”Data l’aggressivita’ e la pericolosita’ di una serie di attivita’ in atto nei miei confronti io penso che mirano proprio a una mia incompatibilita’ a svolgere queste funzioni”. Lo ha detto in un’intervista al ‘Gr3′ il pm di Catanzaro, Luigi De Magistris, a proposito della possibilita’ di lasciare la Calabria. ”Io non andro’ via per mia volonta’ dalla Calabria – ha sottolineato – Ho lanciato messaggi anche a chi mi ha dato miti consigli per allontanarmi da questa terra, cercando di consigliarmi posti forse piu’ tranquilli. Se vogliono debbono esercitare il potere di trasferimento di ufficio”. Riguardo alla possibilita’ di chiedere l’acquisizione di alcune schede telefoniche sulla vicenda che riguarda il presidente del Consiglio, Romano Prodi, il pm di Catanzaro non lo ha escluso:”E’ una delle possibilita’ che si valuteranno al momento opportuno”.
Al ‘Gr3′, De Magistris ha difeso la sua istrtuttoria sull’esistenza di un comitato d’affari. ”Ritengo che un magistrato possa sbagliare, ritengo che le mie inchieste piu’ importanti non siano delle bufale e credo che lo dimostri questa inusuale aggressivita’ nei miei confronti. Ritengo -ha aggiunto il magistrato- anche che vi siano, seppur singoli casi, di magistrati collusi e quindi la magistratura per poter essere credibile deve fare innanzitutto pulizia al proprio interno senza aspettare che si arrivi alla commissione di reati”.
Sull’inchiesta ”Why Not”, relativa all’accaparramento fraudolento di fondi pubblici europei, nazionali e regionali, De Magistris ha osservato che stanno ”emergendo nuove forme di criminalita’ organizzata molto insidiose, delle nuove forme di associazioni segrete vietate dalla legge, nuovi centri di potere occulti che operano con ramificazioni e collusioni molto penetranti anche all’interno delle istituzioni. Credo -ha concluso- che questo momento storico sia anche piu’ preoccupante rispetto al periodo di Tangentopoli nel ’92”.
Al ‘Gr3′, De Magistris ha difeso la sua istrtuttoria sull’esistenza di un comitato d’affari. ”Ritengo che un magistrato possa sbagliare, ritengo che le mie inchieste piu’ importanti non siano delle bufale e credo che lo dimostri questa inusuale aggressivita’ nei miei confronti. Ritengo -ha aggiunto il magistrato- anche che vi siano, seppur singoli casi, di magistrati collusi e quindi la magistratura per poter essere credibile deve fare innanzitutto pulizia al proprio interno senza aspettare che si arrivi alla commissione di reati”.
Sull’inchiesta ”Why Not”, relativa all’accaparramento fraudolento di fondi pubblici europei, nazionali e regionali, De Magistris ha osservato che stanno ”emergendo nuove forme di criminalita’ organizzata molto insidiose, delle nuove forme di associazioni segrete vietate dalla legge, nuovi centri di potere occulti che operano con ramificazioni e collusioni molto penetranti anche all’interno delle istituzioni. Credo -ha concluso- che questo momento storico sia anche piu’ preoccupante rispetto al periodo di Tangentopoli nel ’92”.