I nostri “bravi commercianti” o almeno una parte di questi, capeggiati dal rappresentante della Confcommercio cittadina, Pietro Tassone dicono che si può far a meno della manifestazione. Secondo loro un po’ di gente la Domenica della Madonna a mare c’è, quindi non vale la pena; “a jornata a facimu u stessu”, questo in sintesi il messaggio lanciato alla cittadinanza. Ora capisco perché Catanzaro nell’ultimo decennio non è più una città commerciale. All’improvviso il quadro è diventato chiaro: se i commercianti Catanzaresi sono così “ben” rappresentati ora si spiega tutto. No,
I nostri commercianti dovrebbero rinnovarsi non solo nei negozi, ma anche nei propri rappresentanti ormai “vecchi” sia nelle cariche che nella mentalità. Nelle città normali gli eventi si implementano, si migliorano, si creano delle date specifiche in cui realizzare grandi iniziative. Il grande evento, poi, si comunica all’esterno, al di fuori dei confini cittadini, o dei paesi vicini, nell’era della globalizzazione lo si promuove al mondo intero e si creano, con il passare del tempo, dei pacchetti turistici settimanali.
Realizzare una grande manifestazione prima della festa della Madonna a mare potrebbe portare a raggiungere questi obiettivi. Ovviamente, il “prodotto” prima lo si crea e poi lo si commercializza. Fondere insieme: musica, spettacolo, artigianato, pietà popolare, mare, sole e vacanze è il massimo che si può fare.
Far diventare la Notte Marina un appuntamento fisso in prossimità della festa della Madonna a mare potrebbe diventare un prodotto da vendere con appositi pacchetti turistici. Così si incrementa il turismo, così si crea economia.