Non c’è due senza tre, è proprio il caso di dire, dopo i due precedenti pareggi che il Cassino aveva conquistato al Ceravolo (1 – 1 e 0 – 0) oggi è arrivato il terzo con un bel 2 – 2.
Ottocento gli spettatori presenti al Nicola Ceravolo che esordiva senza “il pino”.
Il Catanzaro schieratosi con i nuovi innesti di Caputo e Bruno che a Manfredonia sedevano in panchina si è presentato al proprio pubblico con la maglietta bianca che da domenica prossima andrà in pensione, o meglio diventerà la seconda maglia, poichè finalmente sono arrivate quelle nuove (la prima sarà rossa) con lo sponsor della Siarc e del Comune di Catanzaro.
Le maglie usate fino ad oggi, con la pubblicità dell’imminente “Notte Piccante” che si svolgerà a Catanzaro giorno 20 settembre, saranno messe all’asta ed il ricavato verrà dato in beneficenza.
E veniamo alla partita, anzi parliamo un attimo del pre partita.
Davanti ai cancelli della Curva Massimo Capraro hanno fatto l’esordio le transenne di prefiltraggio e all’entrata, a voce alta venivano scanditi i cognomi di chi accedeva nell’impianto e veniva identificato previa presentazione del documento di riconoscimento.
Consentitemi di dire che queste norme mi sembrano ridicole, specie fino a quando non verrà assegnato un posto numerato ad ogni spettatore…ma poi ci sarà da ridere, vai a mettere d’accordo la gente, soprattutto quella che dovrà accomodarsi magari dietro un palo della tribuna…mah!
E dire che basterebbe applicare le leggi, comunque veniamo alla partita.
Che il Cassino fosse una squadra forte e rinforzata a dovere per essere una delle protagoniste del campionato lo avevamo detto in tempi non sospetti e oggi il campo lo ha confermato.
La squadra di Grossi è scesa in campo senza alcun timore reverenziale ha cercato di imporre il proprio gioco e per mezzora ci ha messo in notevole difficoltà.
Il Catanzaro nella prima mezz’ora era in bambola, gli uomini in possesso palla venivano sistematicamente raddoppiati e a volte anche triplicati, ogni ripartenza del Cassino erano dolori.
Probabilmente all’inizio qualcosa è stato sbagliato, avendo la compagine di Grossi due ali piccole e veloci, forse era il caso di aspettarli un attimo facendo un pò di attenzione, magari si poteva fare sfogare il Cassino per poi colpirlo in contropiede, comunque è andata così, le prime due reti in altri tempi avrebbero tagliate le gambe, oggi c’è da rimarcare la bella rimonta avvenuta non per caso ma attraverso il giuoco.
L’espulsione di Armenise nel finale conferma le difficoltà sopra descritte.
Bisogna però sottolineare che le due reti subite (e le altre che stavamo per subire) sono nate da due vere ingenuità.
La prima, se rivedete il goal subito a Gela in Coppa Italia è identico, bisogna che Provenza presti più attenzione alla fase difensiva sui calci piazzati a nostro sfavore, il secondo siglato dall’ex (chi vo ma mi fa a Maradona….a proposito l’applausi e l’annu scorsu si scordau) è classico di chi ha in organico difensori che vanno in difficoltà quando trovano ali piccole e veloci, ma sia Gimmelli che Ciano, non sono gli ultimi arrivati e farsi fregare come nell’occasione della seconda rete subita sono distrazioni che non possono essere concesse.
Il goal di Gmmelli (applicazione degli schemi visti in allenamento) ha sbloccato il Catanzaro dal punto di vista della cattiveria agonistica che era mancata all’inizio.
Le giocate sono subito apparse più rapide e tutta la squadra ha iniziato a girare, Caputo ha dato il la a parecchie azioni offensive e chi ha giocato a calcio sa benissimo che le giocate di questo calciatore, mi riferisco ai tocchi di prima e ai passaggi smarcanti sono cose che difficilmente di vedono nei campi di serie inferiore.
Il 2 – 2 alla fine è un risultato giusto, la squadra è uscita dal campo fra gli applausi, sicuramente bisognerà lavorare (e Provenza lo ripete sempre) e non bisogna dimenticare che questa squadra è nuova in molti elementi.
SF
2 – 2 di rimonta con il Cassino
Gimmelli e Montella raggiungono un Cassino che stava sbancando il Ceravolo