Catanzaro – Melfi 2 – 0 Le interviste a fine gara

Mister Franco Cittadino e Leon Merito a colloquio con i giornalisti.

Dopo una lunga attesa fuori dal corridoio che separa la sala stampa dagli spogliatoi del Ceravolo, riusciamo a giungere nella stanza dedicata alle dichiarazioni dei protagonisti della partita, lì ad attenderci troviamo un raggiante Franco Cittadino, al quale chiediamo una opinione sul suo ruolo che è passato da uomo del momento a uomo della provvidenza per il Catanzaro “Avevamo un po’ di timore e si è visto, il nostro male in questo momento è solo questo, abbiamo un po’ di timore un po’ di paura, dobbiamo riuscire a vincere questa paura e penso che poi potremo dire qualcosa in più in questo campionato.” Lei è un uomo modesto, ma nel secondo tempo ha fatto un paio di mosse determinanti per la partita, come quella dell’innesto di Frisenda, e dell’innesto di Ciano per Ferrigno, avendo il coraggio di sostituire il capitano che oggi non era certamente al meglio “Ma Ferrigno è uno degli undici, l’ha accettato alla grande direi, sapevo che non aveva novanta minuti nelle gambe e quindi ho pensato di sostituirlo e di mettere uno che mi poteva dare qualcosa in più anche in copertura. Lei dice che sono cambi azzeccati, chissà quando ce ne sarà uno non azzeccato cosa succederà?” Su tutti quei palloni lanciato lunghi cosa ci dice? “Sono convinto che andrà sempre a diminuire questo modo di giocare, cioè se avete notato c’è troppa distanza per paura, non mi va di fare nomi, però se fate attenzione quando gli avversari si spostano sulla fascia laterale, noi non siamo subito pronti ad essere subito addosso. Allora succede che il primo giocatore è in ritardo, l’altro per paura arriva anche in ritardo, ed è un susseguirsi di cose, quindi siamo costretti per forza a fare questo tipo di giocate, ma se qualcuno mi ha seguito nel corso della settimana, vi posso assicurare che sono banditi i palloni lunghi, però in partita può ancora succedere. Era tutto legato, comunque, al timore di non riuscire a vincere questa partita, e sono convinto che quasta vittoria ci darà maggiore sicurezza e tranquillità.” Sull’abbraccio da parte dei calciatori a fine partita? “C’è un rapporto speciale, di grande stima, di grande affetto, molto sentito fra di noi. Per questa vittoria non posso che essere grato a tutti i giocatori.” Sono tre punti di sicurezza anche per Cittadino? “No, sono stato chiamato per gestire questa situazione e questo momento, mi conoscete tutti l’ho fatto anche in passato, e se doman i dovessero dirmi di tornare a fare il secondo o qualcos’altro, sarei a disposizione della società, anche se mi auguro sempre che non ci sia mai bisogno del mio intervento.” Per quel che riguarda il modulo che lei sta adottando? “Intanto approfitto per ribadire che in questa vittoria c’è anche la mano di Silipo, perché non che ho la bacchetta magica, o magari ha fatto qualcosa di particolare per far vincere la partita, il discorso è un altro, parlare di 4-4-2 o di 3-4-3 mi viene difficile, l’ho sempre pensata in una maniera diversa, dico che sono per le circostanze, ci possono essere delle situazioni in cui è indispensabile tenere tre difensori e magari non ce ne accorgiamo tutti, magari perché abbiamo due punte che giocano vicine e voglio la superiorità numerica mi creo la terza.  Se ho la necessità di schierare un 3-4-3 lo posso fare perché ho le tre punte, ho quattro centrocampisti e tre “bestie” di difensori e volendo lo potrei anche fare.“ Nel momento di maggiore pressione da parte del Melfi sono venute meno proprio le punte che non hanno permesso alla squadra di salire “Infatti non hanno tenuto palla, quindi l’innesto di Frisenda al fianco di Bueno era mirato a non farli giocare l’uno accanto all’altro, ma di giocare sfalsati e di tenere palla per far salire gli altri, però non siamo riusciti sempre in questa cosa, anche perché dall’altra parte c’era un signore avversario come il Melfi.”
Dopo mister Cittadino si presenta in sala stampa quello che è sicuramente stato il migliore in campo per il Catanzaro, il centrocampista Leon Merito, e la prima domanda non può che essere sulla paternità della prima segnatura “Io l’ho vista dentro, mi sa che era dentro, i ragazzi sono tutti convinti che il gol l’ho fatto io, quindi il gol è mio.” Ma Bueno ti ha detto qualcosa? “No non mi ha detto nulla.” Perché rivedendo le immagini televisive sembra che Bueno spinga per ultimo la palla in fondo alla rete. “Allora non è mio? Comunque l’importante è che abbiamo vinto. Non mi interessa del resto. Sull’azione vi posso dire che prima volevo tirare e poi l’ho messa in sforbiciata.” Il gol ti ha galvanizzato? “Certamente, perché comunque la settimana scorsa ne avevo fatto un altro e per un giocatore i gol ti danno la carica giusta per tutto il lavoro della settimana. A parte questo sono convinto che faremo bene perché comunque la squadra si vede che già c’era anche a Noicattaro, fisicamente ci siamo ripresi anche se nel primo tempo eravamo un pochino in attesa, ci siamo un po’ studiati, dopo il gol abbiamo cercato di giocare con maggiore tranquillità.”
Corrado Ab.Corradini

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Redazione

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