EVENTI – Anche ”Slow Food

L’associazione “Slow Food” di Soverato partecipa alla “Notte Piccante” di Catanzaro.«Abbiamo partecipato all’evento che ha coinvolto migliaia di persone”, si legge in una nota a firma della fiduciaria del sodalizio della “Perla dello Jonio”, Marisa Gigliotti. «Ci è sembrata una città – continua quest’ultima – che vuole rinascere e tutto sommato anche accogliente. Anche se eventi di questa portata, concentrati in un centro storico, fanno perdere di vista il piacere di stare insieme ed il godimento dei veri tesori che questa città racchiude. Per chi come me,ha vissuto tanti anni a Catanzaro è stato più facile orientarsi e percorrere anche alcune stradine e vicoletti che, non essendo assaltati dalla massa dei visitatori, si presentavano con il loro fascino e ci hanno riconciliato con la storia di questa città. Abbiamo apprezzato molto l’impegno nel tenere aperti e visitabili i musei e le chiese, e soprattutto il complesso del San Giovanni che ancora custodisce le belle mostre “ Il convito e l’arte” e “l’arte della tavola “. Per la verità erano questi gli eventi che ci hanno attirato di più e che sono stati l’occasione per partecipare come gruppo di soci Slow food. La visita, commentata ed illustrata direttamente per noi dalla curatrice, Maria Gullì ci ha introdotto nel mondo dei meravigliosi oggetti della tavola che appartengono ai periodi storici che vanno dall’800 al primo novecento.Un trionfo di porcellane, posate, tessuti, stampe e documenti che ci fanno riflettere sul significato di convito, di convivium, di piacere di stare a tavola per conoscere, conoscersi e gustare e sulle trasformazioni che gli stili di vita lasciano appunto nell’evolversi degli oggetti di uso quotidiano. La serata precedente alcuni di noi avevano anche partecipato al convito barocco, abilmente realizzato da Maria Gullì che ci aveva affascinato con i piatti preparati direttamente da lei e con l’atmosfera seicentesca che aveva saputo ricreare. La serata piccante ci ha portato a degustare l’aperitivo Momo’ proprio nel locale in cui è nato , Z.One, dove abbiamo incontrato il suo ideatore, Laugelli per omaggiarlo di un oggetto simbolico da mettere al collo: un cavalluccio marino in terracotta (simbolo della città di Soverato), che porta in testa una corona di peperoncini veri , di colore giallo e rosso (i colori di Catanzaro), come augurio di future azioni sinergiche tra le due realtà. Per il resto della serata, tanti stands da visitare, tanta musica ed allegria, incontri culturali e teatrali interessanti. E per finire, il morzello, che veramente era e resta il motore di tanto afflusso e che è stato servito in decine di punti degustazione. Doverosamente gustato nella pitta. Ci riserviamo comunque di ritornare a Catanzaro, in altri momenti più “normali”, per gustarlo nelle “putiche” ed incontrare quei fantastici artigiani che ancora lo cucinano secondo la tradizione. Credo che slow food, attento alla salvaguardia dell’identità di un territorio attraverso tutte le sue testimonianze, si spenderà insieme all’Amministrazione Comunale di Catanzaro, agli studiosi, ai cultori affinché questo “figlio nobile della trippa “ come lo chiama Achille Curcio, continui ad essere presente nelle putiche e nella ristorazione con un occhio attento anche alla salvaguardia delle caratteristiche architettoniche dei locali e del contesto urbanistico così intimamente legati al piatto».

Emanuele Amoruso

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