di Olga Iembo – www.ildomanionline.it
CATANZARO — L’indagine prosegue, si allarga e, mentre altri esami sono finiti sotto la lente degli investigatori con conseguente annullamento, da un momento all’altro dovrebbero partire nuovi avvisi di garanzia. Fin da quando lo scandalo degli “esami venduti” all’Università è scoppiato come un bubbone, sorprendendo in verità non proprio tutti, si è parlato di possibili sviluppi di questa nuova dirompente inchiesta abbattutasi sull’Ateneo catanzarese, che ancora una volta compare come vittima degli illeciti ipotizzati. Illeciti che, in questo caso, vanno dalla corruzione, al falso ideologico e materiale del pubblico ufficiale in atto pubblico, al falso per indurre l’Ateneo in errore. Ipotesi che, il 14 novembre, hanno visto finire in arresto Francesco Marcello, 49enne responsabile della della segreteria didattica della Facoltà di Giurisprudenza della “Magna Graecia”, finito ai domiciliari con l’accusa di aver venduto, a circa 300 euro ciascuno, gli esami del corso di laurea in Scienze economiche aziendali, attivato a Legge dal 2001. Assieme al funzionario sul registro degli indagati compaiono i nomi di tre ex studenti, ora laureati – ma i relativi certificati sono stati sequestrati e, se le accuse dovessero risultare confermate, potrebbero essere annullati -: la 34enne Egista Laura Barbieri e il 23enne Manlio La Russa, entrambi di Catanzaro; e il 26enne lametino Marco Vescio (difesi dagli avvocati Pasquale Barbieri e Ileana Pileggi la prima, Enzo De Caro il secondo, Massimo Sereno e Vincenzo Ruberto il terzo). Ma quella scritta “ed altri” che compariva sui provvedimenti emessi a loro carico dal titolare delle indagini, il pm Salvatore Curcio, aveva lasciato da subito intendere che i contorni di questa vicenda erano destinati ad ampliarsi. Una cosa confermata una volta di più il giorno dell’arresto di Marcello, quando si chiarì che, concluse le verifiche sul corso di Economia aziendale i carabinieri della Sezione di pg sono passati a vagliare altri corsi di laurea. Il materiale, del resto, non manca. A partire dalle ammissioni di due su tre degli ex studenti indagati (la Barbieri e Vescio) che, sentiti nei mesi scorsi, avevano confermato di non aver sostenuto gli esami che pure compaiono sui loro statini. Una cosa che, stando alle accuse, sarebbe stata possibile grazie alla falsificazione di Marcello, che avrebbe inserito copie a ricalco alterate dei verbali d’esame. Su tutto si è registrato, all’indomani dell’arresto, il silenzio dello stesso funzionario che ha spiegato al gip di non essere in grado di rispondere alle domande per aver accusato un malore. Marcello e i suoi legali, Saverio Loiero e Michele Papaleo, del resto, si sono riservati di svolgere l’interrogatorio più avanti col gip Antonio Rizzuti, cui ieri hanno anche chiesto di rimettere l’uomo in libertà. Sempre ieri un’istanza di annullamento o revoca della misura cautelare cui Marcello è sottoposto è stata presentata al Riesame, che fisserà l’udienza a giorni. L’esito dell’importante appuntamento davanti al Collegio, certamente, inciderà sulle prossime mosse di Marcello e dei suoi legali, e chissà che ulteriori novità non vengano proprio dal primo.