E’ veritiera la notizia del possibile scippo del DRAG?
Pochi giorni fa abbiamo letto la nota allarmante del presidente dell’Ordine degli Avvocati della provincia di Catanzaro, dottor Giuseppe Iannello, il quale ha informato l’opinione pubblica di uno scippo in atto (pensa un po’ che novità!!!) riguardante la Direzione Regionale dell’Amministrazione Giudiziaria. A quella nota ha fatto seguito il presidente di “CatanzaroNelCuore”, movimento sempre solerte nella difesa del capoluogo, che ha rincarato la dose ipotizzando addirittura abusi d’ufficio in chi – dalla propria postazione di potere – può aver tramato una cosa simile.
Noi, come associazione che insiste sul territorio, vorremmo capire quanto sia veritiera una notizia del genere che, se fosse acclarata, sarebbe di una gravità inaudita paragonabile allo scippo della Scuola Superiore della Magistratura. Infatti il DRAG, da quello che ci è dato sapere, è una vera e propria filiale del Ministero della Giustizia con competenze regionali o interregionali. Il decreto 240/06, ribadendo quanto già deliberato dalla precedente legislatura, conferma l’istituzione di tali importantissimi uffici che hanno ruoli e funzioni sulla gestione del personale, dei beni patrimoniali e sulla gestione informatica (attualmente gestita dal CISIA) relativa al mastodontico apparato della Giustizia. Non v’è dubbio allora che stiamo parlando di un “piccolo” Ministero e non è un caso che il sopraccitato decreto ne stabilisca l’insediamento nei capoluoghi di regione.
Ora, qui si tratta di capire una volta per sempre, se la Calabria un capoluogo di regione ce l’ha o meno! Nel caso in cui la risposta fosse affermativa e nel caso in cui tale capoluogo di regione è ben individuato, non può esserci nemmeno lontanamente l’ombra del dubbio su dove il DRAG, piuttosto che la Direzione Regionale delle Dogane, del Lavoro e chi più ne ha più ne metta, debba essere allocato. Allora ci chiediamo: chi progetta a tavolino la mortificazione di Catanzaro?
Le affermazioni di Iannello quando afferma che già da qualche anno è in atto il tentativo (in parte riuscito) di spostare mezzi e personale a Reggio hanno indubbiamente una validità se è vero, com’è vero, che ben 16 unità appartenenti al CISIA catanzarese (provvisoriamente operativo nella vicina Lamezia) sono state trasferite in quel di Reggio. Pare che l’artefice diabolico di tutto questo sia un dirigente che – guarda caso – è un reggino! Ciò fa il paio con l’altra losca vicenda legata alla Direzione Regionale delle Dogane: si ricorderà che il dirigente delle Dogane di Catanzaro, pure lui reggino, abbia boicottato e denigrato fortemente il capoluogo di regione quale sede naturale della Direzione che a breve si insedierà in Calabria, probabilmente – ahinoi – in riva allo Stretto!
Cos’altro deve accadere per legittimare non già il sospetto quanto la certezza di essere di fronte ad un palese disegno criminoso tendente ad impoverire Catanzaro, il suo status e le sue prerogative?
Chiediamo al sindaco ROSARIO OLIVO di verificare la questione con sollecitudine e decisionismo, fornendo un riscontro rapido all’opinione pubblica sia sulla vicenda della Direzione Dogane (di cui ancora non abbiamo capito quali azioni abbia intrapreso l’Amministrazione Comunale), sia su quest’ultima vicenda relativa alla Direzione Regionale dell’Amministrazione Giudiziaria. E, condividendo in toto quanto affermato da “CatanzaroNelCuore”, esigiamo che gli organi preposti indaghino su eventuali abusi d’ufficio e irregolarità commesse da chi, sfruttando la sua postazione dirigenziale, può aver alterato notizie, relazioni e informative al fine di screditare Catanzaro a vantaggio di altre città che – per leggi e regolamenti – non possono e non devono ospitare uffici di tale valenza. Chiediamo ad OLIVO di essere perentorio in tutto questo perché la dignità personale, della cittadinanza e della città non possono attendere i tempi biblici della politica.
ASS. CULT. “PETRUSINU OGNI MINESTRA”