CATANZARO â à in progettazione il nuovo Catanzaro, mentre la piazza continua ad interrogarsi sull’ennesima imprevista sconfitta. Entusiasmo e depressione, sempre in forme estreme, si alternano condizionate dai risultati sportivi. Dopo le straordinarie dimostrazioni d’amore dell’ultimo mese, una parte della tifoseria s’è prima resa protagonista di deprecabili atti d’intemperanza, con connessi arresti e qualche ferito, ed ora continua a rendere più amara la sconfitta con balorde supposizioni da fumetti scandalistici. Gli eccessi di una piazza, chiaramente afflitta da sindrome di C2, sono addirittura sfociati in atroci e generalizzate accuse. Una sia pur piccola frangia, addirittura, ipotizza comportamenti illeciti dei giocatori.
Ipotesi, chiaramente, da biasimare al pari degli episodi di violenza di domenica. Giustamente, il presidente Claudio Parente preferisce guardare avanti: «Anche se non è facile. Però, è necessario scrollarsi di dosso la depressione. Ritengo che per la società domenica sia stata una giornata difficile, come e più che per i tifosi. Ciò, però, non ci deve indurre a non affrontare la realtà . Andiamo, dunque, avanti, confortati dalla coscienza d’aver fatto il massimo per conseguire una promozione che, purtroppo, ancora una volta non è venuta. Mi consolo, sia pur parzialmente, pensando che siamo andati al di là di ogni rosea prospettiva. Mi riferisco, come spesso ho ricordato, allo scenario di febbraio, quando siamo entrati in società . Il pensiero di tutti, a quel tempo, era quello di non far fallire il glorioso sodalizio giallorosso ed evitare i playout. Capisco, comunque, che un poâ tutti, a cominciare dai dirigenti, avevamo preso gusto alla straordinaria rimonta della squadra, che reagiva alla serenità garantita dalla nuova dirigenza» . Sul futuro e sulle linee di ricostruzione della nuova squadra, Parente così continua: «Già lunedì mattina, ero alle 8 in società . Bisogna rispettare i tempi di allestimento del nuovo campionato, senza affrettarli oltre il dovuto. Sarebbe così assurdo che, a 48 ore dalla finale, vi comunicassi nomi che anch’io non conosco. Capirete, fra l’altro, che non abbiamo potuto, negli ultimi tempi, stringere più di tanto quei contatti, pur vagamente intrapresi, senza sapere a quale campionato avremmo partecipato». Sugli orientamenti sul nuovo allenatore, Parente così continua: «Venerdì c’incontreremo con Dellisanti. à necessario un approfondito scambio d’idee, per chiarire le rispettive posizioni. Mi pare che questo sia un primo passo obbligato» .
Il massimo dirigente non dice a riguardo altro, ma la conferma di Franco Dellisanti appare assai improbabile. Pare, infatti, che alcune divergenze tecniche, avute in passato con alcuni giocatori e molto più discretamente con la stessa società , possano prevalere sull’indubbia considerazione che tutti nutrono sulla persona e sulla complessiva competenza del tecnico. In settimana, infine, i giocatori firmeranno le liberatorie, mentre venerdì sera la società si accomiaterà dalla squadra con una cena sociale. Infine, una precisazione di Toledo, poco disponibile a parlare della sua ingenua espulsione e della successiva aggressione ricevuta a fine gara dai tifosi: «Posso essere stato impulsivo, ma quanto accaduto a fine gara non lo merita nessuno. Non vedo l’ora di ritornare in Brasile per riabbracciare mia figlia che, avendo pochi mesi, nemmeno conosco» . Il giocatore di colore ha rifiutato di precisare se gradirebbe o meno un ritorno a Catanzaro.
Fabio Blasco – Gazzetta dello Sport