Un Catanzaro sontuoso rischia di battere la vice-capolista
La storia non si scrive con i âseâ o con i âmaâ. Una sola cosa è certa: è pur vero che le distanze dalla quinta in classifica (lâAcireale) sono rimaste immutate e che le partite da giocare restano otto, ma il Catanzaro visto ieri non può e non deve avere paura di nessuno e non può né deve mollare. Una prestazione maiuscola quella degli uomini di Dellisanti, e in particolar modo, un secondo tempo da far paura a qualsiasi squadra (e di qualsiasi categoria) si fosse presentata al Ceravolo. Un pubblico che ripopola a dovere gli spalti. Câè tutto, tutto per fare bene sin da questa stagione. Qualcuno tempo fa disse che il campionato avrebbe avuto inizio dal âdopo-Ragusaâ e ci sentiamo di dire che aveva ragione. Anche Dellisanti sembra aver trovato la strada giusta.
La gara ha come prologo il sorriso di Massimo Poggi che fa il giro del campo applaudendo i numerosi supporters presenti al Ceravolo, di fronte alla Massimo Capraro, trecento tifosi biancazzurri giunti dalla Puglia a cercare di spezzare il giallorosso (predominante) che colora il Nicola Ceravolo. La gara inizia con le due squadre che si affrontano a centrocampo. Corona viene marcato stretto dallâottimo Milone, ma Dellisanti prepara a dovere sistematici raddoppi di marcatura sul pericolosissimo bomber brindisino. Dopo un sostanziale equilibrio, nella fase centrale del primo tempo il Brindisi conquista sempre più metri importanti e alla fine passa proprio con Corona che va ad esultare sotto la tribuna togliendosi la maglietta. Nessuno sconforto. In altri tempi Tifosi e squadra si sarebbero depressi e avviliti prestandosi alla rassegnazione. Finisce di lì a poco il primo tempo e mentre le squadre guadagnano gli spogliatoi per lâintervallo, nello stadio si respira unâaria strana. Pare proprio che tutti siano convinti che il Catanzaro possa addirittura vincere pur soccombendo per uno a zero e per di più contro la vice-capolista del girone! Lâintervallo passa in fretta e inizia il secondo tempo. Il Catanzaro e âsuperToledoâ entrano in campo come fossero undici leoni. E, dopo che Falco e Moscelli si ostacolano a vicenda fallendo da un metro dalla linea il pareggio, Moscelli (generoso come sempre) fa venire il mal di testa al proprio marcatore che, per contrastarlo, non può fare altro che stenderlo: è rigore e il Ceravolo diventa una bolgia infernale. Moscelli stesso si incarica di battere il penalty ed è gol! Lo stadio esplode letteralmente. Braccia protese, urla dâaltri tempiâ¦un tifoso nellâesultanza addirittura si lussa la spalla che poi fuoriesce e deve essere soccorso. Se questo non è amoreâ¦! In unâazione simile a quella che aveva procurato il rigore, Moscelli viene nuovamente e chiaramente atterrato ma lâarbitro (pessimo il suo arbitraggio) non se la sente di accordare il secondo sacrosanto penalty. Il Brindisi, la vice-capolista è in bambola e lo rimarrà fino alla fine della gara. Toledo dopo avere ubriacato un avversario batte a rete ma il tiro è fuori misura. Basile rileva Ascoli e Machado entra per Moscelli. Proprio Basile, allo scadere, ha sui piedi la palla del 2-1, si presenta da solo innanzi allâestremo difensore brindisino ma Ciumbrello fa un miracolo. âSe fosse entrato quel palloneââ¦mi dice al telefono un motivatissimo Lo Giudice. Eâ vero, ma poco dopo , di testa, si rischia addirittura la beffa : in seguito ad un calcio piazzato, il Brindisi rischia di passare, ma il colpo di testa di Calabro non si traduce in gol. Bellissima gara. La squadra, la dirigenza ed i tifosi sono dunque motivatissimi e ci credono tutti. Guai a non farlo. Perché rimandare? I âseâ ed i âmaâ non hanno mai prodotto nulla. Il Catanzaro ha il dovere di guardare avanti fiducioso nei propri mezzi (che sono tanti). La determinazione dovrà battere la âpaura di farcelaâ.
Il Catanzaro visto ieri ha tutte le carte in regola per guadagnare il quinto posto e vincere i playoff. Non câè da essere ottimisti o pessimisti. La realtà parla chiaro. I punti (maledettissimi quattro) sono recuperabilissimi. Basta osservare quello che Torrisi e il suo Gladiator hanno saputo fare il quattro gare: dalla retrocessione alla zona playoff. Di gare ne restano otto: 24 punti a disposizione! Se il Catanzaro dovesse continuare nella striscia del post-Ragusa, se il Catanzaro dovesse giocare come ha fatto ieri, anche il Foggia dovrebbe temere di soccombere contro la neonata armata giallorossa. Toledo su tutti, il vero trascinatore della squadra. Non ha perso una palla e, più che spina nel fianco della difesa ospite, è stato una scimitarra, un rullo compressore, inarrestabile, sontuoso, superlativo. Ma tutta la squadra ha girato bene. Lo stesso Moscelli ha fatto benissimo. Sontuosi anche i tifosi. Il â4 dalla zona playoff, dunque, si colora di una luce diversa. Ieri, più che mai, tutti hanno avuto la percezione che âse poâ faâ. Tutti hanno capito che i mezzi ci sono e che se questa squadra avesse avuto sempre questo piglio, in cima alla classifica non ci sarebbero stati i satanelli di Marino. Ora câè il Latina. Ci si augura che il piglio sia lo stesso e Lo Giudice & C. certamente si toglieranno belle soddisfazioniâ¦Mi vien da dire: âcâè qualcosa di nuovo oggi nellâariaâ¦anzi dâanticoââ¦Avanti così Catanzaro!
Giuseppe Mangialavori
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