A caccia non di latitanti ma di un gruppo di ragazzini che s’erano smarriti. L’altra sera i carabinieri hanno dovuto fare gli straordinari per rintracciare sette minori portatori di handicap dispersi nella pineta di Siano. Tutto è finito, per fortuna, nel migliore dei modi con il piano liberatorio dei protagonisti della vicenda.
I ragazzi, tutti minorenni, assistiti dalla Fondazione Betania, erano in pineta per la consueta passeggiata, affidati alla custodia d’un volontario. Ad una certa età l’esuberanza non ha confini e, sul far della sera, il volontario s’è accorto che quei benedetti ragazzi affidati alle sue cure s’erano infilati tra la folta vegetazione allontanandosi in diverse direzioni. Prontamente il volontario ha telefonato al “112” informando i carabinieri dell’accaduto.
La ricerche sono scattate immediatamente con una straordinaria mobilitazione di uomini e di sentimenti: sette ragazzi portatori di handicap dispersi in un bosco non sono uno scherzo. Diverse le pattuglie dell’Arma che hanno battuto in lungo e in largo la vasta area verde alle porte di Catanzaro.
Tra le squadre impegnate nella ricerca anche due militari in borghese dell’aliquota operativa che in quel momento erano impegnati in servizi di controllo antidroga in un quartiere della periferia; all’allarme via radio si sono aggiungono anche loro alle operazioni di ricerca, e forse per via della loro dimestichezza con i nascondigli d’ogni genere hanno capito dove potevano essersi rifugiati i ragazzi. E lì li hanno individuati, in una zona collinare sovrastante la pineta, pochi metri in linea d’aria ma con un forte dislivello da superare. I militari ben presto hanno dovuto abbandonare l’Alfa Romeo per arrampicarsi a piedi fino a quel pianoro dove hanno trovato i ragazzi: spaventati, un po’ infreddoliti, ma in buone condizioni.
I ragazzi, tutti minorenni, assistiti dalla Fondazione Betania, erano in pineta per la consueta passeggiata, affidati alla custodia d’un volontario. Ad una certa età l’esuberanza non ha confini e, sul far della sera, il volontario s’è accorto che quei benedetti ragazzi affidati alle sue cure s’erano infilati tra la folta vegetazione allontanandosi in diverse direzioni. Prontamente il volontario ha telefonato al “112” informando i carabinieri dell’accaduto.
La ricerche sono scattate immediatamente con una straordinaria mobilitazione di uomini e di sentimenti: sette ragazzi portatori di handicap dispersi in un bosco non sono uno scherzo. Diverse le pattuglie dell’Arma che hanno battuto in lungo e in largo la vasta area verde alle porte di Catanzaro.
Tra le squadre impegnate nella ricerca anche due militari in borghese dell’aliquota operativa che in quel momento erano impegnati in servizi di controllo antidroga in un quartiere della periferia; all’allarme via radio si sono aggiungono anche loro alle operazioni di ricerca, e forse per via della loro dimestichezza con i nascondigli d’ogni genere hanno capito dove potevano essersi rifugiati i ragazzi. E lì li hanno individuati, in una zona collinare sovrastante la pineta, pochi metri in linea d’aria ma con un forte dislivello da superare. I militari ben presto hanno dovuto abbandonare l’Alfa Romeo per arrampicarsi a piedi fino a quel pianoro dove hanno trovato i ragazzi: spaventati, un po’ infreddoliti, ma in buone condizioni.