Meglio prevenire, hanno pensato all’Udeur. Floris è bastato e avanzato, adesso affrontare anche Santoro sarebbe troppo. Clemente Mastella, già scottato da Ballarò, vuole bloccare in anticipo la puntata di Anno zero sul caso-De Magistris di giovedì, in diretta da Catanzaro, che già immagina come una nuova «trappola».
Così, il vicesegretario vicario dell’Udeur e segretario della commissione di Vigilanza Rai Antonio Satta chiede al direttore generale e al presidente dell’azienda di Stato di «evitare questa ennesima vergognosa strumentalizzazione del servizio pubblico». E minaccia, altrimenti, di presentare al Senato una mozione di sfiducia per il Cda Rai. La prossima puntata della trasmissione di Michele Santoro è dedicata alla richiesta del Guardasigilli di trasferire il pm di Catanzaro Luigi De Magistris. Per Satta, l’anchor man di Raidue si «appresta ad attaccare nuovamente la politica e in particolare l’Udeur e il suo leader». Il ministro della Giustizia ha già denunciato di aver subito martedì scorso un attacco da Giovanni Floris e Satta ha posto la questione alla Commissione di Vigilanza, che proprio oggi potrebbe convocare il dg Claudio Cappon per discuterne. Ora, l’Udeur fa sapere che se Santoro prepara un attacco sullo stesso stile questo è «inaccettabile». «Non si può – dice Satta – utilizzare il servizio pubblico per fini strumentali e per colpire a senso unico un partito. Non accetteremo di essere processati sulla piazza di Annozero. I contatti avuti dalla redazione con alcuni nostri esponenti calabresi ci fanno pensare che si stia preparando un ennesimo attacco contro di noi. Non si può dedicare ogni puntata di questa trasmissione all’Udeur. È un killeraggio che non porta da alcuna parte se non ad iniziare una incomprensibile campagna di odio verso l’Udeur».
La replica arriva, ancora una volta, dal partito alleato di Antonio Di Pietro. L’europarlamentare di Idv Beniamino Donnici, parla di «clima sudamericano», chiedendo l’intervento del Quirinale per evitare una «censura preventiva». Che l’Udeur «insieme alla magistratura voglia imbavagliare anche l’informazione è un fatto di gravità assoluta – protesta -. Neppure i tetragoni centurioni di Berlusconi si erano mai spinti così in avanti».
Così, il vicesegretario vicario dell’Udeur e segretario della commissione di Vigilanza Rai Antonio Satta chiede al direttore generale e al presidente dell’azienda di Stato di «evitare questa ennesima vergognosa strumentalizzazione del servizio pubblico». E minaccia, altrimenti, di presentare al Senato una mozione di sfiducia per il Cda Rai. La prossima puntata della trasmissione di Michele Santoro è dedicata alla richiesta del Guardasigilli di trasferire il pm di Catanzaro Luigi De Magistris. Per Satta, l’anchor man di Raidue si «appresta ad attaccare nuovamente la politica e in particolare l’Udeur e il suo leader». Il ministro della Giustizia ha già denunciato di aver subito martedì scorso un attacco da Giovanni Floris e Satta ha posto la questione alla Commissione di Vigilanza, che proprio oggi potrebbe convocare il dg Claudio Cappon per discuterne. Ora, l’Udeur fa sapere che se Santoro prepara un attacco sullo stesso stile questo è «inaccettabile». «Non si può – dice Satta – utilizzare il servizio pubblico per fini strumentali e per colpire a senso unico un partito. Non accetteremo di essere processati sulla piazza di Annozero. I contatti avuti dalla redazione con alcuni nostri esponenti calabresi ci fanno pensare che si stia preparando un ennesimo attacco contro di noi. Non si può dedicare ogni puntata di questa trasmissione all’Udeur. È un killeraggio che non porta da alcuna parte se non ad iniziare una incomprensibile campagna di odio verso l’Udeur».
La replica arriva, ancora una volta, dal partito alleato di Antonio Di Pietro. L’europarlamentare di Idv Beniamino Donnici, parla di «clima sudamericano», chiedendo l’intervento del Quirinale per evitare una «censura preventiva». Che l’Udeur «insieme alla magistratura voglia imbavagliare anche l’informazione è un fatto di gravità assoluta – protesta -. Neppure i tetragoni centurioni di Berlusconi si erano mai spinti così in avanti».