Siamo ancora allâinizio, ma i primi paletti sono stati già piantati. Lâultimo anno in cui la struttura societaria fu definita molto prima del ritiro, fu nel 2003-2004 (anno della doppia promozione), e per 2/3 la composizione era la medesima. Oggi il presidente Piattelli, ha ârichiamatoâ alla sua  il baronetto di Posillipo, indiscussa vecchia gloria calcistica della storia giallorossa; un rampante e competente in ambito calcistico new-manager reggino, ma catanzarese di adozione; ed un figliol prodigo a guidare il rilancio della squadra del capoluogo. Un poâ presto per giudicare lâoperato del presidente, prematuro coprire di elogi la ânuova triadeâ giallorossa, ma indiscusso è il loro amore nei confronti della città , e sono pronto a scommettere che non lasceranno nulla dâintentato per ridare amore ed orgoglio calcistico ad una città e ad una provincia, cadute in una sorta di interminabile letargo. Il ritorno di Gianni Improta, è stato metabolizzato in città in maniera non proprio unanime, alcuni gli rimproverano di aver taciuto i malanni che hanno portato lâamata Uesse alla sua cancellazione dal panorama calcistico nazionale, ma questa è lâoccasione per ridare a Cesare quel che è di Cesare, eppoi la sua profonda conoscenza della categoria, non può che essere un valore aggiunto non trascurabile. Il ritorno di Pasquale Lo Giudice, a mio modesto avviso è quellâ anello di congiunzione tra un calcio romantico fatto di colori e bandiere (vivo più che altro solo nel ricordo di quei tifosi che hanno vissuto e goduto delle imprese dei vari Bui, Mammì, Palanca, etc) e un calcio moderno in cui la praticità , la conquista del risultato ad ogni costo, e lâorganizzazione aziendale lasciano poco spazio allâ emozione di vestire la casacca giallorossa. Saprà motivare lâambiente tutto, ha talento e capacità da vendere. Il ritorno di Fausto Silipo ha invece per molti versi il sapore della rivincita. La sua prima panchina in serie b con le aquile, oramai quasi ventâanni fa, non fu certo unâesperienza positiva. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata e dopo aver girato tutta lâItalia, ha di nuovo lâoccasione per dimostrare di essere un vincente, così come lo è stato da calciatore. Una triade sanguigna, passionale e competente, che sulla carta può far bene, se messa in condizioni di far bene. Un progetto che per diventare ambizioso, ha bisogno economicamente parlando di una solida base sociale e di dellâimpegno a ridare spessore ad una tradizione che si fatica a dimenticare. Un progetto che ha bisogno di linfa e slancio (senza follie) per regalare una squadra  da amare ai suoi tifosi tutti. La serie C2 è una serie balorda, ed il girone C in particolar modo un girone difficile dove le out-sider recitano sempre il ruolo di guastafeste, (Sorrento e Potenza di questâanno insegnano). Occorre cuore, muscoli, volontà per vincere il campionato, il solo fatto di chiamarsi Catanzaro non basta, anzi ⦠se possibile aiuta lâavversario a dare il 200%. Occorre costruire una compagine vogliosa di far bene, una squadra tosta e soprattutto che remi dalla stessa parte dal 1^ giorno del ritiro, fino alla fine del campionato, di pseudo-leader e straccioni questa squadra non ne ha bisogno. In questo senso le scelte tecniche saranno fondamentali per la creazione di un vero gruppo di lavoro dentro e fuori dal campo. Dopo le âquasiâ certe riconferme di Botticella e Ruscio, bisognerebbe a mio modesto avviso cercare di convincere qualcun altro a rimanere. Sicuramente tra i più costanti in termini di rendimento troviamo capitan Coppola e Zini. Altro pensiero stupendo sarebbe quello di poter trattenere Archimede Morleo, che se in condizioni per la C2 è sicuramente un lusso, anche se forse la cifra per aggiudicarsi il suo cartellino è enorme per le attuali casse giallorosse. Ed un pensierino lo farei anche per Merito, Gimmelli, e Cunzi, tre ragazzi con ampi margini di miglioramentio che hanno dimostrato per larghi tratti la passata stagione di poter essere parte di una squadra vincente. E nella rosa io cercherei anche di inserire Priolo, poco utilizzato la scorsa stagione, ma secondo me utile per il completamento della rosa. Per quanto riguarda i nuovi arrivi invece, si staâ cercando innanzitutto di risolvere âil guaioâ della scorsa stagione, lâattacco asfittico: Dovrebbero (il condizionale è dâobbligo) infatti vestire la casacca giallorossa la prossima stagione, Salvatorino Frisenda attaccante di origine crotonese in forza allâ Igea Virtus la scorsa stagione con al suo attivo 16 reti in 30 gare disputate; Alessio Galantucci, proveniente dal Rende dove ha realizzato in appena 17 gare 7 goals, per concludere con la cosiddetta punta di diamante, che dovrebbe essere Riccardo Innocenti 34 presenze e ben 17 realizzazioni la passata stagione con il Val di Sangro. Certamente 3 giocatori esperti, tre ragazzi che conoscono bene la categoria ed il girone c in particolare. Sarebbe un gran bel biglietto da visita presentarsi ai nastri di partenza con un tale potenziale âbellicoâ. Ma a parte lâattacco occorre rintuzzare gli altri reparti, 34 gare di C2 logorano qualunque compagine, e non bisogna commettere quel secondo errore che la scorsa stagione ci è costata una piazza play-off, la mancanza di validi sostituti in panchina. Gli altri nomi che si fanno sono per la maggiore dei ritorni, vedi i vari Pastore, Dei, Benincasa, ed altre vecchie conoscenze del tecnico, vedi Alessandrì E., Braca. Ma a parte il fantacalcio di questo periodo dellâanno, una cosa prima di ogni altra dovrà avere questa squadra ⦠anzi due ⦠quegli attributi necessari per portare addosso quella pesantissima maglia giallorossa.
Massimo Saverino
P.S. La rubrica il Bar del Lunedì di questa settimana purtroppo esce di Giovedì, scusateci.