Si, “scusateci”. Che bella parola! Che bel verbo, snobbato/inutilizzato dai più, anche da chi sabato scorso e in altri contesti si è autogiustificato dicendo che la “crescita economica in Italia è rallentata” tanto per non volere ammettere la palese fase prerecessiva che attanaglia il Paese o i propri orrori in fase di pianificazione di un progetto di risanamento che fa acqua da tutte le parti. E’ l’Italia dei ricami verbali e dei bicchieri mezzi pieni.
Il bicchiere del Catanzaro è tutto vuoto, anzi, al momento non c’è neanche il bicchiere.
La premessa di natura politico-economica è d’obbligo, perché? Perché scrivere di questo Catanzaro risulta più difficile e delicato che scrivere di politica. Anche chi ha le migliori ed efficienti palle di vetro troverebbe difficoltà, anche perché le sfere di altro tipo, oramai si sono…rotte.
E pensare che il prologo pre-campionato era stato dei più promettenti, con una tifoseria finalmente soddisfatta per una campagna acquisti che non trovava riscontro negli anni passati, con un allenatore che si vantava di avere una squadra ottima con altrettanto ottime pedine interscambiabili.
E’ invece? Cosa è accaduto? Spiegatecelo, perché non lo comprendiamo. Una squadra senza costrutto, giocatori che non sanno dare … “di meglio” di quanto abbiano dimostrato in quel di Marcianise contro il Real (non si tratta dell’ex squadra di Capello). Dopo la disfatta interna contro i biancoverdi lametini (ampiamente giustificata e condonata da tutti), ci si aspettava una risposta all’altezza ed invece? Una squadra senza né capo, né coda (orfana più della prima che della seconda) ha passeggiato sul manto erboso contro un team appena sufficiente che ha saputo sfruttare l’errore di Di Meglio, per portare a casa i tre punti in palio. Diciamocelo in faccia. Dopo la sconfitta casalinga di domenica scorsa, sarebbe andato male anche un pareggio. Ma il Catanzaro ha saputo sorprendere tutti, anche se stesso, facendo addirittura peggio dello scorso campionato.
Le Aquile sono scese in campo spuntate, senza Frisenda e Bueno. La scorsa settimana erano stati assenti Caccavale e Di Meglio. Ma questo ci può stare nel corso di un campionato come la C2. Vedere Berardi schierato come terza punta… ha fatto un po’ d’effetto. E allora? Lungi dal sostituirci a chi ha più numeri e contenuti di chi scrive per fare il proprio lavoro, ci preme richiamare ognuno alle proprie responsabilità: Società, allenatore, giocatori e giornalisti. La prima non può permettersi di applicare doppio strato di fiorentina agli occhi. Sarebbe sbagliato dopo avere investito e sbandierato la propria certezza di riuscita per un progetto di rilancio; il secondo dopo avere malamente sballato la gara contro la Vigor dovrebbe decidersi se dare priorità al modulo (quale?) o agli uomini che ha a disposizione, visto che lo stesso si è dichiarato più che soddisfatto del materiale umano che veste la casacca giallorossa; gli atleti forse troppo coccolati, dovrebbero capire che oltre che essere loro stessi a mettersi in mostra nell’oramai inflazionata “piazza importante”, dovrebbero sudare sangue nell’intento di rilanciare la stessa; e per ultimi i giornalisti (me compreso e ammesso che possa essere degno di essere etichettato così) dovrebbero capire che titoloni affrettati, considerazioni eccessive e senza motivo, sono deleterie per tutti. Ad ognuno il suo e senza troppi salamelecchi. Essere compatti non vuol dire essere lesivi dell’altrui e della propria intelligenza. Non ho volutamente citato la tifoseria del Catanzaro perchè forse, a breve per la stessa sarà proposto un processo di beatificazione in Vaticano…
Per quanto mi riguarda, chiedo scusa a tutti coloro i quali hanno la pazienza e mi onorano della propria lettura. Anche il sottoscritto si è lasciato andare a slanci di eccessivo ottimismo, abbagliato da una pianificazione pre-campionato che sembrava presagire ben altri risultati. Chiedo umilmente scusa, sperando di non avere sbagliato sino in fondo e che i fatti futuri possano fare rientrare le suddette scuse.
Il Catanzaro naviga in zona retrocessione, questa è la realtà. Siamo all’inizio di campionato e il Benevento veleggia già a più otto con la zona playoff a più tre. Tutto ciò è semplicemente INSOPPORTABILE. Che tutti si diano una mossa e premettano ai fatti un doveroso:”Scusateci, ci eravamo sbagliati”.
Giuseppe Mangialavori