Il comunicato diramato dal dottor Romano De Grazia secondo cui, già dal prossimo anno accademico, potrebbe essere istituita la cattedra di Legislazione Antimafia all’interno della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Magna Graecia di Catanzaro è una notizia entusiasmante che prefigura un notevole e benefico impatto culturale e sociale per l’intera Calabria. Si tratta infatti di un corso unico nel suo genere, presente attualmente in Italia solo presso l’Ateneo di Perugia e diretto egregiamente dal Prof. Marco Angelini. Proprio sulla scorta della positiva esperienza in atto presso l’università del capoluogo umbro, è legittimo ritenere che Catanzaro possa assurgere ad un ruolo dominante in tutto il Mezzogiorno divenendo una capitale della diffusione della cultura legalitaria e della trasparenza, e formando uomini pronti ad affrontare le emergenze che la nostra terra ci impone. Gli studi universitari sulla Legislazione Antimafia, così come già organizzati a Perugia, potranno analizzare i tanti aspetti del fenomeno sia sotto il profilo storico-sociologico che della sua penetrazione in tessuti “sani”, focalizzando la ricerca sulle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, sul riciclaggio dei proventi, sulla collaborazione criminale internazionale, sul ruolo della Direzione Nazionale Antimafia, sulle investigazioni contro la criminalità organizzata e sull’aggressione ai patrimoni di mafia, sui collaboratori di giustizia, sul ruolo dell’informazione nel contrasto al malaffare, ma anche sulla memoria delle vittime di tutte le mafie. E’ del tutto evidente allora che una cattedra di simile portata presso la nostra Università potrebbe dire la sua, contribuendo attivamente, nell’evoluzione giurisprudenziale.
Ribadiamo perciò il nostro plauso al magistrato De Grazia, fondatore del centro studi Lazzati, che ha brillantemente intuito la portata di una tale iniziativa e per aver coinvolto il governatore Agazio Loiero ed i professori dell’ateneo catanzarese Luigi Ventura (preside di Giurisprudenza), Mario Ruffo e Francesco Siracusano, già dichiaratisi disponibili oltre che entusiasti per il progetto. Un ulteriore merito che riconosciamo a Romano De Grazia è quello di aver messo in luce la necessità sociale di erogare un corso siffatto proprio in una terra di frontiera qual è la nostra amata Calabria, che non può permettersi il lusso di trascurare una formazione culturale di così pregnante significato e di indubbia efficacia. Ecco perché il nostro movimento ha sostenuto l’idea di De Grazia condividendo pienamente la soddisfazione di quanti vedono in questa nuova cattedra universitaria non solo un centro di formazione giuridica ma anche un elemento di riscatto e di supporto a disposizione delle istituzioni e della società, al fine di creare una nuova classe dirigente. Ci sembra poi pertinente rimarcare come una simile iniziativa veda la luce proprio nel momento in cui il dibattito nazionale verte sulle tematiche della sicurezza, della legalità e del rapporto fra cittadini e istituzioni: formare le giovani generazioni al culto della legalità è un obbligo, e la cosa può accadere gradualmente già a partire dalle scuole primarie per poi sfociare in una formazione di alto livello presso le sedi universitarie.
Ricordo infine che dal 7 febbraio dello scorso anno giace, sul tavolo della presidenza consiliare comunale, una mozione di “CatanzaroNelCuore” tendente a sostenere il disegno di legge Lazzati contro l’intreccio tra mafia e politica, anch’esso proposto dal giudice De Grazia e sostenuto qualche mese fa dal sindaco Rosario Olivo: se vogliamo essere la capitale della legalità, sarebbe almeno il caso di manifestare sensibilità e approvarlo con “sollecitudine” in una prossima seduta comunale.
Eugenio Riccio
Capogruppo Consiliare Movimento Civico “CatanzaroNelCuore”
con delega alla Sicurezza
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