Giancarlo Pittelli voto 0
Il peggior Presidente nella storia
del calcio sui tre colli.
Esasperante nell’assenza, intempestivo
nella presenza, indaffarato come il Figaro di Gioachino Rossini.
Responsabile della creazione di
quel papocchio di compagine societaria che “sprizza catanzaresità
da tutti i pori”.
“Al mattino si comporta da massimo
dirigente e alla sera da venditore di Bibbie”. Cerca acquirenti, soci,
benefattori.
Manifesta pubblicamente la sua
voglia di mollare, e si atteggia quasi come se fosse stato paracadutato
direttamente da Marte nei locali del Comune il giorno dell’assegnazione
del Lodo.
La spalle su cui piangere sono
diverse e tipicamente istituzionali: sindaco, assessaaaare e compagnia
bella.
Delle trattative plausibili, non
gliene va bene una. Il tutto senza garantire un minimo di trasparenza
verso l’esterno.
Lascia quando non ha alternativa
alcuna, trovando con le istituzioni una soluzione che preservi gli interessi
individuali dei soggetti coinvolti nella vicenda, e che scongiuri qualsiasi
rivoluzione societaria.
L’ultimo regalo che ci lascia
è un’eredità di deferimenti e penalizzazioni, figli di magagne ben
occultate, che portano il Catanzaro al limite del precipizio play-out.
L’immagine che porteremo per
sempre nel cuore è quella di simpatica macchietta che, al termine di
una gara che ha visto il Pescina Val Giovenco violare il Ceravolo, sfoga
la sua amarezza contro l’ennesima mediocre direzione arbitrale e minaccia
di ritirare la squadra dal campionato: “Se le cose continuano così,
ritiro la squadra…”.
Factotum.
Gianni Improta voto 1
Cavallo marcio di ritorno. Appare
ridondante la sua figura unitamente a quella di Pasquale Lo giudice,
se si considera che il Catanzaro è una società di serie C2.
Sancisce la decisione di chiudere
il settore Distinti, da sempre cuore pulsante dell’anima popolare
del tifo catanzarese.
Alcune scelte di mercato vedono
un netto conflitto d’interessi con le sue situazioni familiari.
Avalla la soluzione low-cost Cittadino
dopo l’esonero di Silipo.
Predica fiducia e da buon pompiere
getta continuamente acqua sul fuoco generato dalla magra gestione societaria.
Impresa ardua, riesce addirittura
a peggiorare la sua immagine rispetto ai tempi della gestione Poggi-Parente.
Facimm’ tutt’ cchimman’
accussì.
Fabrizio Ferrigno voto 3
Calciatore a fine carriera, demotivato
ed appesantito.
Porta la fascia da capitano come
un orpello.
I ragazzi che giocheranno nel
Catanzaro nella prossima stagione devono vedere Fabrizio Ferrigno per
capire tutto ciò che non devono fare e non devono essere.
Fashion victim.
UC 1973 voto 4
L’evoluzione del “Per la fede
dei nostri padri” è il “Cittadino uno di noi”.
La società ringrazia e prende
tempo.
Anacronistici, stanchi, appartati.
Indicono a Dicembre un sit-in
dinnanzi al Comune di Catanzaro, il cui intento è quello di “incontrare
il sindaco Rosario Olivo affinchè si faccia promotore con l’imprenditoria
locale per sensibilizzarli ad un probabile cambio societario in seno
all’FC Catanzaro”.
Striscioni e cori sono rivolti
conto i politici e gli imprenditori, le istituzioni e addirittura contro
chi affossò l’Us Catanzaro.
Nessun riferimento alla proprietà
Pittelli.
Perseverare diabolicum.
Pasquale Bove voto 5
Di stima.
Colpevole di aver accettato un
incarico che calza come una taglia extra-large su Pisolo.
Non traccia una linea di discontinuità
col passato, ma si fa forte del ruolo di uomo del popolo che la piazza
gli attribuisce.
Inadatto.
Francesco Guerrieri