Da qualche giorno i cittadini catanzaresi non possono non compiacersi per l’ultima trovata dell’Amministrazione Comunale che, secondo quanto si legge in una nota diffusa nei giorni scorsi, costretta “dall’inderogabile esigenza di disciplinare la mobilità e la sosta nella zona di Piazza Roma, regolamentata
dall’emissione di un’apposita ordinanza” e approfittando dei “manufatti in giacenza presso i magazzini comunali”, ha collocato una serie di panchine, blocchi in cemento e fioriere che hanno deturpato una delle piazze più antiche e care ai cittadini catanzaresi.
“Tempismo e velocità d’esecuzione” avrebbe detto Gastone Moschin con la banda di “Amici miei” in una delle pellicole più esilaranti della commedia all’italiana, spassosa come i commenti e le battute che circolano in questi giorni, anche sui quotidiani, per cercare di capire il senso di questa trovata. Volendo dare anche noi un contributo a questa querelle, ci chiediamo in quale filone collocare questa iniziativa, se in quello che ha consentito di deturpare Piazza Anita Garibaldi a Catanzaro Lido con la costruzione di un manufatto che non si capisce bene cosa rappresenti, erede forse della “Scala” di Piazza Matteotti, oppure in quello che cerca di destabilizzare e rendere sempre più caotica la mobilità a Catanzaro.
Già l’anno scorso ci ha stupito non poco la decisione di collocare le corsie spartitraffico nella centralissima Via Indipendenza e sul Viadotto Kennedy che hanno causato diversi problemi agli automobilisti, costretti a fare tragitti incredibili per uscire dalla Città, ma anche ai commercianti che hanno lamentato un drastico calo degli affari causato dall’impossibilità, per i clienti, di trovare un parcheggio. Oggi, invece, ci chiediamo quale sarà l’impatto sul trasporto pubblico visto che l’installazione di questi manufatti, in quello che dovrebbe essere uno snodo nevralgico attraverso il quale collegare la zona sud e la zona nord della Città, non consente più alcuna manovra o sosta agli autobus che, già oggi, stanno effettuando anche il servizio sostitutivo della funicolare e domani dovrebbero poter collegare la stessa Funicolare con la parte Nord della Città. Numerose sono state in questi giorni le proteste degli autisti del servizio pubblico, costretti a guidare in corsie rese sempre più strette prima dalle auto in doppia fila e adesso da questi inutili, e anche scomodi, arredi.
Difficile scegliere in quale dei due filoni collocare questa storia, che serba però solo nel finale la trovata più geniale. Con una prova di pressappochismo e superficialità fuori dal comune, questa Amministrazione non
trova di meglio che giustificarsi, con una mossa che sa tanto di arrampicata sugli specchi se non di tardiva retromarcia, esaltandosi per il costo nullo dell’operazione, lasciando però temere che simili iniziative potrebbero essere adottate in futuro per svuotare gli affollati e polverosi magazzini comunali.
Per questi motivi facciamo appello alla sensibilità e all’amore per Catanzaro sbandierato ai quattro venti dagli esponenti delle forze politiche che oggi guidano la Città, invitandoli a rimuovere al più presto quegli orrori che stanno causando un gravissimo danno all’immagine di Catanzaro e ad astenersi in futuro dal prendere decisioni che ignorando i limiti imposti dal buon gusto, se non dalla decenza, gettano fango sulla storia e sulle tradizioni di una Città che, a questo punto ci sembra doveroso ricordarlo, è il Capoluogo
della Calabria.
dall’emissione di un’apposita ordinanza” e approfittando dei “manufatti in giacenza presso i magazzini comunali”, ha collocato una serie di panchine, blocchi in cemento e fioriere che hanno deturpato una delle piazze più antiche e care ai cittadini catanzaresi.
“Tempismo e velocità d’esecuzione” avrebbe detto Gastone Moschin con la banda di “Amici miei” in una delle pellicole più esilaranti della commedia all’italiana, spassosa come i commenti e le battute che circolano in questi giorni, anche sui quotidiani, per cercare di capire il senso di questa trovata. Volendo dare anche noi un contributo a questa querelle, ci chiediamo in quale filone collocare questa iniziativa, se in quello che ha consentito di deturpare Piazza Anita Garibaldi a Catanzaro Lido con la costruzione di un manufatto che non si capisce bene cosa rappresenti, erede forse della “Scala” di Piazza Matteotti, oppure in quello che cerca di destabilizzare e rendere sempre più caotica la mobilità a Catanzaro.
Già l’anno scorso ci ha stupito non poco la decisione di collocare le corsie spartitraffico nella centralissima Via Indipendenza e sul Viadotto Kennedy che hanno causato diversi problemi agli automobilisti, costretti a fare tragitti incredibili per uscire dalla Città, ma anche ai commercianti che hanno lamentato un drastico calo degli affari causato dall’impossibilità, per i clienti, di trovare un parcheggio. Oggi, invece, ci chiediamo quale sarà l’impatto sul trasporto pubblico visto che l’installazione di questi manufatti, in quello che dovrebbe essere uno snodo nevralgico attraverso il quale collegare la zona sud e la zona nord della Città, non consente più alcuna manovra o sosta agli autobus che, già oggi, stanno effettuando anche il servizio sostitutivo della funicolare e domani dovrebbero poter collegare la stessa Funicolare con la parte Nord della Città. Numerose sono state in questi giorni le proteste degli autisti del servizio pubblico, costretti a guidare in corsie rese sempre più strette prima dalle auto in doppia fila e adesso da questi inutili, e anche scomodi, arredi.
Difficile scegliere in quale dei due filoni collocare questa storia, che serba però solo nel finale la trovata più geniale. Con una prova di pressappochismo e superficialità fuori dal comune, questa Amministrazione non
trova di meglio che giustificarsi, con una mossa che sa tanto di arrampicata sugli specchi se non di tardiva retromarcia, esaltandosi per il costo nullo dell’operazione, lasciando però temere che simili iniziative potrebbero essere adottate in futuro per svuotare gli affollati e polverosi magazzini comunali.
Per questi motivi facciamo appello alla sensibilità e all’amore per Catanzaro sbandierato ai quattro venti dagli esponenti delle forze politiche che oggi guidano la Città, invitandoli a rimuovere al più presto quegli orrori che stanno causando un gravissimo danno all’immagine di Catanzaro e ad astenersi in futuro dal prendere decisioni che ignorando i limiti imposti dal buon gusto, se non dalla decenza, gettano fango sulla storia e sulle tradizioni di una Città che, a questo punto ci sembra doveroso ricordarlo, è il Capoluogo
della Calabria.
MAGGI Umberto
Segreteria Provinciale Movimento Sociale-Fiamma Tricolore