La Striscia

Battuto il Cassino, ma ora bisogna guardarsi negli occhi

Berardi e Brutto chiudono la pratica nel primo tempo, poi sofferenza, ma soprattutto noia e apatia

E’ bastato un buon primo tempo per mandare battuti a casa i laziali del Cassino, nel giro di sette minuti (17° e 24°) prima Berardi con un fendente di destro da fuori area e poi Brutto, che ha insaccato a porta vuota dopo aver saltato il portiere avversario, hanno consentito agli uomini di Cuttone di bissare la vittoria ottenuta con il Benevento e di ipotecare, penalizzazione a prescindere, l’obiettivo della salvezza diventato prioritario dopo lo scempio compiuto dal presidente Pittelli.
Fra i due goal del Catanzaro c’era stata un’occasionissima del Cassino con l’ex Cunzi che ha colpito la traversa e con Lo Russo che sulla respinta batteva a rete ma Mancinelli si superava respingendo.
La ripresa ha visto un Catanzaro diverso e forse era prevedibile visto lo sforzo compiuto la scorsa domenica per battere il ben più forte Benevento.
Il Cassino è venuto avanti e gli uomini di Cuttone per tutti i secondi 45 minuti sono stati rintanati nella propria area.
La squadra di Grossi riusciva ad accorciare le distanze con il neo entrato Leccese che dribblava come birilli ben quattro avversari e batteva Mancinelli con un destro all’angolino.
Su questa squadra a livello tecnico bisogna fare alcune piccole ma importanti considerazioni.
Accantonati gli anziani o meglio quegli uomini che dovevano far compiere il salto di qualità e preso un allenatore, dopo le prime difficoltà ha iniziato a fare punti, se poi pensiamo che molti goal arrivano da azioni manovrate che spesso e volentieri partono dalla fascia sinistra (mi vengono in mente i due goal di oggi, il goal con il Benevento, quello a Pescina) il rammarico fra i tifosi giallorossi non può che aumentare.
Se si interveniva prima, chiedo io, poteva cambiare il corso di questo mediocre campionato?
A proposito di campionato il discorso non può che andare a finire sul disinnamoramento cronico dei tifosi giallorossi.
Il Ceravolo è sempre più vuoto, non sono in possesso del tabellino dei paganti, ma credo che anche oggi abbiamo toccato un altro minimo storico in quanto a presenze.
Non bastano più gli appelli, i biglietti a metà prezzo, la gente sta a casa, stanno a casa i quindicimila di Ascoli e stanno a casa i seimila di coppa Italia d’inizio campionato con il Crotone.
Alla fine di questo campionato mancano oramai solo tre giornate, ma adesso è giunto il momento delle riflessioni, bisogna tirare al più presto le somme, non possiamo fare più finta di niente.
Sicuramente Pasquale Bove ha compiuto un atto non indifferente salvando per il momento il Catanzaro dalle scellerate gestioni di questo Effecci nei suoi due anni di vita e sicuramente ha avuto il merito di infondere agli atleti quella tranquillità necessaria che ci sta portando verso l’obiettivo della salvezza senza tante sofferenze.
Ma non bisogna però bendarsi gli occhi, bisogna guardare in faccia la realtà.
Ogni cambio di gestione in una qualsiasi società, non solo di calcio, porta curiosità; porta gente allo stadio nel caso di una società calcistica.
A Catanzaro questo non è avvenuto, anzi è avvenuto il contrario, la gente è totalmente apatica alle vicende del Catanzaro e i presenti allo stadio il più delle volte seguono la partita con un distacco totale.
Diciamocelo chiaramente, molti tifosi si sono allontanati perchè scottati dalle esperienze precedenti e dalle gestioni del tirare a campare, e poi non dimentichiamolo è difficile adesso dire a chi ha rivisto la Serie B dopo tanti anni e a chi ha visto la B per la prima volta di accontentarsi di una sporca e maledetta Serie C2.
Specialmente di questa C2 dove l’arbitro fa iniziare il secondo tempo senza un portiere e dove gli avversari battono un calcio d’angolo con due palloni, uno dal lato distinti e l’altro dal lato tribuna.
SF

Autore

Salvatore Ferragina

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