Sui 61 capoluoghi che hanno risposto nel 2007 al questionario di Legambiente, agli ultimi quattro posti si piazzano Lecco, Enna, Agrigento e Crotone. Volendo tracciare un bilancio di dieci anni di indagine invece, con la partecipazione di tutti e 103 i capoluoghi, la top ten cambia: ecco allora che al primo posto sale Modena, con Pistoia al secondo posto, Torino al terzo, quindi Pesaro, Siena, Piacenza, Belluno, Reggio Emilia, La Spezia e Firenze. Maglia nera in fondo alla classifica per Catanzaro, Oristano e Nuoro. Torino, spiega Legambiente, nel 2007 vince per aver dimostrato di essere dotata di uffici comunali competenti, capaci di dare continuità ai progetti rivolti ai ragazzi. A breve distanza Ravenna, la migliore tra le città di una regione tradizionalmente attenta alle politiche sociali, mentre caratterizzata da una ricca offerta di stimoli e iniziative culturali è Roma, con progetti in periferia e in centro città, dentro e fuori dalla scuola. Infine Modena viene premiata per l’ampiezza di iniziative e continuità dell’impegno a favore dei bambini negli ultimi dieci anni. Come con il progetto “Conosci l’energia”, dove i ragazzi possono diventare energy manager per ridurre i consumi e l’inquinamento a casa e a scuola.
Guardando però in un ottica di lungo periodo, la considerazione di Legambiente è che in oltre un decennio, sul fronte delle politiche dedicate all’infanzia, nelle città italiane si è mosso poco. Insomma, i comuni, dopo un iniziale entusiasmo che in molti posti, per esempio, ha portato alla nascita dei consigli comunali dei ragazzi, non sono seguiti relativi fatti. “Da molti anni purtroppo non si vedono esperienze interessanti – afferma Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente – occorre che le città italiane e i loro sindaci in prima fila siano dunque protagoniste di una riscossa culturale che metta al centro le generazioni più giovani, puntando su loro coinvolgimento e sulla loro partecipazione”. La pagella di Ecosistema Bambino 2008 tiene conto di diversi parametri, dagli strumenti di coinvolgimento (consulte giovanili, consigli comunali dei ragazzi, incontri con le istituzioni), alle forme di partecipazione, alla presenza e al funzionamento di strutture e uffici dedicati ai giovani, alla quantità e qualità dell’offerta culturale (musei, aree riservate, eventi, teatri, ludoteche, biblioteche), fino alle iniziative di promozione culturale e sociale ad hoc per i più piccoli (pubblicazioni e riviste per ragazzi, rassegne, soggiorni in città e fuori città, corsi, laboratori). Ma volendo immaginarla, quale sarebbe la città ideale per i bambini? Secondo Legambiente si troverebbe in Emilia Romagna, perché è la regione che ha saputo più di tutte coordinare i servizi con gli strumenti di partecipazione, avrebbe gli uffici a Torino, le attività si svolgerebbero a Roma, mentre le energie per affrontare il lavoro con il contributo dei più piccoli sarebbero in Sicilia, per la precisione a Caltanissetta, dove il comune ha deciso di avviare un interessante percorso partecipato di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva.