Leggiamo in questi giorni una critica sconclusionata e illogica da parte del consigliere comunale di Lamezia Terme Francesco Grandinetti il quale, sulla vicenda dell’Ente Fiera, o è in malafede o ha preso un abbaglio. Purtroppo per lui e per le nostre vicine comunità, le continue gaffes di Grandinetti non fanno altro che creare sciocche rivalità a causa del modo scorretto di parlare di costui e delle inesattezze contenute nelle sue argomentazioni. Tutto questo determina confusione. Grandinetti, usando i suoi attrezzi del mestiere, ovvero gli strumenti del populismo e della demagogia, parla della creazione dell’Ente Fieristico di Catanzaro come di uno “scippo” a Lamezia, con ciò facendo intendere che se a Lamezia non decolla la Fiera sarebbe colpa, guarda un po’, della solita Catanzaro! Non solo. Grandinetti parla di scippo senza conoscere i fatti. Infatti a un certo punto lo leggiamo testualmente dichiarare che “cinque milioni di investimenti andrebbero a Catanzaro anziché a Lamezia”. Grandinetti non sa di cosa parla: quei cinque milioni destinati all’Ente Fiera del capoluogo di regione fanno parte dei finanziamenti del Patto Territoriale di Catanzaro concessi nel lontano 1999, quando egli ancora non si occupava di politica e non cavalcava secessionismi. Addirittura, per fornire dati esatti allo stesso Grandinetti, nel 1999 il finanziamento stabilito per Catanzaro ammontava a sei milioni, ma poi uno si è perso per strada a causa dei ritardi con cui hanno viaggiato le procedure amministrative, soprattutto quelle locali. Di conseguenza quei soldi, se mai Catanzaro li vedrà, non sono stati sottratti a nessuno.
Detto questo, sarebbe cosa buona e giusta se Grandinetti chiedesse scusa ai catanzaresi ed ai lametini per le inutili e sistematiche gaffes che commette, che producono solamente astio e non generano occasioni di sviluppo per nessuno. Egli è molto bravo ad aizzare i suoi concittadini contro Catanzaro; disse le stesse cose quando nel capoluogo fu costruito il Teatro Politeama. Grandinetti, forse confonde ruoli e competenze abbagliato com’è in una stupida crociata contro Catanzaro. Tant’è che sono i suoi stessi concittadini a rispondergli, come fanno gli esponenti di Confcommercio Lamezia, quando gli ricordano che «vogliamo sapere dagli amministratori di questa città se esiste una delibera programmatica per la costruzione del quartiere fieristico in città, se è stata individuata un’ area sulla quale far nascere la Fiera e se è stata deliberata dal nostro Consiglio Comunale l’Ente fiera Lamezia e cosa sta organizzando per il futuro. Non è Catanzaro che non vuole lo sviluppo di Lamezia – concludono i dirigenti della Confcommercio – ma la nostra apatia e la nostra inerzia e soprattutto il disinteresse perpetuo che anima la classe dirigente di questa città troppo spesso occupata a blaterare senza tirare le somme di atti e fatti concreti, sarebbe meglio fare meno parole e più fatti per dare un segno di svolta a questa nostra città».
Noi siamo d’accordo con questa visione e Grandinetti farebbe bene a rispondere alle domande dei rappresentanti della Confcommercio lametina. Continuare ad accusare Catanzaro è l’alibi per chi non ha idee. Né Grandinetti può pretendere che l’amministrazione comunale di Catanzaro debba chiedergli un parere ogni qualvolta decida di intervenire sul proprio territorio.
Infine, ci ha colpito una frase di Grandinetti in cui lo stessso chiede a “chi di dovere di intervenire subito per fermare tale ulteriore scippo”. Noi, più modestamente, chiediamo a chi gli sta vicino di intervenire per fermare ulteriori gaffes al mitico Grandinetti.
ASSOCIAZ. CULTURALE “PETRUSINU OGNI MINESTRA”