CATANZARO – E’ il nuovo gran giorno di un’intera città.
Si gioca ad Acireale la prima gara di finale. E’ ancora C2, ma il cuore
di Catanzaro batte come nelle indimenticate domeniche della serie A. C’è
la stessa corale partecipazione del capoluogo di regione, dei suoi emigrati,
degli universitari, della sua fedele provincia, della fascia ionica reggina,
con in testa i centri tradizionalmente amici di Roccella, Siderno, Locri. Tutti
vorrebbero essere al Tupparello, indipendentemente dalla diretta televisiva,
700 sono gli eletti ufficiali, altrettanti quelli che hanno rintracciato per
conto loro i biglietti. Da 11 interminabili anni la gente attende di venir fuori
dal calvario della C2 e, ora, si ripresenta una nuova opportunità. Se
il giorno è importante per le sorti del calcio di Catanzaro e per i tifosi
giallorossi, lo è particolarmente per il Presidente Claudio Parente che,
in appena 3 mesi, ha modificato il corso degli eventi. “Se penso –esordisce-
che a febbraio, quando m’insediai, stavamo rischiando i playout, non posso
che essere soddisfatto. Mi vengono ancora i brividi a ricordare in quali mani
stava finendo la società. S’aggiravano potenziali acquirenti, estranei
alla città, che avrebbero fatto scomparire la società in poco
tempo.” Poi, riattacca: “Per come sono andate le cose, meglio non
potevo sperare, specie per quel che riguarda la risposta dei tifosi! Comunque,
non m’illudo e, come sempre ho affermato, so bene che per tenere alto
l’entusiasmo, sono determinanti i risultati. I giocatori hanno sin qui
risposto alle sollecitazioni della società, alla serenità che
abbiamo loro garantito, alla fiducia che abbiamo incondizionatamente accordato.
Siamo orgogliosi, ma non ci accontentiamo. Dobbiamo compiere un ultimo sforzo.”
Claudio Parente, 46 anni, medico ed imprenditore sanitario (800 posti letto
circa nelle sue cliniche), un’esperienza di ex giocatore al servizio della
sua carriera (specialista in traumatologia sportiva, a parte i suoi titoli in
morfologia e la sua docenza presso l’Università di Napoli), rispetta
rigorosamente i ruoli, ma non s’esime da un sia pur veloce commento tecnico:
“L’Acireale è al nostro stesso livello. Partiamo alla pari.
Il risultato sarà imprevedibile. Sarà certamente una bella lotta.“
Più disponibile, invece, quando parla delle difficoltà odierne
dei suoi tifosi: “Abbiamo pienamente svolto la nostra parte per venire
incontro ai tifosi. Ci siamo doverosamente mossi anche sul fronte delle autorità
delegate a garantire l’ordine pubblico, perché abbiamo la responsabilità
di esporre eventuali pericoli d’incidenti. Purtroppo, abbiamo ottenuto
solo 700 posti. Sono molto rammaricato delle difficoltà incontrate. Tutto
questo dovrebbe essere evitato, perché il calcio è spettacolo
che convive con la gente. Quando si proibisce al pubblico di assistere alle
partite, è come si colpisse nel cuore questo sport. Dovrebbero, quindi,
essere prioritariamente garantiti campi neutri, che dessero a tutti la possibilità
di assistere alle gare.” Poi, una precisazione di stile: “Per la
gara di ritorno, non ci saranno problemi per i tifosi dell’Acireale. Garantiremo
l’accesso a tutti quelli che vorranno venire, Se i tifosi siciliani risultassero
superiori ai biglietti della già ampia dotazione loro riservata, ci adopereremo
per accoglierli tutti.” Come si diceva prima, è la domenica di
un’intera città, come conferma il sindaco Sergio Abramo: “Ho
molto apprezzato l’invito del sindaco di Acireale Nino Garozzo, ad assistere
all’incontro di domenica. Conto d’essere sugli spalti per incoraggiare
i giallorossi ed anche per rafforzare il legame di amicizia con la bellissima
città di Acireale. Noi sindaci dovremo dare l’esempio, perché
le partite siano esclusivamente dedicate allo sport. Ovviamente, dispiace che,
al termine dei 180 minuti, una delle due squadre dovrà rinunciare alla
meritata promozione. E’ la dura legge dello sport. Attendo a Catanzaro,
chiaramente, il collega Garozzo per la partita di ritorno.” Sul fronte
della formazione, Dellisanti dovrà rinunciare all’infortunato Corazzini,
mentre il resto dello schieramento resterà invariato. Fra i giocatori
circola un controllato ottimismo. Tutti, cioè, ripetono che superare
l’Acireale è possibile, purchè si ricorra al massimo impegno
ed alla migliore concentrazione. Anche nella circostanza, la squadra non ha
modificato le abitudini. A differenza, infatti, delle altre squadre di questi
playoff, ancora una volta i giallorossi non hanno anticipato il ritiro e sono
partiti ieri mattina dopo l’allenamento di rifinitura.
Fabio Blasco
CATANZARO – (S.B.) A giudicare dai pulman e dalle macchine che si metteranno
in movimento, pare decisamente fondata la voce che i tifosi abbiano rintracciato,
per conto loro, un numero di biglietti pari almeno, se non superiore, al contingente
di 700 messi formalmente a disposizione. I pulman sino a ieri prenotati, erano
22. Sarà un bel problema, ora, per la Questura di Catania, che s’è
rifiutata finora d’intervenire, di gestire la convivenza fra le due opposte
tifoserie. Com’era prevedibile, la diretta televisiva irradiata da Telespazio,
non ha sconfortato i tifosi a passare lo stretto.
CATANZARO – (S.B.) Dev’essere tenuto in grande considerazione dalla
Can l’arbitro Massimo Velotto di Grosseto che, alla sua seconda stagione
nei professionisti, è stato designato a dirigere questa prima gara di
finale. Ha arbitrato, a dicembre scorso, il Catanzaro, che vinse in casa l’Olbia
(3-1) subendo un rigore sprecato dall’ex Giglio. Sull’altro fronte,
Velotto ha diretto l’Acireale nella passata stagione, quando i siciliani
superarono di misura la Puteolana, grazie alla concessione di una massima punizione.
L’arbitro ha sin qui diretto 37 gare (14 di C1), accordando 13 rigori
ed espellendo 14 giocatori. Con lui in campo, le vittorie esterne sono state
appena 5.