CATANZARO. Bocce ferme sul âtavoloâ giallorosso. Parente ed Improta sono da ieri a Milano per la chiusura della prima fase del calciomercato (quella che serve alle squadre che intendono presentarsi in ritiro con lâorganico già completo), ma lâaria che tira nei corridoi del Quark Hotel non è delle più entusiasmanti per i dirigenti giallorossi. Parente ed Improta trovano infatti grande difficoltà a piazzare altrove i giocatori ai quali il Catanzaro preferirebbe far cambiare piazza e, contemporaneamente, sono in difficoltà rispetto alle richieste provenienti dalle altre società o dagli stessi giocatori. Ad esempio, è da considerare praticamente tramontata lâipotesi di ingaggiare dalla Salernitana Arcadio. La società granata era disponibile a cedere il giocatore senza alcun compenso, ma lâingaggio chiesto dallâattaccante è stato giudicato dal presidente Parente eccessivamente oneroso. Braglia quindi, probabilmente, dovrà rassegnarsi a non avere tra gli uomini a disposizione Arcadio. Stesso problema per quanto riguarda i difensori centrali del Chieti, Zattarin e Petitto. In questo caso non per lâingaggio dei giocatori ma per la richiesta avanzata dalla società teatina che vorrebbe circa duecento milioni per i cartellini dei due difensori. Il Catanzaro aveva offerto in contropartita alcuni suoi difensori (Pastore, De Sanzo e Ciardiello) ed anche il centrocampista Alfieri, ma il Chieti non si è dimostrato interessato allo scambio. A questo punto Parente ha bloccato qualunque operazione. âSe le cose restano in questo modo, domenica ce ne torneremo nelle stesse condizioni in cui siamo arrivatiâ â ha detto il presidente giallorosso. Morde il freno, ovviamente, Braglia che, pur rendendosi conto delle obiettive difficoltà di mercato, sperava e spera ancora che la società possa andare incontro alle sue richieste tecniche.
M. S. – Giornale di Calabria