L’Italia è un paese strano. Oggi in politica sta accadendo quello che in altri Stati è successo 30-40 anni fa. Stiamo assistendo, nei comizi del candidato premier Walter Veltroni, ad una serie di dichiarazioni e affondi tutti rivolti alla cosiddetta sinistra arcobaleno, alla loro cultura, alla loro mentalità contro tutte le loro battaglie. In effetti questo popolo comunista si è andato sempre più assottigliando; dalla caduta del muro di Berlino sono scomparsi i simboli storici: falce e martello, del resto è da una vita che c’è la mietitrebbiatrice e le viti autofilettanti da inserire con l’avvitatore elettrico. I simbolo abbandonati sono oggettivamente anacronistici ma il mutamento epidermico non corrisponde ad un cambiamento nelle proposte politiche con i nostri estremisti di sinistra che sono contro la Tav, contro il ponte sullo Stretto, contro il nucleare, contro tutto insomma, mentre l’Italia continua a comprare l’energia prodotta dalla centrali estere ubicate a un metro dai confini nazionali. E ancora, sono contro tutte le centrali, le discariche, gli inceneritori e nel mondo vanno in onda immagini della nostra Italia e in particolare delle città campane che somigliano alle favelas del quarto mondo. Anche nella nostra città qualche piccola perla l’abbiamo avuta; la trasformazione ha contagiato anche i giovani della sinistra catanzarese che amano definirsi come l’altra Catanzaro. Per un anno hanno proposto per l’immobile cosiddetto ex Stac le cose più disparate, da contenitori culturali alla biglietteria dell’Amc, hanno chiamato in causa la Procura della Repubblica, hanno buttato fango su tutti gli alleati del centro sinistra al Comune, “colpevoli” di avergli regalato un consigliere eletto con meno di cento voti ossia lo 0,1% dei catanzaresi. L’ultima tesi è quella di riprodurre la tramvia sul corso con l’antica stazione di Piazza Matteotti: certo ci vorranno quattro-cinque anni di lavoro dopo che negli ultimi tre molte attività commerciali hanno chiuso o sono andate in grande sofferenza. Inoltre ci vorranno i soldi, molti a dire il vero, e l’ultima volta l’Assessore regionale ai Trasporti, il catanzarese Laudadio (molto vicino ad Olivo) sostenne l’impraticabilità del progetto in quanto si sarebbe dovuta cambiare piazza Matteotti e naturalmente ristrutturare l’ex Stac. Tutto ciò è stata una grande battaglia di quella che oggi è la sinistra arcobaleno e ieri di un paio di presidi mancati consiglieri comunali, e quelli di Altra Catanzaro. Una battaglia politica non perché considerano utile far progredire Catanzaro ma perché dovevano affermare le loro idee in modo forte e violento, senza timore. Millantando di avvertire la Procura della Repubblica di Catanzaro di eventuali reati, ma sappiamo che alla procura hanno ben altro da fare… fortunatamente per la nostra comunità.
E infine, la perla: un manifesto triste, appena leggibile, attaccato con il nastro da imballaggio sulla porta dell’ex Stac su cui vi è scritto “contenitore vuoto”, firmato Altra Catanzaro. Allo stesso modo dei verdi che capeggiati da Pecoraio Scanio bloccano l’inceneritore di Acerra e poi spavaldi vanno in Tv a raccontarci di differenziata e di difesa dell’ambiente, mentre un’intera Regione affonda nella spazzatura e costringe l’Italia (cioè noi cittadini) a versare 600.000 euro alla Germania per smaltire quei rifiuti. Insomma uno sperpero di risorse, un danno d’immagine incalcolabile per la questione rifiuti.
A Catanzaro l’estrema sinistra è più modesta e i danni sono, “fortunatamente” più modesti: non avremo il McDonald’s a dispetto della volontà dell’86% dei catanzaresi (così riportano i sondaggi), di tutte le associazioni di categoria, del 90% della maggioranza del centro sinistra, del 96% del consiglio comunale, del 100% della Giunta e del Sindaco della città. Allora caro Rosario Olivo i tempi sono cambiati e la politica ha avuto una forte accelerazione. Rimandiamo la pratica in Giunta e apriamo un McDonald’s che contribuirà a dare un po’ di vivacità al centro storico cittadino. Vogliamo subire la prepotenza di un microscopico, anacronistico e ideologizzato gruppetto di giovanotti o vogliamo dare un’opportunità, quantunque piccola, alla nostra città?
Prof. Egidio Campagna