Per l’omicidio fu arrestato il fidanzato Luigi Campise, 22 anni, che si e’ assunto la responsabilita’ del delitto. Il Tribunale della liberta’ di Catanzaro ha annullato la decisione del gip con cui era stata concessa una proroga delle indagini chiesta dal sostituto procuratore della Repubblica, Alessia Miele.
L’avvocato di parte civile, Enzo De Caro, ha commentato con amarezza che la colpa della scarcerazione e’ dovuta “alla lentezza della giustizia”. Anche le parole dei genitori di Barbara Bellarofonte sono dure: “Al danno si aggiunge anche la beffa”, spiegando che rischiano di incontrare per strada l’assassino della loro figlia.
Luigi Campise comparira’ davanti al giudice in udienza preliminare il prossimo 30 aprile.
Il 28 febbraio 2007 Campise chiese alla fidanzata Barbara Bellarofonte di incontrarlo per un chiarimento. L’appuntamento fu fissato a casa della ragazza. La discussione pero’ degenero’ e si concluse con l’esplosione di un colpo di pistola che Campise aveva portato con se’.
Barbara fu raggiunta alla testa e lotto’ tra la vita e morte per qualche giorno in condizioni disperate, poi mori’ all’ospedale di Catanzaro. Nel frattempo il giovane era scappato ma dopo poco si consegno’ ai carabinieri di Soverato e confesso’ l’omicidio.