”Se i contenuti dell’articolo sui quotidiani sono veri, la CGIL regionale ha colpito i propri iscritti e tutti i lavoratori delle Residenze per Anziani, della Riabilitazione e delle Strutture di assistenza per disabili. Sono queste le ragioni che hanno costretto i lavoratori di Villa Betania Onlus di Catanzaro a ritirare, in maniera drammatica, la delega alla CGIL. ”Lo ha fatto – spiega la nota – chiedendo al Consiglio Regionale di non approvare gli adeguamenti delle rette, alcune delle quali ferme al 1997 ed altre al 2003! Un Sindacato a cui sembra non importare nulla che le Strutture private accreditate non abbiano soldi per pagare gli stipendi, applicare i contratti e garantire la gestione ordinaria e straordinaria dei servizi. Un Sindacato a cui non importa se, nel caso in cui le rette non dovessero essere adeguate, le Strutture saranno obbligate a licenziare e, in alcuni casi, a chiudere definitivamente. Ma non dovrebbe essere il Sindacato (anzi lo e’!) a dover tutelare e salvaguardare il posto di lavoro? Non dovrebbe il Sindacato utilizzare fonti istituzionali o anche i propri iscritti per avere delucidazioni sui provvedimenti legislativi, prima di assumere posizioni che appaiono dettate da interessi sicuramente diversi da quelli dei lavoratori che rappresentano? Se la posizione espressa dalla CGIL e’ davvero questa, dobbiamo trarre una sola conclusione: questo Sindacato non puo’ piu’ rappresentare la nostra dignita’ ed i nostri diritti!” ”Ironia della sorte, proprio questa mattina, mentre i quotidiani pubblicavano il comunicato stampa della CGIL, la Triplice ha indetto, in una delle Strutture interessate agli emendamenti regionali – dicono i dipendenti – un’assemblea per sollecitare i pagamenti dello stipendio e degli arretrati contrattuali! Somme che la Struttura interessata, in questo caso la Fondazione Betania, riconosce ma non e’ nelle condizioni di pagare. Le OO.SS. sanno bene, infatti, che i ritardi di stipendi e arretrati a Fondazione Betania dipendono da rette non allineate agli standard richiesti e dai tempi blblici (10/12 mesi!) con cui le ASP corrispondono le rette. Noi lavoratori (ormai ex iscritti CGIL…) sappiamo bene che Fondazione Betania per pagare i nostri stipendi ha uno scoperto bancario di circa 9 mln. Gli interessi passivi per tale scoperto ammontano a circa trecentocinquantamila euro l’anno: il nostro lavoro finisce ad ingrassare banche, contenziosi legali e avvocati”.
”Abbiamo intenzione – conclude la nota – di organizzare un’assemblea con tutti gli altri operatori ed operatrici che lavorano nelle Strutture interessate a livello regionale (circa 4000 persone), per assumere le decisioni piu’ opportune”.
Sarebbe auspicabile e opportuno che almeno le altre Sigle Sindacali si dissocino pubblicamente dalla CGIL, cosi’ come saremmo felici di rivedere questi alti funzionari al fianco dei lavoratori nell’esercizio delle loro funzioni, piuttosto che assumere un ruolo di burocrati nel chiuso delle loro stanze”.
”Abbiamo intenzione – conclude la nota – di organizzare un’assemblea con tutti gli altri operatori ed operatrici che lavorano nelle Strutture interessate a livello regionale (circa 4000 persone), per assumere le decisioni piu’ opportune”.
Sarebbe auspicabile e opportuno che almeno le altre Sigle Sindacali si dissocino pubblicamente dalla CGIL, cosi’ come saremmo felici di rivedere questi alti funzionari al fianco dei lavoratori nell’esercizio delle loro funzioni, piuttosto che assumere un ruolo di burocrati nel chiuso delle loro stanze”.