CASO DE MAGISTRIS – Gioacchino Genchi, qualcuno vuole perdere Mastella

Quando il ministro Mastella mi da’ del farabutto e cade in questi  errori mi sorprende. Se un Ministro viene depistato e lo si induce a dire certe fesserie significa che c’e’ qualcuno che intende perdere quel Ministro”. Cosi’, dai microfoni di RadioPadania Libera, Gioacchino Genchi, vicequestore di Palermo in aspettativa e stretto collaboratore del Pm di Catanzaro Luigi De Magistris, replica alle accuse mossegli dal Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, sottolineando di avere “assolutamente la coscienza pulita perche’ non faccio indagini per partito preso”.
“Nella mia relazione, che non doveva essere resa nota, c’era il numero privato del Ministro il quale, intercettato poi dai giornalisti, mi da’ del mascalzone. Da li’ -sottolinea Genchi- iniziano ad innescare il Ministro. Penso -aggiunge il collaboratore di De Magistris- che ci sia, anzitutto, un grosso difetto di informazione e che Mastella farebbe molto meglio ad informarsi su alcune cose perche’ e’ assolutamente fuori strada”. “Se avessi trovato un solo inidizio di una possibile strumentalizazione politica  -prosegue Genchi- non mi sarei mai addizionato a De Magistris. A Catanzaro non c’e’ nessun plotone di esecuzione che vuole colpire Mastella e credo che qualcuno all’interno delle istituzioni stia cerando di depistare il Ministro. In questa vicenda -osserva Genchi- si e’ offesa soprattutto la politica ed i partiti e sono convinto che De Magistris riuscira’ a dimostrare la dignita’ della politica”.
Quanto poi al fatto che l’indagine di Catanzaro sia diventata, di fatto, un vero evento mediatico, con magistrati in televisione e interviste ai quotidiani Genchi non si dice d’accordo “con quanti gridano allo scandalo. La liberta’ di pensiero deve essere garantita a tutti i cittadini, siano anche extracomunitari e quindi -conclude- non vedo perche’ non possa essere espressa anche dai magistrati”.

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Redazione

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