Un incontro cordiale, anche se gravato da problemi sociali pesanti, quello avvenuto tra l’Arcivescovo di Catanzaro- Squillace, mons. Antonio Ciliberti, ed i Rappresentanti dei lavoratori della Fondazione Betania, alla presenza del Vicario generale, mons. Raffaele Facciolo, e di don Biagio Amato, presidente della stessa Fondazione. Mancato adeguamento delle rette, ferme al 1997, ritardi eccessivi nel pagamento delle rette e possibili licenziamenti della Fondazione di circa 80 unita’ lavorative sono stati i punti esaminati dai convenuti come le vere cause, che hanno messo in crisi tutte le Strutture accreditate della Regione Calabria, che erogano servizi per anziani, isabili e di riabilitazione. Una crisi ormai conclamata con possibili dimissioni di 4.000 utenti e licenziamenti di circa 3.000 lavoratori. Problemi che l’Arcivescovo ha dimostrato di conoscere nel merito, ma anche di viverne la drammaticita’ umana e sociale.
E proprio per partecipare anche con la sua azione a dare soluzione positiva alle tante preoccupazioni di famiglie di utenti e di operatori, ma anche per permettere che le Strutture interessate non chiudano definitivamente, l’Arcivescovo ha preannunciato un proprio intervento presso le Autorita’ Regionali competenti. Anche perche’ eventuali dimissioni di 4.000 utenti non troverebbero in nessuna struttura assistenziale pubblica alcuna possibilita’ di accoglienza. Tali strutture pubbliche, infatti, non esistono.
Un intervento che deve servire anche a scongiurare l’imminenza di tale eventualita’, Lo stesso Arcivescovo ha detto che portera’ i problemi anche alla prima Conferenze Episcopale calabrese, perche’ la Chiesa calabrese tutta possa prendere coscienza della gravita’ e serieta’ dei problemi e partecipare, con lo spirito di solidarieta’ cristiana, a sostenere iniziative rivolte alla loro soluzione.
E proprio per partecipare anche con la sua azione a dare soluzione positiva alle tante preoccupazioni di famiglie di utenti e di operatori, ma anche per permettere che le Strutture interessate non chiudano definitivamente, l’Arcivescovo ha preannunciato un proprio intervento presso le Autorita’ Regionali competenti. Anche perche’ eventuali dimissioni di 4.000 utenti non troverebbero in nessuna struttura assistenziale pubblica alcuna possibilita’ di accoglienza. Tali strutture pubbliche, infatti, non esistono.
Un intervento che deve servire anche a scongiurare l’imminenza di tale eventualita’, Lo stesso Arcivescovo ha detto che portera’ i problemi anche alla prima Conferenze Episcopale calabrese, perche’ la Chiesa calabrese tutta possa prendere coscienza della gravita’ e serieta’ dei problemi e partecipare, con lo spirito di solidarieta’ cristiana, a sostenere iniziative rivolte alla loro soluzione.