L’acqua della piscina è dolce, lieve, rilassante. Sa di cloro e di divertimento, invita alla nuotata che rigenera e alla fatica che distende. L’acqua del camping Le Giare era sporca di fango, di paura e di distruzione. E’ venuta e se ne è andata, lanciando la disperazione intorno e lasciando a tante persone solo un ricordo che fa ancora male. Sette, otto, dieci anni dopo, nello stesso identico modo.
Vinicio Caliò era un giovane esistenza che si è interrotta all’improvviso, durante una tragedia che ha segnato la storia di questa città e che non avrà mai sufficiente giustizia. Se una sentenza potrà attribuire responsabilità e distribuire condanne, niente e nessuno potranno restituire senso alle cose accadute e solo l’affetto costante degli amici, dei familiari, dell’intera comunità potrà assicurare conforto e stemperare la sofferenza.
Altracatanzaro riprende la proposta avanzata negli ultimi giorni e si unisce alla richiesta di intitolare la piscina comunale di Pontepiccolo a Vinicio Caliò, che in quel quartiere era nato ed era cresciuto. Altracatanzaro, nel rammentare all’intero consiglio comunale che la famiglia e gli amici di Vinicio non hanno un luogo dove condividere la memoria del loro caro, evidenziano come l’intitolazione proposta trasformerebbe la piscina in un simbolo civico attorno al quale l’intera cittadinanza potrebbe stringersi per omaggiare adeguatamente la memoria di un giovane catanzarese prematuramente e tragicamente scomparso.
Molti di noi non conoscevano Vinicio, qualcuno gli era invece grande amico, ma non è necessario aver condiviso pezzi della propria vita o pensarla nello stesso modo per avvertire l’esigenza di un segno di umana solidarietà e di profonda giustizia. L’acqua del camping Le Giare ha travolto una vita, una famiglia e ha colpito una comunità. L’acqua della piscina comunale può accompagnarci nel ricordo e unirci nella memoria di quella tragedia. Tutti insieme, come merita Vinicio, come Catanzaro deve a chi era in quel camping il 10 settembre del 2000.
Vinicio Caliò era un giovane esistenza che si è interrotta all’improvviso, durante una tragedia che ha segnato la storia di questa città e che non avrà mai sufficiente giustizia. Se una sentenza potrà attribuire responsabilità e distribuire condanne, niente e nessuno potranno restituire senso alle cose accadute e solo l’affetto costante degli amici, dei familiari, dell’intera comunità potrà assicurare conforto e stemperare la sofferenza.
Altracatanzaro riprende la proposta avanzata negli ultimi giorni e si unisce alla richiesta di intitolare la piscina comunale di Pontepiccolo a Vinicio Caliò, che in quel quartiere era nato ed era cresciuto. Altracatanzaro, nel rammentare all’intero consiglio comunale che la famiglia e gli amici di Vinicio non hanno un luogo dove condividere la memoria del loro caro, evidenziano come l’intitolazione proposta trasformerebbe la piscina in un simbolo civico attorno al quale l’intera cittadinanza potrebbe stringersi per omaggiare adeguatamente la memoria di un giovane catanzarese prematuramente e tragicamente scomparso.
Molti di noi non conoscevano Vinicio, qualcuno gli era invece grande amico, ma non è necessario aver condiviso pezzi della propria vita o pensarla nello stesso modo per avvertire l’esigenza di un segno di umana solidarietà e di profonda giustizia. L’acqua del camping Le Giare ha travolto una vita, una famiglia e ha colpito una comunità. L’acqua della piscina comunale può accompagnarci nel ricordo e unirci nella memoria di quella tragedia. Tutti insieme, come merita Vinicio, come Catanzaro deve a chi era in quel camping il 10 settembre del 2000.
Associazione Altracatanzaro
