LAMEZIA TERME – Come sempre nella Piana è la “partita delle partite”, il derby più acceso, la sfida che vale una stagione. Domenica, il solito serpentone di autobus è pronto a scalare i tre colli con il solito sogno di espugnare il “Ceravolo”. Come fosse una fortezza nemica. Un sogno realizzato qualche mese fa quando la Vigor Lamezia vinse con merito una gara brutta e noiosa. Un rigore di Sergi a un quarto d’ora dalla fine rilanciò le quotazioni bianco-verdi in chiave play-off, stroncando la lunga striscia di vittorie consecutive del Catanzaro. Alla fine entrambe le squadre rimasero fuori dagli spareggi per la promozione. Un po’ quello che rischiano le due città se continueranno a rinfocolare una rivalità inutile oltre che antistorica.
L’ADDIO DI PROVENZA– Il DS Donnarumma, per la difficile successione di Nicola Provenza, ha scelto Alfonso Ammirata, 56enne tecnico palermitano, nella passata stagione esonerato e poi richiamato per concludere il campionato con l’Igea Virtus. Una salvezza conquistata grazie ai gol di Rino Frisenda che Ammirata ritroverà da avversario domenica. Anche la rosa lametina ha subito diversi cambiamenti. Il nuovo portiere è l’esperto Furlan, l’anno scorso al Val di Sangro. Negli altri reparti, tre innesti per settore, pescando soprattutto tra le file della retrocessa Nocerina. Dai campani la Vigor ha rilevato il terzino destro Ciminari, il gigante della difesa Pascuccio, l’ala Rosamilia e il talentuoso 18enne Lopetrone. Ma gli innesti più importanti sono il centrale difensivo ex Celano Adani, fratello di Daniele, il mediano Maisto (ex Benevento come l’attaccante Marasco), le due punte titolari Lauria ed Emanuele Alessandrì. Il primo arriva dal Melfi con un bagaglio di 10 reti. Il secondo ha il compito di far dimenticare il fratello Alessandro che ha lasciato Lamezia proprio in questa estate, destinazione Cisco Roma.
DIFFICOLTÀ INIZIALI – La Vigor non ha avuto molta fortuna in questo inizio di stagione. Tra infortuni e squalifiche, Ammirata non è riuscito ancora a trovare la quadratura del cerchio. Così, dopo uno scialbo 0-0 a Melfi, è arrivata la sconfitta interna (1-2) con il Benevento. Anche la fortuna ha voltato le spalle ai bianco-verdi che, pur ridotti in 10, erano riusciti ad acciuffare il pari a 6 minuti dalla fine con un rigore di Alessandrì, salvo subire poi il gol della sconfitta di Castaldo. Scarsa capacità di manovra, pochissime occasioni da gol, qualche sbavatura difensiva. La macchina vigorina non è ancora oliata, ma sicuramente ingranerà col rientro di Petrassi e Maisto (squalificati entrambi per tre giornate), di capitan Porpora (fermo per infortunio) e con il ritorno ai suoi standard di Ramora, ancora poco ficcante sulla sua fascia di competenza. Anche la sconfitta di Vibo in Coppa Italia (3-0), sia pur con i rincalzi, non fa bene al morale della truppa.
FORMAZIONE DECIMATA – In vista della gara di domenica, non dovrebbero esserci dubbi di formazione per Ammirata, viste le numerose assenze. Non ci saranno Petrassi, Rosamilia, Maisto e Marasco squalificati e Porpora, ancora in via di recupero dopo l’infortunio. In dubbio Ramora, uscito acciaccato dalla sfida col Benevento. Al posto di Petrassi sarà confermato Ciminari, mentre sulle fascia sinistra di centrocampo (al posto di Rosamilia) è probabile che il tecnico palermitano sposti Carraro, inserendo Lopetrone in mezzo accanto a Battisti. Difficile che Ammirata opti per Riccobono, il quale potrebbe sostituire Ramora se l’ala destra bianco-verde dovesse dare forfait. Poco probabile il rientro di Porpora che però ha giocato 70 minuti della sfida di Coppa contro la Vibonese. Si va, quindi, verso la riconferma della coppia Pascuccio-Adani al centro della difesa. In attacco confermato il duo Alessandrì-Lauria. La panchina sarà zeppa di giovani.
I PRECEDENTI – A parte la vittoria lametina della scorsa stagione, negli altri precedenti dei primi anni ’90 il Catanzaro si è imposto in due occasioni, anche se nel 1994 il 3-0 (firmato Campo, Navone, Donnarumma) fu annullato dal Giudice Sportivo per una biglia lanciata dagli spalti che colpì il difensore bianco-verde Jannella. Nel 1991 finì, invece, 1-1 con i gol di Mollica e Ruscitti.
L’ADDIO DI PROVENZA– Il DS Donnarumma, per la difficile successione di Nicola Provenza, ha scelto Alfonso Ammirata, 56enne tecnico palermitano, nella passata stagione esonerato e poi richiamato per concludere il campionato con l’Igea Virtus. Una salvezza conquistata grazie ai gol di Rino Frisenda che Ammirata ritroverà da avversario domenica. Anche la rosa lametina ha subito diversi cambiamenti. Il nuovo portiere è l’esperto Furlan, l’anno scorso al Val di Sangro. Negli altri reparti, tre innesti per settore, pescando soprattutto tra le file della retrocessa Nocerina. Dai campani la Vigor ha rilevato il terzino destro Ciminari, il gigante della difesa Pascuccio, l’ala Rosamilia e il talentuoso 18enne Lopetrone. Ma gli innesti più importanti sono il centrale difensivo ex Celano Adani, fratello di Daniele, il mediano Maisto (ex Benevento come l’attaccante Marasco), le due punte titolari Lauria ed Emanuele Alessandrì. Il primo arriva dal Melfi con un bagaglio di 10 reti. Il secondo ha il compito di far dimenticare il fratello Alessandro che ha lasciato Lamezia proprio in questa estate, destinazione Cisco Roma.
DIFFICOLTÀ INIZIALI – La Vigor non ha avuto molta fortuna in questo inizio di stagione. Tra infortuni e squalifiche, Ammirata non è riuscito ancora a trovare la quadratura del cerchio. Così, dopo uno scialbo 0-0 a Melfi, è arrivata la sconfitta interna (1-2) con il Benevento. Anche la fortuna ha voltato le spalle ai bianco-verdi che, pur ridotti in 10, erano riusciti ad acciuffare il pari a 6 minuti dalla fine con un rigore di Alessandrì, salvo subire poi il gol della sconfitta di Castaldo. Scarsa capacità di manovra, pochissime occasioni da gol, qualche sbavatura difensiva. La macchina vigorina non è ancora oliata, ma sicuramente ingranerà col rientro di Petrassi e Maisto (squalificati entrambi per tre giornate), di capitan Porpora (fermo per infortunio) e con il ritorno ai suoi standard di Ramora, ancora poco ficcante sulla sua fascia di competenza. Anche la sconfitta di Vibo in Coppa Italia (3-0), sia pur con i rincalzi, non fa bene al morale della truppa.
FORMAZIONE DECIMATA – In vista della gara di domenica, non dovrebbero esserci dubbi di formazione per Ammirata, viste le numerose assenze. Non ci saranno Petrassi, Rosamilia, Maisto e Marasco squalificati e Porpora, ancora in via di recupero dopo l’infortunio. In dubbio Ramora, uscito acciaccato dalla sfida col Benevento. Al posto di Petrassi sarà confermato Ciminari, mentre sulle fascia sinistra di centrocampo (al posto di Rosamilia) è probabile che il tecnico palermitano sposti Carraro, inserendo Lopetrone in mezzo accanto a Battisti. Difficile che Ammirata opti per Riccobono, il quale potrebbe sostituire Ramora se l’ala destra bianco-verde dovesse dare forfait. Poco probabile il rientro di Porpora che però ha giocato 70 minuti della sfida di Coppa contro la Vibonese. Si va, quindi, verso la riconferma della coppia Pascuccio-Adani al centro della difesa. In attacco confermato il duo Alessandrì-Lauria. La panchina sarà zeppa di giovani.
I PRECEDENTI – A parte la vittoria lametina della scorsa stagione, negli altri precedenti dei primi anni ’90 il Catanzaro si è imposto in due occasioni, anche se nel 1994 il 3-0 (firmato Campo, Navone, Donnarumma) fu annullato dal Giudice Sportivo per una biglia lanciata dagli spalti che colpì il difensore bianco-verde Jannella. Nel 1991 finì, invece, 1-1 con i gol di Mollica e Ruscitti.
PROBABILE FORMAZIONE (4-4-2) – Furlan; Ciminari, Pascuccio, Adani, Pippa; Ramora (Riccobono), Battisti, Lopetrone, Carraro; Lauria, Alessandrì. All.: Ammirata.
Ivan Pugliese