Certe volte, a leggere determinate dichiarazioni o a sentire determinate opinioni, sembra che nella nostra città ci si voglia fare a tutti i costi del male o non si abbia la minima idea di come portare avanti il concetto di comunità. In poche parole, sembra che ci si voglia buttare la zappa sui piedi. Non sono comprensibili infatti le sortite di quanti sparlano della “Notte marina”, né di quanti fanno chiudere i negozi del centro storico il sabato pomeriggio: in entrambi i casi sembra di trovarci di fronte a gente che si arrende, a gente che vorrebbe far chiudere la città e non soltanto gli esercizi commerciali durante il sabato pomeriggio. Per esempio il presidente della locale Confcommercio, Pietro Tassone, ha lanciato messaggi di totale scoraggiamento e avvilimento che non sono certamente compatibili con la carica che riveste. Infatti ci si aspetterebbe, da un presidente di Confcommercio, una ventata di ottimismo, di novità, di incoraggiamento, di vitalità, di collaborazione, di spirito di iniziativa, di promozione sistematica e continua della città attraverso l’ambito di cui è parte, cioè il settore commerciale. E invece lo si legge sulla stampa in termini estremamente negativi, da piagnisteo, non collaborativi e trasmette un’idea molto triste della nostra città, che Catanzaro non merita.
Alla stregua dei politici, chi ricopre cariche di questo tipo dovrebbe parlare alla comunità con maggior senso di responsabilità e fornire qualche proposta piuttosto che lamentarsi. Non c’è dubbio che vi sia crisi, ed è una crisi generalizzata che colpisce il commercio al dettaglio dell’intero Paese come sentiamo dai tg nazionali. Ma proprio perché si tratta di una difficoltà generale e non legata al nostro particolare territorio, anziché lamentarsi in modo sterile bisognerebbe fare un plauso e collaborare con chi (vedi assessorato al turismo di questa città) sta realizzando eventi, proponendo soluzioni, creando strade alternative pur tra mille oggettive difficoltà. Dunque mentre è da promuovere la positività e l’attivismo che l’assessore Roberto Talarico trasmette col suo modo di fare, al contrario è da bocciare il negativismo e il disfattismo del presidente di Confcommercio. Ovviamente questo non significa essere sempre e comunque a favore dell’uno o contrario all’altro. Si possono e si devono levare critiche, purchè costruttive e propositive, a chiunque abbia un incarico pubblico di modo che senta la pressione della responsabilità civica. Ma non si possono elevare critiche fini a sé stesse e fare il processo alle intenzioni. I negozi del centro storico devono restare aperti anche il sabato pomeriggio perché è inconcepibile che un capoluogo di regione possa abbassare le saracinesche. Con questo non si vuole negare la difficoltà dei tempi, ma proprio perché non è una difficoltà di Catanzaro bensì di tutta Italia, i fautori della chiusura del sabato dovrebbero chiedersi come mai nelle altre città non si prendano decisioni così drastiche. Di contro bisogna registrare la lodevole iniziativa della CICAS di mantenere aperti fino alle 22 i negozi del quartiere marinaro, come si fa di norma nei luoghi turistici.
“Spettacolo e Benessere”