“Ci chiediamo come possa un “sedicente” gruppo giovani di Lamezia Terme esprimere giudizi sulla condotta del Segretario Provinciale UDC Vito Bordino e quale sia la “regia occulta” che strumentalizza le dichiarazioni di tali “pseudo” rappresentanti di un organismo, quello Provinciale dei giovani UDC, che finora si è mantenuto in linea con gli orientamenti politici del Comitato Provinciale dell’UDC di Catanzaro ed ha approvato unanimemente, durante un suo incontro in sede, il documento politico proposto dal Segretario Provinciale al Comitato stesso in data 23 Maggio u.s., approvato a maggioranza ( con l’astensione di solo tre dirigenti ) fra i presenti. In tale documento venivano individuati i percorsi del Partito attraverso il rilancio dell’attività politica nel breve e medio termine, quali: valorizzazione dei Giovani UDC, organizzazione e radicamento sul territorio, rivisitazione degli incarichi organizzativi sezionali, campagna tesseramento, progetto di formazione politica, insediamento Consulta Eletti ed Amministratori, Conferenza politico-programmatica provinciale.”
E’ il commento di alcuni dirigenti provinciali alla nota a firma dei “giovani di Lamezia” apparsa nei giorni scorsi sui quotidiani locali, nella quale c’erano “inviti” provocatori e strumentali, oltre che accuse gratuite e infondate, rivolte al Segretario.
Si tende – proseguono i dirigenti UDC – a delegittimare il forte impegno operativo di Bordino e un ruolo ampiamente avvalorato dal Comitato Provinciale e, soprattutto, dal Vice Segretario On. Mario Tassone che, non solo in occasione del Comitato stesso ma anche attraverso un documento politico presentato in Consiglio Nazionale ed approvato all’unanimità, ha espresso simbiosi con i contenuti politici e gli orientamenti attuati localmente dal “nostro” Segretario Provinciale, tendente essenzialmente a sottolineare il delicato momento politico da vivere con grande responsabilità, a ribadire l’attualità del disegno strategico dell’UDC, a riprendere il concetto di democrazia e, quindi, di partecipazione e coinvolgimento, a proporre un percorso del Partito fondato su alcuni presupposti primari quali la conferma dell’essere l’UDC “alternativo alla sinistra” e la necessità di dare impulso, quale sintesi di un grande e partecipato dibattito, al rafforzamento ed al consolidamento dell’Area di Centro.
Queste strumentali provocazioni fanno solo male al Partito e ne danneggiano l’immagine e non sono oltremodo accettabili.
Ci sentiamo offesi, quali dirigenti provinciali, dall’atteggiamento poco responsabile di alcuni esponenti del Partito e ci chiediamo, altresì, quale organismo regionale del Partito avrebbe dovuto indicare la linea politica, quando la realtà dei fatti è che bisognerebbe solo interrogarsi circa la “regolarità” della Direzione Regionale UDC, nonché di quella del Comitato Regionale, dato che questi ultimi organismi è da oltre un anno che non sono stati convocati – per esser precisi, dopo il Congresso Regionale di sei mesi fa, ancora non se ne conoscono neanche i componenti.
Ci dispiace constatare che ogni qualvolta il Partito, di cui ci degniamo di far parte, intraprende un percorso migliorativo dello “status” e del “modus vivendi” dell’intero istmo Catanzaro – Lamezia c’è difficoltà a raggiungere una pur minima possibilità di sintesi per talune esternazioni che rischiano sempre di creare un clima di “incomprensione” tra le due importanti aree catanzarese e lametina.
Quindi, il Segretario Provinciale, seguendo il mandato affidatogli dal Comitato Provinciale ed avendo unicamente di mira il recupero del “senso e della centraIità del Partito”, talvolta da altri dimenticati, l’interesse del Partito ed il rilancio dell’attività politica, ha inteso portare avanti una serie di iniziative, oltre a porsi fra gli obiettivi primari la ricomposizione dello “spirito unitario” all’interno del Partito stesso.
Fra le questioni prioritarie ha puntato il suo interesse alla ripresa dell’attività politica attraverso lo svolgimento della Conferenza Provinciale politico-programmatica, l’avvio del confronto e del dialogo con le altre forze politiche per verificare la possibilità di univoci percorsi, anche in proiezione politica che guarda al futuro, alla campagna tesseramento ed alla ricognizione e riassetto organizzativo del Partito sul territorio; tutte queste opzioni sono prerogative del suo “ruolo” e noi dirigenti provinciali non accettiamo siano sotto esame da un gruppo anonimo di “giovani” strumentalizzati.
L’opera dell’intero Comitato Provinciale – concludono – non deve essere messa in discussione, intanto perché è legittimata dai dettami statutari e dalla volontà della stragrande maggioranza degli iscritti e dei quadri dirigenti e, secondariamente, perché il Congresso Provinciale di Catanzaro – l’ultimo peraltro si è svolto meno di un anno fa – sarà il giusto epilogo di una stagione congressuale complessiva che necessariamente dovrà passare attraverso ”un forte e partecipato dibattito”.
E’ il commento di alcuni dirigenti provinciali alla nota a firma dei “giovani di Lamezia” apparsa nei giorni scorsi sui quotidiani locali, nella quale c’erano “inviti” provocatori e strumentali, oltre che accuse gratuite e infondate, rivolte al Segretario.
Si tende – proseguono i dirigenti UDC – a delegittimare il forte impegno operativo di Bordino e un ruolo ampiamente avvalorato dal Comitato Provinciale e, soprattutto, dal Vice Segretario On. Mario Tassone che, non solo in occasione del Comitato stesso ma anche attraverso un documento politico presentato in Consiglio Nazionale ed approvato all’unanimità, ha espresso simbiosi con i contenuti politici e gli orientamenti attuati localmente dal “nostro” Segretario Provinciale, tendente essenzialmente a sottolineare il delicato momento politico da vivere con grande responsabilità, a ribadire l’attualità del disegno strategico dell’UDC, a riprendere il concetto di democrazia e, quindi, di partecipazione e coinvolgimento, a proporre un percorso del Partito fondato su alcuni presupposti primari quali la conferma dell’essere l’UDC “alternativo alla sinistra” e la necessità di dare impulso, quale sintesi di un grande e partecipato dibattito, al rafforzamento ed al consolidamento dell’Area di Centro.
Queste strumentali provocazioni fanno solo male al Partito e ne danneggiano l’immagine e non sono oltremodo accettabili.
Ci sentiamo offesi, quali dirigenti provinciali, dall’atteggiamento poco responsabile di alcuni esponenti del Partito e ci chiediamo, altresì, quale organismo regionale del Partito avrebbe dovuto indicare la linea politica, quando la realtà dei fatti è che bisognerebbe solo interrogarsi circa la “regolarità” della Direzione Regionale UDC, nonché di quella del Comitato Regionale, dato che questi ultimi organismi è da oltre un anno che non sono stati convocati – per esser precisi, dopo il Congresso Regionale di sei mesi fa, ancora non se ne conoscono neanche i componenti.
Ci dispiace constatare che ogni qualvolta il Partito, di cui ci degniamo di far parte, intraprende un percorso migliorativo dello “status” e del “modus vivendi” dell’intero istmo Catanzaro – Lamezia c’è difficoltà a raggiungere una pur minima possibilità di sintesi per talune esternazioni che rischiano sempre di creare un clima di “incomprensione” tra le due importanti aree catanzarese e lametina.
Quindi, il Segretario Provinciale, seguendo il mandato affidatogli dal Comitato Provinciale ed avendo unicamente di mira il recupero del “senso e della centraIità del Partito”, talvolta da altri dimenticati, l’interesse del Partito ed il rilancio dell’attività politica, ha inteso portare avanti una serie di iniziative, oltre a porsi fra gli obiettivi primari la ricomposizione dello “spirito unitario” all’interno del Partito stesso.
Fra le questioni prioritarie ha puntato il suo interesse alla ripresa dell’attività politica attraverso lo svolgimento della Conferenza Provinciale politico-programmatica, l’avvio del confronto e del dialogo con le altre forze politiche per verificare la possibilità di univoci percorsi, anche in proiezione politica che guarda al futuro, alla campagna tesseramento ed alla ricognizione e riassetto organizzativo del Partito sul territorio; tutte queste opzioni sono prerogative del suo “ruolo” e noi dirigenti provinciali non accettiamo siano sotto esame da un gruppo anonimo di “giovani” strumentalizzati.
L’opera dell’intero Comitato Provinciale – concludono – non deve essere messa in discussione, intanto perché è legittimata dai dettami statutari e dalla volontà della stragrande maggioranza degli iscritti e dei quadri dirigenti e, secondariamente, perché il Congresso Provinciale di Catanzaro – l’ultimo peraltro si è svolto meno di un anno fa – sarà il giusto epilogo di una stagione congressuale complessiva che necessariamente dovrà passare attraverso ”un forte e partecipato dibattito”.
Nicola Canino, Alessio Coppoletti, Pietro Piroso, Giuditta Mattace, Francesco Pasquale Talarico,
Anna Maria Costa, Francesca Talarico, Maurizio Cosentino,Cesare Mancuso, Biagio Vavalà, Marcello Varinetti, Saverio Candelieri.