Il divario tra Nord e Sud resta dunque profondo e per capirlo è sufficiente rileggere i dati della classifica di ItaliaOggi negli ultimi sei anni: ne emerge un sostanziale immobilismo nei vertici della top ten con Trento oggi seconda ma vincitrice nel 2002, Mantova nel 2005, Belluno nel 2003, Bologna sempre nelle posizioni di vertice per il 2006, 2003 e 2000 e così pure Modena, che fa un balzo di dieci posizioni (nel 2006 era al 15esimo posto) e Siena.
Stranezza del Nord Italia è il Piemonte, regione settentrionale che non ha nessuna provincia nelle posizioni di vertice, ma anche la Liguria deve accontentarsi, con Savona come prima dei suoi capoluoghi, del 37esimo posto. Il discorso, spiega ItaliaOggi, resta invariato per le posizioni di coda. Quest’anno la maglia nera è indossata da Isernia, che l’anno scorso era riuscita ad abbandonare le ultime dieci posizioni piazzandosi all’87esimo posto. Marcia del gambero anche Napoli, che nel 2006 era riuscita a conquistare posizione 85. Crotone, ultima classificata dell’edizione 2006, non riesce ad abbandonare la coda classifica migliorando solo di una casella.
Per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente è Mantova il “cuore verde” dell’Italia con le sue lunghe piste ciclabili, i grandi parchi, i rigidi divieti di circolazione per le automobili nel centro storico della città. Maglia nera per l’ambiente è invece Catanzaro, incoronata da ItaliaOggi come la città meno “verde” d’Italia: nessuna pista ciclabile, niente zone a traffico limitato, assenza totale di isole pedonali, oltre a una delle più alte concentrazioni di biossido di azoto e di PM10. Anche se la cittadina calabrese non è sola in questa brutta classifica: ben 23 province su 103 hanno ottenuto da Legambiente un giudizio insufficiente in ambito ambientale. E di queste, 20 si trovano nell’Italia meridionale e le restanti tre al Centro.