“Almeno sul calcio, che è un bene di tutti e patrimonio anche economico della Città, si trovi quella moderazione, nei toni e nelle finalità politiche, necessaria a farla uscire dalla difficoltà in cui da tempo si trova.
C’è tempo, più avanti, per trasformarci tutti in direttori tecnici che non sbagliano mai una formazione e in Presidenti qualificati per fare della nostra squadra la copia della nazionale brasiliana.
Ma ora occorre essere responsabili e uniti intorno alla squadra di calcio. Nonostante i pochi esagitati pseudo tifosi che non c’entrano nulla con la passione sportiva, la nostra Città ha un tifo davvero “buono” , che è stato capace nella sua interezza di isolare in passato proprio i facinorosi ed a prendere le distanze da alcuni fatti spiacevoli.
Ha anche una buona nuova dirigenza che, compiendo sacrifici enormi, ha garantito non solo l’iscrizione al campionato, ma pure una compagine tecnica di buona qualità, come i primi risultati del campo confermano. In questi mesi sono stati consumati anche sforzi apprezzabili da parte dell’Amministrazione comunale che, per quanto carichi di errori e qualche sottovalutazione, rappresentano un utile spazio nel quale inserire sapientemente quel civile confronto con la tifoseria, necessario per migliorare la situazione e rafforzare la Società. Manca, invece, alla Città sportiva, come in passato, lo sforzo unitario di quegli imprenditori che possono contribuire economicamente a rilanciare le grandi ambizioni della Catanzaro calcistica, che in passato tanti prestigiosi traguardi ha saputo conseguire. E manca, ancora, la cosa più urgente ed importante: la disponibilità del proprio campo. Sul Ceravolo, in quanto stadio, l’Amministrazione comunale deve poter riprendere subito un discorso che metta questo al centro di una grande progettualità di rilancio della Città e di valorizzazione di una realtà territoriale strategica per lo sviluppo e per una migliore qualità della vita. Intanto, si impieghi in questi giorni il più sano buon senso, quello che necessita del dovuto coraggio. Quale è richiesto agli Organi cui la materia agibilità degli stadi è per legge trasferita: la Prefettura in tutte le sue articolazioni tecniche. In attesa che ogni punto della sicurezza del Ceravolo sia completato e in considerazione del fatto che i più importanti siano già stati attuati, si consenta l’apertura dello stadio per una capienza di almeno cinquemila spettatori. Questo soluzione di opportuna ragionevolezza servirà non a calmare le acque, bensì a renderle tutte navigabili. Ogni giorno e su ogni problema. Per consentire a Catanzaro di raggiungere serenamente i porti più sicuri del progresso e della crescita economica e sociale, della quale il calcio e il mondo sportivo in generale, rappresentano più che una semplice accesa passione”.
C’è tempo, più avanti, per trasformarci tutti in direttori tecnici che non sbagliano mai una formazione e in Presidenti qualificati per fare della nostra squadra la copia della nazionale brasiliana.
Ma ora occorre essere responsabili e uniti intorno alla squadra di calcio. Nonostante i pochi esagitati pseudo tifosi che non c’entrano nulla con la passione sportiva, la nostra Città ha un tifo davvero “buono” , che è stato capace nella sua interezza di isolare in passato proprio i facinorosi ed a prendere le distanze da alcuni fatti spiacevoli.
Ha anche una buona nuova dirigenza che, compiendo sacrifici enormi, ha garantito non solo l’iscrizione al campionato, ma pure una compagine tecnica di buona qualità, come i primi risultati del campo confermano. In questi mesi sono stati consumati anche sforzi apprezzabili da parte dell’Amministrazione comunale che, per quanto carichi di errori e qualche sottovalutazione, rappresentano un utile spazio nel quale inserire sapientemente quel civile confronto con la tifoseria, necessario per migliorare la situazione e rafforzare la Società. Manca, invece, alla Città sportiva, come in passato, lo sforzo unitario di quegli imprenditori che possono contribuire economicamente a rilanciare le grandi ambizioni della Catanzaro calcistica, che in passato tanti prestigiosi traguardi ha saputo conseguire. E manca, ancora, la cosa più urgente ed importante: la disponibilità del proprio campo. Sul Ceravolo, in quanto stadio, l’Amministrazione comunale deve poter riprendere subito un discorso che metta questo al centro di una grande progettualità di rilancio della Città e di valorizzazione di una realtà territoriale strategica per lo sviluppo e per una migliore qualità della vita. Intanto, si impieghi in questi giorni il più sano buon senso, quello che necessita del dovuto coraggio. Quale è richiesto agli Organi cui la materia agibilità degli stadi è per legge trasferita: la Prefettura in tutte le sue articolazioni tecniche. In attesa che ogni punto della sicurezza del Ceravolo sia completato e in considerazione del fatto che i più importanti siano già stati attuati, si consenta l’apertura dello stadio per una capienza di almeno cinquemila spettatori. Questo soluzione di opportuna ragionevolezza servirà non a calmare le acque, bensì a renderle tutte navigabili. Ogni giorno e su ogni problema. Per consentire a Catanzaro di raggiungere serenamente i porti più sicuri del progresso e della crescita economica e sociale, della quale il calcio e il mondo sportivo in generale, rappresentano più che una semplice accesa passione”.