Di seguito riportiamo il comunicato dell’Ordine dei Giornalisti:
“Cogliendo l’occasione del primo incontro con i giornalisti, che il dott. Vincenzo Iannelli ha cortesemente voluto fissare per domattina, chiederemo al nuovo Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, di seguire con particolare attenzione, unitamente all’Avvocato generale dott. Dolcino Favi (attuale titolare dell’inchiesta “Why Not”) ed al dott. Salvatore Curcio (titolare dell’inchiesta “Poseidone”) gli sviluppi della informativa che è stata richiesta ai carabinieri del Ros in relazione alla attività sviluppata dal superperito Gioacchino Genchi nell’ambito delle inchieste sopra richiamate”.
E’ quanto afferma il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria, dott. Giuseppe Soluri, in relazione alle indiscrezioni pubblicate oggi da “Calabria Ora” che riferiscono di una “attenzione particolare” rivolta dal superperito alle utenze ed ai tabulati telefonici di magistrati, politici ed anche di giornalisti.
In particolare, secondo quanto pubblicato da “Calabria Ora” per quanto riguarda appunto i giornalisti, una “osservazione” specifica sarebbe stata riservata ad utenze intestate all’agenzia Ansa ed a colleghi che lavorano nella redazione calabrese della stessa agenzia di stampa. “Siamo certi –afferma ancora Soluri- che è nell’interesse di tutti chiarire se la “superperizia” di Genchi si è sviluppata, come vogliamo credere, nella massima correttezza e nel rispetto assoluto di norme e procedure e non, eventualmente, in violazione delle stesse o della privacy. Va inoltre fugato il sospetto che l’attività di Genchi possa essersi trasformata, involontariamente, in una sorta di “grande orecchio” in grado di controllare, analizzare e magari “interpretare” una miriade di colloqui e relazioni di natura strettamente privata relativi a numerosi giornalisti. L’Ordine regionale dei Giornalisti -conclude il presidente Soluri- chiede quindi che sia fatta piena chiarezza sulla vicenda per evitare che normali colloqui, di lavoro o privati, vengano maldestramente o maliziosamente utilizzati per gettare ombre sul sistema dell’informazione calabrese che pure, nella bufera politico-giudiziar-mediatica che negli ultimi mesi ha interessato la nostra regione, ha saputo dare esempio di grande professionalità e di non comune equilibrio”.