabile progresso tecnologico dei decenni seguenti, hanno favorito e sostenuto, pur nelle difficoltà legate alla divisione del mondo in due “aree geo-politiche”, la crescita di una speranza tutta umana, troppo spesso dimentica di Dio e, per conseguenza, destinata ad infrangersi contro l’esperienza del limite”.
Per Mons. Piacenza tutti noi battezzati “dobbiamo saper cogliere i veri “segni dei tempi” quelli che oggi ci indica lo Spirito: giovani che cercano maestri di preghiera e padri spirituali, vocazioni che desiderano la radicalità evangelica, che comprendono molto bene la differenza tra il “pensare secondo Cristo” ed il “pensare secondo il mondo”. Sono questi i segni che oggi dobbiamo imparare a leggere. E dobbiamo rispondere adeguatamente!”
Un impegno costante di speranza che il Movimento Apostolico, nato a Catanzaro il 3 novembre del 1979, tramite Maria Marino, cerca in ogni modo e con tante forme nuove di annunciare “ricordando la Parola del Signore al mondo che l’ha dimenticata”.
“Noi – ha detto ancora Mons. Piacenza – speriamo nella Provvidenza, speriamo nella Grazia, speriamo perché vogliamo tuffarci nella realtà della comunione dei Santi. In questa comunione si radica la missione; comunione che si alimenta quotidianamente con un profondo spirito di orazione, con un’autentica pietà eucaristica, che vede nella compagnia del Dio-con-noi, presente nell’Eucaristia, nell’adorazione e nel culto pubblico del Santissimo Sacramento, un suo momento privilegiato ed irrinunciabile”.
Infine Mons. Piacenza ha invitato i presenti ad essere “testimoni di questo Regno, di questa speranza!” “Siatelo con gioia e convinzione – ha detto -, con umiltà e fervore, con autentica pietà cristiana e generosità di servizio, in obbedienza ai Sacri Pastori e fedele ascolto quotidiano del magistero del Santo Padre”.
E’ stato poi l’arcivescovo Ciliberti a ringraziare a nome di tutti i presenti Mons. Piacenza. La serata è stata arricchita dalla presenza della corale “Mater Redemptionis”, diretta da don Biagio Maimone, e dai giovani del Movimento Apostolico che hanno rappresentato alcune scene tratte dai musical di Cettina Marraffa.